Tagliare i costi per evitare i licenziamenti. Questa è la strategia messa in atto da Apple per cercare di superare questo periodo che vede tutto il settore tecnologico in una crisi sempre più profonda e che sta costringendo molte aziende a ridurre la forza lavoro con tagli che, come nel caso di Meta, hanno raggiunto anche 10.000 unità. Più in generale, negli ultimi mesi i principali rivali di Apple hanno licenziato oltre 50.000 persone, quasi la metà della sua forza lavoro.
APPLE ANCORA IN SALUTE
A differenza di altre società, Apple è ancora redditizia, ha guadagnato circa 30 miliardi di dollari solo nell’ultimo trimestre e ha in cassa 165 miliardi di dollari. Ovviamente, qualche colpo l’ha subito: nell’ultimo trimestre le vendite sono diminuite del 5% e le previsioni puntano ad un calo simile anche in questo trimestre. Nonostante ciò, sarebbe davvero difficile giustificare eventuali tagli così come, al tempo stesso, sarebbe anche dannoso per i morale di tutti gli altri dipendenti in un periodo in cui Apple ha comunque visto aumentare il valore delle sue azioni di circa il 20%.
La dirigenza di Apple, inoltre, è da sempre vista come quella più “strategica” di tutto il settore ed eventuali licenziamenti porterebbero l’opinione pubblica a pensare che anche a Cupertino siano stati commessi errori di valutazione e che la situazione è davvero nera. Tim Cook, tuttavia, non ha mai escluso che prima o poi qualche taglio possa arrivare ma sarebbe davvero “l’ultima risorsa”.
Va anche tenuto conto che molte delle aziende che ora si trovano in difficoltà sono quelle che durante la pandemia, un periodo decisamente anomalo dal punto di vista lavorativo, hanno continuato ad assumere persone, cosa ampiamente evitata da Apple che è ricorsa spesso ad agenzie di lavoro interinale con molte delle quali ha successivamente interrotto i rapporti.
TAGLI AI COSTI, NON AL PERSONALE
Ovviamente, in Apple sono state messe in atto delle misure per ridurre i costi che hanno comunque portato ad un certo stravolgimento interno, specialmente tra il personale di base.
Stando a quanto riportato da Mark Gurman di Bloomberg, Apple avrebbe completamente sospeso le assunzioni in alcuni team e le avrebbe fortemente limitate in altri, i budget di diversi team sarebbero stati ridotti, i bonus per i team aziendali sarebbero stati ritardati da due a una volta all’anno e alcuni progetti rinviati (HomePod con display) per destinare i budget a progetti più importanti (il visore AR).
Apple, inoltre, non starebbe sostituendo le persone che lasciano spontaneamente l’azienda, avrebbe ridotto i budget per le spese di viaggio (per alcuni dipartimenti sarebbero stati del tutto interrotti) e avrebbe limitato i trasferimenti tra reparti e negozi di vendita al dettaglio dove sarebbe anche aumentato il controllo di frequenza e orario di lavoro.
Secondo alcuni dipendenti degli Apple Store, inoltre, sarebbe stata anche adottata una linea più dura per invogliare alle dimissioni. Nei campus, invece, i manager sarebbero diventati più esigenti per quanto riguarda la presenza in ufficio. Tutte queste mosse, ovviamente, sono viste con un certo timore dai dipendenti che temono licenziamenti in caso non vengano soddisfatti questi requisiti.
DIFFICILE PREVEDERE IL FUTURO
Questa strategia, almeno fino a ora, pare che sita funzionando dato che le spese operative durante lo scorso trimestre sono state contenute e si prevede che lo saranno anche in questo trimestre. Basteranno queste misure per evitare dei tagli al personale in futuro? Ovviamente come abbiamo visto negli ultimi tre anni, il mondo sta diventando sempre più imprevedibile ed è davvero difficile fare delle previsioni, in qualsiasi direzione.