Il salone dell’auto di Ginevra si terrà, nel 2023, in Qatar. Quest’anno ha infatti ufficialmente inizio la partnership tra Salone di Ginevra e Geneva International Motor Show Qatar che prevede l’alternanza tra Svizzera e Qatar per lo storico salone elvetico.
La data di inizio, dopo lo stop dovuto alla pandemia, è quella del 5 ottobre 2023, con una manifestazione aperta a stampa, professionisti e pubblico fino al 14 ottobre 2023.
FAMIGLIE E TEST DRIVE SU STRADA, CIRCUTO E NEL DESERTO
Parlando proprio del pubblico, in risposta alla recente crisi attraversata da molti saloni dell’auto in tutto il mondo, l’organizzazione del GIMS ha deciso di cambiare le carte in tavola. Sarà un salone fatto di esperienze, con servizi per le famiglie e in grado quindi di portare turisti dal Medio Oriente e da ogni parte del globo (il Qatar è meno di 6 ore di aereo dall’80% dei Paesi del mondo).
In questo, un grande ruolo lo giocherà Qatar Airways, compagnia di prim’ordine che può contare su un aeroporto ad una trentina di minuti dal centro espositivo, hub internazionale tra i più moderni e attrezzato per gestire un grandissimo afflusso di persone… d’altronde lo spazio in Qatar non manca!
Tutto partirà dal centro espositivo, un complesso nel cuore della città, circondato dagli scintillanti edifici del business con uffici, servizi e concessionarie auto nei dintorni, raggiungibile con i mezzi pubblici e dotato di migliaia di parcheggi per pubblico ed espositori.
Il DECC (Doha Exhibition and Convention Center) è un centro aperto nel 2015 e costruito su un’area di 47.700 metri quadrati con una Hall dove troveranno posto gli stand dei brand che decideranno di partecipare all’evento.
La superficie espositiva è di 29.000 metri quadrati e sono disponibili 18 suites e una “VIP Suite” oltre a 4.600 parcheggi. I prezzi sono già stati annunciati: esporre al GIMS Salone del Qatar costerà 150 $ al metro quadro e saranno disponibili stand “plug&play” da 50 a 300 metri quadrati, oltre ai servizi di montaggio e smontaggio e ulteriori servizi opzionali da scegliere nel catalogo riservato agli espositori.
Su strada, a Doha e nel circuito di Formula 1, si terranno gli eventi di test drive e le varie esperienze organizzate dai brand, inclusa la Parade of Excellence, una parata simile a quella che abbiamo visto in occasione del MiMo. Tutto sarà condito da iniziative nei dintorni del centro espositivo, dalla VIP Night (che anticiperà le novità ad alcuni fortunati clienti ancora prima del giorno dedicato alla stampa) e da formati dedicati a tutta la famiglia, inclusi i più piccoli.
Infine ci sarà la parte di test drive, accampamenti ed esperienze nel deserto. La location scelta è il Sealine Desert Camp, dove il deserto incontra il mare.
Sarà questa la base di partenza per i test drive in offroad, un parco giochi che raramente gli espositori hanno a disposizione nei saloni convenzionali, e che permetterà di mettere l’accento sulle capacità in fuoristrada dei mezzi pensati per un utilizzo gravoso e specialistico laddove questo utilizzo diventa fondamentale e non uno sfizio.
Non immaginatevi, però, il deserto come una zona priva di servizi: ve ne parlo più avanti, ma vi anticipo che se vorrete mandare un selfie dalla cima di una duna dispersa nel nulla, beh, potrete farlo!
LA FORMULA 1 COME CATALIZZATORE
La scelta di abbinare la data del Salone con il calendario della Formula 1 non è casuale, e servirà, nelle intenzioni dell’organizzazione, per creare una “dieci giorni” dedicata agli appassionati di motori. Dal 6 all’8 ottobre 2023 si terrà il weekend di gara del Grand Prix del Qatar, così che addetti ai lavori e amatori possano concentrare la loro visita a Doha combinando i diversi eventi, per i quali saranno realizzati pacchetti con accesso alla F1 e al Salone e voli dedicati.
Il 6 ottobre, inoltre, sarà il giorno dedicato alla stampa, cosa che permetterà di sfruttare sinergie per tutti quegli operatori, fotografi e giornalisti che si recheranno già in Qatar per il GP.
Il circuito di Lusail sarà utilizzato per gli eventi in pista nei giorni successivi al Gran Premio di Formula 1 e fino al 14 ottobre, diventando un parco giochi diurno e notturno con 5,4 chilometri di pista a disposizione e una velocità massima raggiungibile di 333 km/h.
Parlando sempre di asfalto, poi, ci sarà la città di Doha che ospiterà test drive durante tutti i giorni del salone e la parata il 12 ottobre.
PARTNER E CASE AUTO
Ancora non sappiamo quali saranno le case auto che parteciperanno ad un Salone che punta, nella sua prima edizione, a 200.000 visitatori e 1.000 giornalisti da tutto il mondo. Le iscrizioni per i brand sono state aperte da poco e gli organizzatori, con la conferma di Sandro Mesquita (CEO di GIMS), ci hanno svelato solamente che ci sono già una decina di iscrizioni, anche se fare i nomi in questa fase è difficile.
Sappiamo però che non si tratterà solamente di un salone dedicato al lusso, perché qui la chiave è più in ottica di eccellenza. Per questo, a titolo di esempio, viene menzionato il nome di Toyota, marchio che in Qatar domina le strade e il fuoristrada vista la sua storica affidabilità per viaggiare in condizioni gravose, un’eccellenza che non si occupa necessariamente di supercar da sceicchi ma è attiva in tutto il mondo con una gamma variegata, dalle piccoli ibride ai grandi SUV.
Guardando ai partner interni, invece, oltre alla collaborazione del Ministero del Turismo che punta ad aumentare la quota di turisti nella nazione, GIMS Qatar coinvolgerà la QBEC (società che opera e gestisce il Doha Exhibition and Convention Centre), la Qatar Motor and Motorcycle Federation, proprietaria del circuito di Lusail, e Qatar Museums con la collezione di auto del Qatar Auto Museum.
Eventi, cultura e divertimento saranno le chiavi offerte da queste aziende, mentre il Ministero del Turismo ci metterà la parte di facilitazione dei voli (con Qatar Airways) e l’assenza di necessità di visto (serve solo l’assicurazione sanitaria), il tutto con le infrastrutture e la sicurezza di Doha già disponibili (il Qatar è stato nominato al primo posto per la sicurezza nell’indice NUMBEO Crime Index 2022).
Infine, ma anche all’inizio di tutto, ci sarà lo staff del Geneva International Motor Show, che resta quello di sempre e che ha dalla sua un’esperienza che parte dal 1905.
DOVE L’ORIENTE INCONTRA L’OCCIDENTE
Per chi resta aggrappato ai pregiudizi, il Qatar è un posto come un altro in Medioriente, confuso nella pletora di Stati che l’ignoranza geografica di molti europei non permette neanche di collocare con precisione. Visitandolo, però, ci si accorge che il loro motto, coniato dal marketing dell’ufficio stampa di Qatar Tourism, è assolutamente vero.
Qui l’Oriente incontra l’Occidente in maniera simile ad Istanbul in Turchia per intenderci. A poca distanza convivono tradizione e modernità, con Doah che rappresenta la perla del deserto (e nasce proprio da una tradizione di pescatori di perle) grazie a grattacieli moderni e scintillanti, animati la notte da una quantità inimmaginabile di LED che li illuminano e caratterizzano.
Doha riesce a infondere nel visitatore una sensazione di sicurezza difficile da percepire altrove. Personalmente mi ero sentito così sicuro fin dal primo approccio solo a Berlino, cosa che invece non accade a Milano ad esempio (parere personalissimo, chiaro), con quella confidenza che ti permette di esplorare le strade, di giorno e di notte, con la tranquillità che nulla potrà succedere.
Effettivamente è così, al punto che quando Uber sbaglia destinazione e mi porta in un complesso nel mezzo del deserto ad un chilometro di distanza dal museo dell’auto dove dovevo arrivare (colpa di Google Maps), dico all’autista di non preoccuparsi e prendere la prossima corsa: in un modo o nell’altro mi sarei arrangiato.
Il sole picchia, ma il 5G pure e lo fa con una potenza di segnale che fa impallidire quella raggiunta nei dintorni di Monza. Quattro passi e, con l’aiuto dei locali (chiunque parla inglese), riesco a raggiungere la mia destinazione una volta capito che il tag del museo su Maps era posizionato a 15 minuti a piedi dalla sua posizione reale…
Il Qatar non è privo di ombre, è chiaro, ma non si può certo negare che questo Paese abbia tutte le intenzioni di entrare in un’era di modernità e accoglienza. Gran parte del lavoro è già stato fatto, e Doha è una città con tutti i servizi, circondata da enormi autostrade che attraversano il deserto senza che il segnale in 5G della mia SIM virtuale ceda di un millimetro.
Anche deviando dal nastro di asfalto e inoltrandosi tra le dune, le zone desertiche utilizzate per i test drive in fuoristrada durante il salone garantiscono una copertura eccellente, mettendoci quindi al riparo da qualsiasi rischio qualora dovessimo perderci ritrovandoci senza riferimenti. La rete ci aiuterà sempre…
E LE AUTO ELETTRICHE?
Se mi seguite da tempo sapete che in me convivono due anime. La prima è quella del fuoristradista, e il Qatar sarebbe il mio parco giochi ideale per prendere il Land Cruiser di famiglia e perdermi ogni giorno fra le dune. La seconda è quella elettrica, ormai parte della mia mobilità quotidiana in città e in viaggio.
Impossibile, quindi, per il mio occhio non scrutare la città alla ricerca di qualche colonnina. Bisogna innanzitutto dire che in strada è difficile trovare un’elettrica, ma negli hotel più lussuosi si vedono alcune BMW iX andare e venire. Chiaro che una visita mordi e fuggi non è l’ideale per fare un censimento delle colonnine di Doha, ma qualcuna l’ho avvistata.
In strada è più facile vedere Land Cruiser con motori V6 e V8 piuttosto che piccole utilitarie elettriche, ma il Qatar ha già un piano a riguardo e i programmi per il 2030 prevedono di incoraggiare gli investimenti nelle auto elettriche e aumentare il numero di stazioni di ricarica nel territorio. Per tale data, l’obiettivo è di raggiungere il 10% di auto elettriche vendute.
Vedremo se sarà davvero così, ma una cosa è certa: da uno Stato che è riuscito ad assicurare una enorme copertura 5G nel deserto tale da far impallidire città come Milano e Roma, mi aspetto che quando prenderanno (se lo faranno) la decisione di passare completamente all’elettrico, troveremo colonnine di ricarica ovunque in men che non si dica…