Falso allarme al Cern: i fisici erano in fermento per una nuova particella ‘intravista’ in un esperimento e che avrebbe potuto annunciare la tanto attesa nuova fisica, ma poi il segnale non è stato confermato. La particella sembrava avere caratteristiche tali da non essere prevista dalle attuali teorie di riferimento e tutta la vicenda è raccontata dai fisici dell’esperimento Cms in un articolo pubblicato sul sito arXiv. Il segnale era stato scoperto infatti dall’esperimento Cms, che, assieme ad Atlas, aveva consentito nel 2012 la scoperta del bosone di Higgs. La nuova particella sembrava avere una massa di circa 28 giga-elettronvolt (GeV), ossia poco più di un quinto della massa del bosone di Higgs.
“Nel Large Hadron Collider – ha detto all’ANSA Roberto Tenchini dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), responsabile nazionale per Cms – fasci di protoni si scontrano a energie che sono via via aumentate negli anni e analizzando i risultati delle collisioni che si sono verificate tra il 2010 e il 2012 all’energia di 8 tev avevamo notato una deviazione”, ossia un segnale che sembrava la spia della misteriosa particella. I fisici hanno così aspettato i dati catturati a energie più alte, ossia a 13 tev, fra il 2016 e il 2018, perché se ci fosse stata davvero la nuova particella, a quell’energia il segnale si sarebbe visto meglio, ma “la deviazione non è stata confermata”.
Un evento analogo si era verificato nel 2016, quando era stata intravista una particella che sembrava essere la prova della nuova fisica che gli studiosi cercano da anni, ma che poi non era stata confermata. I fisici sono a caccia di nuove particelle perché queste potrebbero spiegare alcuni misteri che il Modello Standard non riesce a spiegare, a esempio perché la materia, subito dopo il Big Bang, è riuscita a prevalere sul suo opposto, l’antimateria. “Una misura sperimentale, come una nuova particella non prevista – ha rilevato Tenchini – funzionerebbe come un grimaldello che aprirebbe uno spiraglio nel Modello Standard, portando a comprensioni via via più grandi.