Jonathan Hickman è una star affermata nella storia dei fumetti Marvel. Prima ha rivoluzionato i Fantastici Quattro in un lungo ciclo di storie che li ha portati a esplorare ogni angolo del multiverso e affrontare minacce di livello cosmico. Non sembrerebbe nulla di nuovo per il Quartetto, ma la saga è stata piena di spunti memorabili: dalla disperata ricerca di una “soluzione a ogni cosa” da parte di Reed Richards, alla nascita della Fondazione Futuro. Poi, Hickman ha spinto i Vendicatori oltre ogni limite, costringendoli a scegliere se sacrificare la nostra Terra o infinite versioni parallele del nostro mondo, sino a un “big bang” che ha distrutto il multiverso Marvel per rimetterlo assieme sotto forma di patchwork nelle mani dell’onnipotente Dottor Destino. Se queste sono le premesse, ci attendono tempi d’oro per gli X-Man Preparatevi a rivedere molte facce note… Se nel 2001 Grant Morrison aveva dato una netta sfoltita al numero di mutanti in circolazione, per far sì che i pochi sopravvissuti riacquistassero rilevanza, quasi 20 anni dopo (gasp!), Hickman sceglie di adottare l’approccio opposto, e riporta in circolazione un gran numero di personaggi dati per morti o dispersi. Le resurrezioni non sono certo una novità nei fumetti di supereroi, e si sa che nemmeno Bucky Barnes è riuscito a rimanere nel regno dei morti. Ma la portata dell’operazione su House of X sembra senza precedenti. Come? Perchè? Impossibile rivelarlo senza spoiler: vi toccherà leggere le serie di Hickman per scoprirlo, e giudicare se ne sia valsa la pena Basta guardare la cover dei primi numeri di House of X e Powers of X per rendersi conto che il lavoro di trasformazione dell’universo X da parte di Hickman si estende anche al design grafico degli albi. Lo stesso Hickman è un provetto graphic designer, ma in questo caso si è fatto aiutare da Tom Muller, che ha definito il nuovo logo del mondo degli X-Men. Ma non solo. All’interno degli albi, infatti, Hickman ha aggiunto un comparto testuale molto importante per la comprensione delle storie Krakoa, l’isola che cammina come un essere umano, è stata responsabile dello scioglimento del gruppo originario degli X-Men e della nascita del “nuovo”, storico gruppetto di mutanti reso celebre da Chris Claremont e composto da Tempesta, Colosso, e successivamente da Wolverine, Kitty Pryde e tanti altri mutanti. Una creatura gigantesca, un intero ecosistema mutante sotto forma di isola semovente, è diventata recentemente il… cortile della scuola per giovani mutanti del preside Wolverine. In HoX e PoX avrà un ruolo, forse importante, sicuramente simbolico per l’inizio di un’altra nuova era per il mondo mutante. Moira MacTaggert è uno di quei personaggi che ogni sceneggiatore cerca di riutilizzare a modo proprio. A lungo, la sua presenza è stata puramente strumentale per definire gli uomini cui si è accompagnata, in primis la sua fiamma di gioventù Charles Xavier, poi il mutante irlandese Banshee. La storia passata della genetista si è fatta con gli anni estremamente convoluta, proprio perché molti autori si sono sentiti in diritto di aggiungervi un tassello quì e uno lì, sino a creare un vero e proprio personaggio monstre. Ha avuto un matrimonio violento, si è innamorata di Xavier, ha avuto un figlio mutante pericoloso e potentissimo (Proteus), ha salvato la mutante lupa-mannara Rahne Sinclaire da una folla inferocita, adottandola, e anni dopo ha reso un servigio simile a uno smemorato Cable. Si è presentata presso la magione degli X-Men come domestica per badare alla casa durante i loro viaggi (?), ha allevato un Magneto ritornato bambino (??) sperimentandoci su, e infine è morta (dopo aver contratto il virus Legacy). Anche Hickman non è sfuggito al fascino della genetista scozzese, riservandole un ruolo cruciale in House of X, cui si accompagnerà ovviamente qualche nuova, incredibile rivelazione.
5 cose da sapere su House of X, la saga che sta rivoluzionando gli X-Men
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