L’ultima volta che vi avevo parlato delle CrossClimate 2 era in occasione della prova della gamma SUV in un contesto di pista, il Porsche Experience Center. A qualche mese di distanza, Michelin ha chiuso il cerchio presentando il resto della gamma CrossClimate 2, una gamma che si compone di pneumatici all-season per tutti i modelli (debutteranno anche i 21 e 22″ per SUV) andando ad abbracciare i prodotti dedicati ai camper e quelli per i veicoli commerciali.
Il successo della famiglia CrossClimate non riguarda solo le vendite (in 8 anni quasi 5 milioni di pneumatici in Italia), ma anche i risultati dei test indipendenti come quelli di TUV SUD e Dektra. CrossClimate 2 è risultato al primo posto in 6 test su 9 e a podio negli altri tre. CrossClimate 2 SUV, lanciato nel 2022, è il migliore nei test in tutte le condizioni (frenata su asciutto, su bagnato, su neve e via dicendo).
Tutti i prodotti CrossClimate 2 sono certificati M+S e 3PMSF e risultano quindi in regola nelle situazioni in cui sono richieste le dotazioni invernali (pneumatici invernali o catene a bordo). Inoltre sono 10 le case auto (e più di 20 i modelli) che propongono come primo equipaggiamento i CrossClimate.
ADDIO STAGIONI
In attesa di finire gli estivi e passare agli all-season che sperimenterò fino a fine vita, l’avvicinamento in Valtellina con i Pilot Sport sulla Model 3 mi ha consentito di avere fresche in mente le prestazioni di questo pneumatico estivo in vista del confronto con i CrossClimate 2 “quattro stagioni”, provati su una Mercedes CLA 180d
E la giornata è stata quella perfetta per ribadire un concetto, la variabilità del meteo ormai sempre più imprevedibile. In Lombardia i primi due mesi dell’anno hanno visto un’escursione termica importante, con picchi di 15/16° e minime attorno allo zero, incluse diverse visite in territorio negativo a seconda delle giornate.
Lo stesso percorso da Monza a Mantello (SO), base di partenza per la prova, ha visto temperature in quota molto alte rispetto al passato, e la conferma arriva anche dai dati 3Bmeteo raccolti da Michelin che dimostrano due cose. La prima è il trend: periodi con temperature inferiori ai 5°, gelate e neve sono tutte linee in diminuzione. La seconda è la variabilità: è vero che gela meno, è vero che nevica meno, ma è aumentata l’imprevedibilità e resta alto, comunque, il numero di giorni in cui la temperatura media è inferiore ai 5° (le barre in blu scuro).
Michelin ha avuto, ormai diversi anni fa, l’intuizione di realizzare un all-season su base estiva, partendo quindi da un modello fatto per percorrere tanti chilometri e incappare meno nell’usura rispetto al puro invernale. Questo ha consentito di raggiungere da un lato ottime rese chilometriche e dall’altro di evolverlo per poter affrontare con tranquillità non solo il bagnato, ma anche la nevicata improvvisa. I test (anche quelli indipendenti) lo hanno dimostrato.
Oggi sono arrivati anche altri produttori a realizzare un pneumatico quattro stagioni su base estiva, ma Michelin si trova in una posizione di vantaggio per storicità. Inoltre, guardando il grafico degli eventi invernali risulta chiaro che avere il chilometraggio di un estivo e le prestazioni di un invernale è il modo migliore per rispondere alla situazione di alcune zone dell’Italia, fermo restante che il consiglio per chi viaggia spesso in condizioni di temperature gelide e nevicate abbondanti è quello di alternare una gomma estiva con una invernale “pura”.
Anche ignorando i grafici, che sono medi e non tengono conto di particolari condizioni di micro-clima, l’esempio del mio tragitto da Monza a Mantello è la prova: partenza con il freddo intenso, mattinata in montagna con tornanti coperti da gelate, poi la parte centrale della giornata che anche in quota sfoggiava temperature fuori dal range degli invernali. Nell’arco di 24 ore, in un giorno di febbraio, ecco cosa è successo:
- temperatura minima di 0°
- temperatura massima di 16/17°
- asfalto asciutto durante la maggior parte del percorso
- tornanti in ombra con gelata
- neve nella parte finale del tragitto
Proviamo quindi ad immaginarci uno scenario del genere con pneumatici estivi, invernali e all-season
- Con gli estivi (e catene a bordo): ho affrontato bene la parte calda del tragitto ma ho dovuto usare maggior cautela nei tratti con qualche gelata e gli spazi di frenata sarebbero aumentati considerevolmente sulla neve.
- Con gli invernali: non avrei avuto problemi a livello di normativa, ma la parte di tragitto (e di giornata) con temperature prossime ai 16°/17° avrebbe aumentato considerevolmente l’usura. Visto che non ho hobby invernali particolari e i miei viaggi mi portano ovunque in Italia, non sarebbero stati la soluzione ideale perché avrei sofferto di maggior consumo del battistrada.
- Con gli all-season: in questo caso sarebbero stati la soluzione perfetta grazie ad un grip migliore nei tornanti in ombra, una buona trazione sulla neve (senza andare ad affrontare scenari estremi) e il giusto compromesso per una variabilità così alta di temperature e condizioni dell’asfalto. Essendo i CrossClimate 2 su base estiva, non avrebbero sofferto dell’usura maggiore rispetto agli invernali.
CONSAPEVOLEZZA E SENSO CIVICO
Sugli pneumatici purtroppo c’è ancora troppa poca consapevolezza, al punto che per i produttori non è importante farsi la guerra su quale modello/brand sia il migliore, piuttosto diventa fondamentale far comprendere a chi guida ogni giorno concetti basilari come il fatto che la pressione sia elemento strutturale, e non un vezzo. E come il fatto che la pressione debba essere regolata in base alle indicazioni del costruttore, e non in base al consiglio del “cugggino“.
Il 2024, poi, porterà una novità omologativa, con l’introduzione dei test sul bagnato anche a pneumatici usurati a ridosso del limite legale (1,6 mm) andando a raspare il battistrada a 2 mm. Questa è stata una guerra (anche) di Michelin che ha sempre sostenuto la necessità di garantire ai clienti prestazioni costanti durante tutta la vita della gomma, anche a diversi livelli di usura del battistrada. Ora la norma è pronta per costringere tutti i produttori a rivedere le prestazioni dei propri pneumatici, ma i progressi a livello di sicurezza non servono a niente se non vi si associa il senso civico degli utilizzatori.
Nella scelta degli pneumatici va quindi preso in considerazione l’utilizzo e va fatta manutenzione perché, concetto ben noto ai motociclisti e ignorato dalla maggior parte degli automobilisti, quei pochi centimetri sono l’unico dannatissimo punto di contatto con l’asfalto.
A prescindere quindi dalla prova, che anche in condizioni reali ha rispecchiato quanto avevo visto in pista e nel circuito a bassa aderenza del PEC (con l’aggiunta di un buon feedback per quanto riguarda la silenziosità di questi CrossClimate 2), il messaggio più importante che voglio far passare è di valutare bene la scelta in base alle proprie esigenze e di investire nella sicurezza, propria e degli altri. Viaggiare con pneumatici sbagliati, usurati e non correttamente mantenuti (pressione errata, troppo consumati) significa sparare con un fucile in una piazza sperando di non colpire nessuno. Prima o poi farete dei danni…