I buchi neri tradizionalmente affascinano e spaventano; tuttavia di recente un avvistamento astronomico ne ha individuato uno anomalo tanto per dimensioni, quanto per comportamento. Scopriamo di che si tratta.
Da Big Bang Theory, a Stephen Hawking, a Interstellar, ai tanti, tantissimi film di fantascienza che commentano l’argomento, i buchi neri suscitano da tempo terrore e curiosità, attrazione e repulsione, mistero e banalità. Sostanzialmente si originano dal collasso di stelle morte, dalle quali aspirano ogni cosa, compresa la dimensione stessa del tempo. Sono pertanto un concetto affascinante, ma difficile da comprendere.
La Nasa ha avvertito, come riporta il Daily Mail, che c’è “un mostro invisibile in libertà” nello spazio profondo, precisamente nella nostra galassia. E non si tratta di un ‘mostro’ a caso, ma di un buco nero definito ‘in fuga’.
Prima di sprofondare nel panico, occorre comprendere a quale buco nero si faccia riferimento. Si tratta di un buco nero che sta attraversando l’universo così velocemente che, se fosse, nel nostro sistema solare, attraverserebbe le centinaia di migliaia di chilometri che separano la Terra dalla Luna in soli 14 minuti.
Anche le dimensioni, per quanto difficili da immaginare, sono ragguardevoli: pesa quanto 20 milioni di soli, ha una striscia di stelle come ‘coda’ spaziale e misura 200mila anni luce, cioè il diametro della galassia. Lo studio – straordinario nelle titaniche dimensioni del buco nero rinvenuto – è stato condotto dallo Yale University.
Come funziona il nuovo (terribile) buco nero scoperto
Solitamente si definisce il buco nero come un’aspirapolvere della galassia’, un grande spazzino di stelle, un divora sistemi solari. In realtà, secondo gli ultimi studi della NASA, è l’esatto contrario: il buco nero in questo caso favorisce la nascita delle stelle e conseguentemente di pianeti e (possibile) vita intelligente.
Quello che infatti i telescopi intercettano sono le scie dietro il buco nero, similmente alle scie dietro una nave. Il buco nero in questione è scaturito dalla fusione tra due galassie 50 milioni di anni fa; queste hanno fuso a propria volta i buchi neri al oro centro. Quando alle prime due galassie ne giunse una terza, si creò, nelle parole degli scienziati, “una configurazione caotica e instabile”.
Lo studio del nuovo buco nero, ancora ai suoi primordi, sta venendo compiuto attraverso il James Webb Space Telescope. La scoperta è infatti avvenuta per caso, lo scienziato che ha notato per primo l’anomalo buco nero pensava si trattasse di un errore dell’apparecchio.