Il CEO di Better.com ha lasciato a casa il 9% dell’intera forza lavoro con una videoriunione di appena 3 minuti.
Venire licenziati, soprattutto nel periodo che precede le feste di Natale, è già brutto, ma venire licenziati con una chiamata di tre minuti su Zoom costituisce un livello del tutto nuovo.
Questo, però, è esattamente quanto successo a 900 dipendenti di Better.com che pochi giorni fa sono stati invitati a una videoconferenza su Zoom dal loro CEO, Vishal Garg.
«Se siete in questa chiamata, fate parte dello sfortunato gruppo di dipendenti che saranno licenziati» ha esordito Garg, il quale evidentemente non ha idea di che cosa sia il tatto. «Il vostro contratto di lavoro qui è risolto da subito» ha poi aggiunto.
Gli ormai ex dipendenti sono stati ovviamente colti di sorpresa e non hanno potuto rispondere a tono: un po’ perché la conferenza ospitava ben 900 persone, e sarebbe stato comunque difficile farsi sentire da Garg; un po’ perché il tutto, stando alle testimonianze raccolte in seguito, è durato appena tre minuti.
Vishal Garg sostiene che ha dovuto decidere di lasciare a casa circa il 9% dell’intera forza lavoro dell’azienda a causa delle scarse prestazioni e del calo di produttività registrati negli ultimi tempi, ma anche per le difficoltà attualmente registrate nel mercato immobiliare.
Ha anche precisato di aver sofferto nel prendere la decisione: durante la chiamata ha infatti raccontato ai presenti alla riunione che «l’ultima volta che ho dovuto farlo ho pianto».
Non è la prima volta, d’altra parte, che il CEO di Better.com si lamenta delle prestazioni dei suoi dipendenti. Circa un anno fa inviò un’email interna (ottenuta e pubblicata da Forbes) in cui si poteva leggere «Diavolo, siete TROPPO LENTI! Siete una massa di DELFINI STUPIDI e… I DELFINI STUPIDI restano intrappolati nelle reti e se gli squali se li mangiano. PER CUI SMETTETELA. SMETTETELA. SMETTETELA SUBITO. MI STATE METTENDO IN IMBARAZZO».
Perché mai Garg abbia deciso di chiamare «stupidi» i propri dipendenti paragonandoli a dei delfini, generalmente noti per la loro intelligenza, non è chiaro, ma ciò che è evidente è che da tempo riteneva che il loro impegno fosse insoddisfacente.
Non a caso, dopo gli ultimi licenziamenti ha scritto un post su Blind, dove i licenziati stavano parlando del suo comportamento e di quanto era successo, affermando: «Sapete che almeno 250 delle persone licenziate lavoravano in media due ore al giorno, anche se timbravano per otto o più? Stavano rubando a voi e stavano rubando ai nostri clienti, i quali pagano le nostre fatture grazie alle quali pagate le vostre bollette. Informatevi».
Difficile, insomma, affermare che l’interruzione del rapporto di lavoro sia avvenuta, se non consensualmente, almeno senza malumori. E, sebbene abbia poi ammesso che avrebbe potuto usare un altro tono o un altre parole, Garg ha ripetuto che l’idea di fondo resta quella: non avrebbe fatto altro che sbarazzarsi dei fannulloni.
Quanti hanno perso il posto, chiaramente, vedono la faccenda da un punto di vista molto diverso. «Ci ha buttato via come fossimo spazzatura» hanno dichiarato alcuni al Daily Beast. «Eravamo con lui sin dall’inizio e abbiamo lavorato duramente per l’azienda e per i nostri incarichi».