Illegale ma purtroppo reale: si tratta del magnete per “risparmiare”, o per sottrarre energia elettrica altrui. Vediamo come funziona e come difendersi.
L’installazione di un magnete sul contatore dell’energia elettrica può sembrare una soluzione per ridurre il costo delle bollette energetiche, ma questa pratica non solo è illegale, ma può anche causare danni al contatore elettrico, oltre a costare molto più di quanto si risparmierebbe sulla bolletta.
Il contatore dell’energia elettrica è un dispositivo delicato che misura la quantità di energia utilizzata in una casa o in un edificio. L’installazione di un magnete sul contatore può interferire con la precisione delle misurazioni elettriche, in quanto il campo magnetico può influenzare la rotazione del disco all’interno del contatore, facendo in modo che il contatore sottostimi il consumo energetico effettivo. Questa pratica è illegale in quanto viola le normative sulla sicurezza elettrica e costituisce un reato di frode.
Inoltre, l’installazione di un magnete sul contatore può anche causare danni al contatore stesso, compromettendone il funzionamento e la precisione delle misurazioni. I danni possono portare alla necessità di sostituire il contatore, che può costare centinaia di euro, oltre a poter affrontare ulteriori sanzioni legali. La riduzione delle bollette energetiche può essere ottenuta in modi legali ed efficaci, come l’adozione di pratiche di efficienza energetica, l’utilizzo di dispositivi a basso consumo energetico e la scelta di fornitori di energia competitivi.
In conclusione, l’installazione di un magnete sul contatore dell’energia elettrica è una pratica illegale e potenzialmente dannosa che non dovrebbe essere considerata come soluzione per ridurre il costo delle bollette energetiche. Invece, è meglio concentrarsi su pratiche sostenibili e legali per gestire il proprio consumo energetico.
Affidarsi sempre a soluzioni legali e sicure
Invece, se ci si accorge di essere vittime di un furto di energia elettrica, è importante seguire alcuni passi per difendersi e tutelare i propri diritti. Innanzitutto è bene verificare lo stato del contatore e degli impianti: se si notano anomalie, come fili tagliati, sigilli rotti, allacciamenti abusivi o magneti applicati sul misuratore, si può sospettare di una manomissione. In tal caso, è bene scattare delle foto e documentare la situazione.
Successivamente, contattare il fornitore di energia elettrica: si deve segnalare il sospetto furto al proprio gestore, che provvederà a inviare un tecnico per effettuare i controlli necessari e a sostituire il contatore danneggiato. Il fornitore potrà anche rimborsare eventuali consumi non dovuti o addebitati in eccesso.
Infine, cosa molto importante è sporgere denuncia alle autorità competenti: si deve presentare una querela alla polizia o ai carabinieri contro ignoti per il reato di furto aggravato di energia elettrica. La denuncia deve contenere tutti i dati relativi al contratto di fornitura, al contatore e alle anomalie riscontrate. La denuncia serve a far scattare le indagini e a individuare i responsabili del furto.