Lo spazio non è mai stato così affollato dagli esseri umani: per la prima volta dall’inizio dell’era spaziale 17 astronauti sono stati contemporaneamente presenti nell’orbita terrestre, provengono da cinque nazionalità e sono a bordo di due stazioni spaziali. “E’ il segno di un cambiamento in corso”, ha commentato il veterano dello spazio Paolo Nespoli, riferendosi anche alla presenza in orbita di un equipaggio completamente privato. Il record precedente, di 14 persone in orbita contemporaneamente, risale al settembre 2021 con l’arrivo in orbita della missione Inspiration4 della SpaceX, la prima composta da semplici cittadini e non da astronauti professionisti. Prima di allora, bisogna risalire al 2009, quando 13 astronauti si ritrovarono insieme a bordo dello shuttle Endeavour.
A far scattare il nuovo record, sebbene soltanto per poche ore, è stato l’arrivo dei tre astronauti della missione Shenzhou16 a bordo del Palazzo celeste, ossia la stazione spaziale cinese Tiangong. Intanto a bordo della Stazione Spaziale erano in 11: cinque americani, tre russi, due sauditi e un emiratino. Questo prima che partissero i quattro della missione privata Ax-2 guidata dalla veterana dello spazio Peggy Whitson. Nel momento in cui la Crew Dragon con l’equipaggio della Axiom-2 sarà rientrata a Terra, nello spazio saranno in 13, come era accaduto nel 2009.
“Forse si fa un po’ di confusione sulla qualifica di astronauta”, osserva Nespoli, riferendosi al fatto che la AX-2 “è una missione privata” nella quale, al netto della comandante Whitson e del pilota, hanno “partecipato persone che hanno pagato un biglietto e che non hanno dovuto superare un addestramento. Questa non è di per sé una cosa negativa, ma è una situazione che ci sta facendo vedere come i tempi stiano cambiando e maturando”, osserva l’ex astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea.
“Una volta l’astronauta era visto come un esploratore, un tecnico che faceva cose importanti per l’umanità. Adesso va nello spazio anche chi vuole semplicemente vivere un’esperienza nuova”, osserva. E’ questa la direzione nella quale si sta andando sempre di più: “sono convinto che nel tempo i prezzi per andare in orbita diventeranno sempre più bassi e tutti, almeno una volta nella vita, potranno provare questa esperienza, se lo desiderano”. Lo spazio è perciò destinato a diventare sempre più affollato, proprio “come è accaduto con i voli aerei all’inizio del secolo scorso: prima erano una cosa per ricchi e temerari e in pochi decenni sono diventati una cosa comune”.
Per questo i record di presenze umane in orbita sono destinati ad aumentare, anche se per Nespoli “più che di record di tratta di casualità: i tempi sono maturi perché la capacità di andare nello spazio si espanda”. Quello che invece resterà, conclude, è la voglia di sperimentare l’assenza di gravità” e di “guardare la Terra da fuori dalla Terra: sperimentare un nuovo punto di vista che fa interpretare le cose in modo diverso. E’ un passo necessario per l’uomo, per farci sentire cittadini dell’universo”.
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