Ho passato le ultime tre settimane in compagnia di uno degli smartphone che più aspettavo in questo 2023, ovvero il Sony Xperia 1 V. Dopo svariate generazioni di smartphone afflitti da problematiche di surriscaldamento, drain batteria e fotocamere non all’altezza, era impossibile sbagliare grazie ad uno Snapdragon 8 Gen 2, un nuovo design per ottimizzare grip e gestione temperature e una fotocamera principale basata su un sensore IMX888 dotato di tecnologia 2-Layer Transistor Pixel, che in poche parole permette di catturare più luce senza tutti i “difetti” di un sensore da un pollice.
Le mie aspettative sono state rispettate? Sì, mi sono trovato benissimo con questo Sony e non vi nego che continuerei ad usarlo per ancora altro tempo senza sentire la mancanza di iPhone 14 Pro o Xiaomi 13 Pro. Vi ricordo che l’Xperia 1 V si basa su un display 4K AMOLED HDR con refresh rate a 120Hz, il già citato Snapdragon 8 Gen 2 affiancato da 12GB di RAM LPDDR5x 16bit quad-channel, 256GB di storage UFS 4.0 espandibili, un doppio speaker frontale, tre microfoni di altissimo livello e tre fotocamere tra le quali, oltre alla principale, abbiamo un periscopio con zoom ottico effettivo da 3.5x a 5.2x.
INDICE
QUALITÀ COSTRUTTIVA E DESIGN
Una delle cose che apprezzo più dei Sony è che, a differenza di tanti produttori che ogni anno stravolgono l’estetica, mantiene sempre un design iconico e lo migliora senza stravolgerlo. Chiunque guardi questo smartphone capisce subito che si tratta di un Sony, a patto che abbia mai visto uno smartphone dell’azienda giapponese. Non sto scherzando, in queste settimane tantissime persone mi hanno chiesto che smartphone fosse e che non sapevano Sony facesse ancora smartphone, giusto per farvi capire a che minimi storici è arrivato il marketing degli Xperia.
Tralasciando questi noiosi discorsi comunque i miglioramenti dal mark IV li notiamo nel vetro posteriore, un Gorilla Glass Victus, che si arricchisce di una trama opaca ruvida eccellente per non trattenere impronte e restituire una sensazione al tatto quasi come stessimo toccando una fotocamera professionale di Sony. Benissimo anche il frame che rimane in alluminio ma ora anche lui ha una trama differente che migliora sensibilmente il grip. Per il resto è il buon vecchio design Sony con il blocco fotocamere che rimane minimale senza lasciarsi andare a sfarzi inutili ed ingombranti come sempre più spesso accade.
Considerando il formato 21:9 del Display ovviamente lo smartphone continua ad essere lungo e snello come i predecessori e ciò aiuta molto ad avere una buona presa e nel riuscire a svolgere qualche operazione ad una mano. Il peso contenuto, meno di 190g, fa sì che anche dopo medie-lunghe sessioni non si abbia mai fastidio al polso e che anche aggiungendo una cover difficilmente superiamo i 200g. Non c’è nessuna pellicola pre-applicata una volta tirato fuori lo smartphone dalla confezione di vendita, che tra l’altro non contiene neanche un cavo di ricarica, ma fortunatamente a protezione del display c’è un Gorilla Glass Victus 2.
Approfondendo la dotazione sul frame notiamo come tutto sia rimasto identico alla precedente generazione tra jack da 3.5mm e lo slot ibrido per il dual sim (SIM fisica + eSIM) ed eventuale micro sd. Anche tutto il resto come il sensore di impronte posto all’interno del tasto di accensione, il bilanciere del volume, il tasto di scatto a doppia corsa, i due microfoni, è rimasto al suo posto.
DISPLAY, SBLOCCO CON IL VOLTO E IMPRONTA
Come citato poco sopra è rimasto il sensore di impronte laterale e purtroppo devo segnalarvi che non funziona alla perfezione. Sarà che siamo nei mesi più caldi dell’anno, sarà che deve ancora uscire qualche aggiornamento finale ma al momento ci sono varie occasioni dove il sensore non riconosce minimamente la nostra impronta e, non avendo nessuno sblocco del volto a supporto, dobbiamo ricorrere al buon vecchio PIN, una noia non da poco.
Capisco che un sensore di impronte sotto al display non sia la scelta più intelligente con un display così allungato, anche perché andrebbe posizionato al centro dello smartphone per rendere tutto equilibrato ed in quella posizione troviamo la batteria, però si potrebbe sfruttare il bordo superiore per inserire uno sblocco 3D con il volto, dato che questo telefono non ha notch, forellini o simili ma delle cornici classiche e simmetriche.
Tralasciando tutto ciò comunque una volta sbloccato l’Xperia 1 V ci troviamo davanti ad un display AMOLED con una risoluzione esagerata quale il 4K, 120Hz di refresh rate massimo con touch sampling fino a 240Hz in modalità gaming, ed una luminosità di picco che si arresta a circa 1000-1100 Nits. All’interno delle impostazioni abbiamo due modalità: Standard per risparmiare in risoluzione quando si può e con dei colori molto più saturi e luminosi, mentre in modalità Creativa forziamo la risoluzione in 4K con una gamma di colori BT.2020 con profondità colore 10Bit.
Dati tecnici alla mano l’unica cosa che fa storcere il naso è la luminosità massima, decisamente lontana da quei 1700-2000 nits a cui ci hanno abituato i top di gamma del 2023 nonostante, come vi ripeto sempre, i nits non sono tutto. L’Xperia 1 V soffre di pochi riflessi e quindi i circa 1000 nits anche sotto un sole impegnativo non sono un limite vero e proprio; certo non abbiamo quella chiarezza visiva di uno Xiaomi 13 Ultra ma dovete considerare che ciò aiuta a contenere anche i consumi.
Parliamo di un display di base dalla qualità pazzesca, visualizzare contenuti in streaming su Bravia Core è una esperienza unica con le immagini che sembrano quasi fuoriuscire dal display stesso. Gran peccato però che Netflix non sia ancora ottimizzato perché mancano le certificazioni per l’HDR, vediamo in pratica contenuti in 1080p SD. Nessun problema per Prime Video invece che supporta l’HDR e la massima qualità di riproduzione.
SOFTWARE E AGGIORNAMENTI
Se per ora ho tessuto soltanto lodi, escluso il temporaneo inghippo con Netflix, ora che arriviamo a parlare di software già vi anticipo che c’è qualcosa che non mi ha convinto e non parlo dell’interfaccia grafica ma di aggiornamenti! Se infatti gradisco molto come Sony rimanga su una grafica stock aggiungendo molte funzioni smart ma allo stesso tempo non invasive e tutte eventualmente disattivabili, lo stesso non posso dirlo per la politica di aggiornamenti 2+3.
Presentarsi nel 2023 con pochissimi smartphone a catalogo da dover supportare e non offrire almeno 3 major update e 4 anni di patch di sicurezza per uno smartphone che costa 1300€ di listino, è una scelta che difficilmente molti utenti manderanno giù, soprattutto se abituati ad una Samsung che supporta ormai una politica 4+5 o ad una Apple che aggiorna così tanto che probabilmente si fa prima a cambiare telefono che a vedere interrotto il supporto software. Non solo, perché le patch di sicurezza non arrivano neanche mensilmente lasciando sempre un po’ di amaro in bocca.
Menzione di merito alla gestione dell’uscita video e audio dalla type-c poiché non solo questo smartphone può fare da display esterno alle fotocamere Sony professionali, ma dispone anche di vari settaggi per migliorare e gestire in maniera fine l’uscita video/audio, una chicca non da poco.
SCHEDA TECNICA
- SoC: Snapdragon 8 Gen 2 (4 nm)
- Display: 6,5 pollici OLED, 120Hz, HDR BT.2020, 1644 x 3840 pixels, 21:9 ratio (~643 ppi), Gorilla Glass Victus 2
- Memoria:
- 12 GB RAM
- 256GB o 512GB di memoria di archiviazione espandibile tramite microSD
- Fotocamera posteriore con ottica Zeiss:
- 48 MP, f/1.9, 24mm (grandangolare), 1/1.35″, 1.12µm, Dual Pixel PDAF, OIS
- 12 MP, f/2.3, 85mm (telephoto), f/2.8, 125mm (telephoto), 1/3.5″, Dual Pixel PDAF, 3.5x-5.2x continuous optical zoom, OIS
- 12 MP, f/2.2, 16mm (ultra grandangolare), 1/2.5″, Dual Pixel PDAF
- Fotocamera anteriore: 12 MP, (grandangolare), 1/2.9″, 1.25µm
- Connettività: 5G con Nano-SIM ed eSIM, Bluetooth 5.3, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac/6e/7, tri-band, Wi-Fi Direct, DLNA, GPS assistito, NFC, USB-C 3.2
- Audio: stereo e jack audio 3,5mm
- Sensori: impronta digitale (montata lateralmente), accelerometro, giroscopio, prossimità, barometro, bussola, spettro dei colori
- Batteria: Li-Po 5000 mAh con ricarica 30 W cablata (50% in 30 min), wireless e inversa
- Dimensioni e peso:
- 165 x 71 x 8,3 mm
- 187 grammi
- Colori: Nero, verde kaki, argento platino
- Altro: certificazione IP65/IP68 resistente a polvere/acqua (fino a 1,5 m per 30 min)
- Sistema operativo: Android 13
PRESTAZIONI E FUNZIONALITÀ
Se la questione aggiornamenti lascia un po’ di amaro in bocca lo stesso non si può dire per il SOC utilizzato basato sull’ottimo Snapdragon 8 Gen 2 che finalmente mette la parola fine, quasi definitivamente, sui surriscaldamenti e i problemi di utilizzo dei Sony del passato. Ho utilizzato quel “quasi” perché in qualche remota occasione potreste ancora sentir scaldare questo smartphone più degli altri top di gamma, come in utilizzo gaming con titoli 3D impegnativi quali Honkai Star Rail: il telefono infatti dopo qualche decina di minuti inizia decisamente a scaldare lungo tutto il frame, risultando leggermente sgradevole al tatto se non si utilizza una cover. Probabilmente risente dell’assenza di un sistema di dissipazione efficace.
Se parliamo però di utilizzo social, registrazione video, foto e via dicendo non sentiremo mai il telefono scaldare con la batteria che in questi mesi estivi non sta superando mai i 40°C, con 47°C toccati solo in caso di un utilizzo estremo o sotto il sole diretto. i 12GB di RAM LPDDR5x fortunatamente non sono accompagnati da GB fittizi digitali atti solo a far numero e i 256GB di storage UFS 4.0 raggiungono ottime velocità seppur non siano tra le migliori osservate (Motorola ad esempio ha fatto meglio).
AUTONOMIA E RICARICA
Se lato prestazioni non abbiamo più noie con temperature alle stelle anche sul fronte dell’autonomia non abbiamo più drain anomali, anzi, spesso sono riuscito a completare quasi due giorni di utilizzo con una singola carica! I 5000mAh di questo Sony Xperia 1 V non solo mi hanno convinto ma hanno restituito un risultato migliore di quello ottenuto con Xiaomi 13 Pro, il top di gamma Android che più spesso ho utilizzato in questo inizio di anno, con una MIUI di base molto conservativa lato consumi. Certo sul Sony ci fermiamo ad una mera ricarica “veloce” a 30W ma considerando che mi sono trovato a caricare il telefono sempre e solo di notte grazie all’eccellente autonomia, non è mai stato un reale problema. Presente oltre che la carica wireless, anche la carica wireless inversa!
MICROFONI, SENSORI E RICEZIONE
Sono ben tre i microfoni a disposizione di questo Xperia 1 V con i due principali sul frame ed il terzo posto all’interno del blocco fotocamere con lo scopo principale di gestire i rumori di fondo. All’interno delle impostazioni della fotocamera infatti troviamo un toggle per scegliere in quale direzione ottimizzare l’audio e non solo, abbiamo anche un’applicazione dedicata alle registrazioni vocali che permette di avere una versatilità mai vista su altri smartphone. Benissimo anche la ricezione e tutti i vari sensori con giusto quello di luminosità leggermente sottotono in interna, troppo spesso abbassa eccessivamente la luminosità del display.
DOPPIO SPEAKER
Il doppio speaker frontale è una chicca, non tanto per la qualità e la corposità del volume che alla fine risulta essere simile a tanti top di gamma già testati, quanto per il fatto che possiamo impugnare lo smartphone senza paura di andare a tappare gli speaker e quindi ovattare il suono. Ci sono ovviamente svariate ottimizzazioni che possiamo attivare nei menù dedicati e non solo perché troviamo anche l’audio spaziale supportato tramite i due speaker di sistema!
LE TRE FOTOCAMERE
Ed eccoci arrivati ad uno dei capitoli più spinosi poiché Sony ha sempre lasciato quell’amaro in bocca quando si parla di foto e video riguardo i propri smartphone, seppur produca poi i migliori sensori per tutti gli altri produttori. Se la fotocamera ultragrandangolare da 12mp basata sull’IMX563 e la periscopica da 12MP basata sull’IMX650 sono rimaste le stesse della precedente generazione, cambia e viene stravolto completamente tutto per quanto riguarda il sensore della fotocamera principale. Sony ha introdotto l’IMX888, un sensore di dimensioni non esagerate come quelli da 1 pollice osservati su Xiaomi 13 Pro, Xiaomi 13 Ultra, Vivo X90 Pro o OPPO Find X6 Pro, ma che si basa su una nuova struttura inedita nel mondo smartphone che ora andremo ad approfondire.
Rispetto alle convezionali strutture stacked, il nuovo sensore IMX888 si basa su una struttura denominata 2-Layer Transistor Pixel che permette di avere uno strato dedicato ai transistor dei pixel, in modo da eliminare molto rumore di fondo, e uno dedicato completamente ai fotodiodi, rendendoli più grandi e permettendo a loro di catturare più luce. Tra l’altro il sensore è un 4.3:3 come aspetto, rispetto al classico 4:3 e ciò permette di poter lavorare meglio sulla stabilizzazione da crop. Effettivamente rispetto al precedente Xperia 1 IV si sono fatti passi da gigante, ma ho avuto per tutte e tre le settimane di prova la sensazione che manchi sempre qualcosa per primeggiare.
La qualità delle foto che state vedendo è buona ma il software è ancora carente in fotografia computazionale rispetto ad un iPhone, un Pixel ma anche uno Xiaomi che grazie alla collaborazione con Leica ha fatto passi da gigante nella gestione dello scatto e del post-scatto. Capita che ogni tanto il telefono non capisca perfettamente l’esposizione e tenda a bruciare il soggetto, che in situazioni ambigue ci sia troppo micromosso o che semplicemente alcune foto risultino “meno dettagliate” dei concorrenti. Insomma c’è ancora del lavoro da fare ma finalmente la strada è quella giusta da seguire anche perché l’autofocus è eccezionale e il tracking dell’occhio assieme al pulsante di scatto fisico a doppia corsa, che una volta premuto attiva una sorta di live view, è eccellente.
La fotocamera ultrawide non mi ha entusiasmato anzi, mi ha un po’ deluso soprattutto al calar della luce dove fatica non poco, anche nei video dove l’EIS è troppo invasivo e si crea molto jittering. Decisamente meglio la periscopica che può sfruttare uno zoom ottico con un range da 3.5X fino a 5.2X senza perdita di qualità, poiché non parliamo di uno zoom digitale ma uno fisico con un vero cambio di lunghezza focale! Sono sicuro che questa tecnologia la vedremo riproposta anche da altri brand nella prossima generazione perché permette di risparmiarsi un sensore in più ed ottimizzarne soltanto uno: non una sciocchezza da nulla.
I selfie sono di buon livello seppur non competono minimamente con iPhone 14 Pro e Galaxy S23 Ultra che rimangono su due scalini nettamente più in alto grazie ad un autofocus e una modalità cinema più competitive. Anche qui c’è un abbozzo di video bokeh ma croppa tantissimo e la qualità rimane discutibile. Decisamente meglio, anzi bene i video che risultano con il sensore principale sempre ben stabilizzati e ricchi di dettaglio. Per chi è più avvezzo al mondo Sony e alla videografia ci sono due app dedicate Video Pro e Cinema Pro che permettono di ottimizzare ancor di più l’esperienza. Bene che in 4K 30fps ci sia la possibilità di cambiare durante la registrazione video la vista con tutti i sensori a disposizione e che ci siano varie modalità simpatiche come quella che dà priorità di focus ai prodotti che mettiamo davanti l’obiettivo senza agganciare quindi il volto di chi è dietro, funzioni che troviamo in genere sulle videocamere da vlog di Sony.
CONCLUSIONI
Ed eccoci arrivati a tirare le conclusioni su questo Sony Xperia 1 V, uno smartphone completo pressoché in tutto e che difficilmente vi lascerà delusi se non per il fatto che reperirne uno al momento è una impresa colossale. Seppur sia stato annunciato al prezzo di 1399€, probabilmente con qualche sconto o bundle con le WH-1000XM5, al momento il telefono risulta ancora non acquistabile da nessuna parte, con il sito Sony che rimanda solo ad una waiting list via e-mail. Non ci siamo assolutamente perché siamo già a metà anno e, seppur questo Sony sia uno smartphone validissimo, in pochi decideranno di spendere 1400€ per lui quando spesso si trovano S23 Ultra e Xiaomi 13 Pro a cifre ben più basse.
Certo voi mi direte che questi due ultimi citati sono in commercio da mesi e quindi è fisiologico che siano già calati di prezzo e che dovremo aspettare qualche mese affinché anche il Sony scenda, ma essendo già luglio ed immaginando un primo calo di prezzo intorno a settembre-ottobre, vi chiedo: chi comprerebbe un top di gamma in quel periodo con già tutti i rumor dei nuovi top di gamma, lo snapdragon 8 gen 3 in arrivo e via dicendo? Probabilmente nessuno o quasi.
Insomma credo che Sony debba rivedere un po’ di strategie di marketing come uscire assieme agli altri competitor o almeno commercializzare subito lo smartphone dopo la presentazione, puntare magari ad un minimo di pubblicità e piazzare qualche bel medio gamma pompato in modo da far conoscere il brand Xperia. Cosa ne pensate? Io lo sto amando giorno dopo giorno e mi dispiace al pensiero che probabilmente passerà in sordina come tutti gli ultimi Sony delle generazioni passate. Aspetto di sapere la vostra qui sotto nei commenti!
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VOTO: 8
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