La Danimarca lancia il corso “Sei un ladro?”, gratuito per tutte le scuole.
È il sogno di ogni major dell’intrattenimento: avere a disposizione un intero ciclo di lezioni, da tenere a scuola, dedicato agli studenti tra i 13 e i 16 anni, che abbia come oggetto la pirateria online.
La proposta viene dal gruppo danese Rettigheds Alliancen (Alleanza per i Diritti) e consiste in un corso dal significativo titolo Sei un ladro?, messo a disposizione gratuitamente per le scuole che volessero adottarlo e sviluppato in collaborazione con il Ministero della Cultura.
«Gli studenti devono conoscere il diritto d’autore e metterlo in relazione alla cultura dello streaming di cui fanno parte. Tutto ciò comprende le norme e le leggi che vengono infrante quando si abusano e si diffondono contenuti creativi, ma anche le conseguenze personali e sociali che si rischiano con lo streaming illegale» spiega l’Alleanza.
«La pirateria è un furto» afferma senza mezzi termini il sito web del corso. «È un furto che danneggia direttamente le persone che si guadagnano da vivere producendo TV, film, serie ed eventi sportivi».
Spunti di approfondimento:
«Nel mondo reale» – continua il sito – «impariamo a controllare il desiderio, a rimandare il soddisfacimento dei bisogni, e a resistere alle tentazioni. Questa lezione si applica anche al mondo digitale. Rubare è sbagliato e va punito».
Queste ultime affermazioni in particolare toccano uno dei motivi per cui per lo meno alcuni si rivolgono ai circuiti pirata: lì è possibile trovare le opere prima che siano messe in circolazione ufficialmente (alcuni film, per esempio, vengono rilasciati su certi mercati in ritardo di mesi rispetto ad altri senza chiari motivi), o magari perché certe creazioni vengono ritirate soltanto allo scopo di poter far crescere la domanda in vista di quando saranno ridistribuite (e tenere così alto il prezzo).
Per approfondire:
Il corso si dilunga peraltro anche su altri aspetti pericolosi derivanti dall’attività dei pirati digitali: mette in guardia gli studenti dalla possibilità che i siti cui si rivolgono ospitino del malware e che non rispettino le norme sulla privacy spiegando che, se offrono qualcosa gratis, allora devono generare denaro in qualche altro modo; per esempio coi dati degli utenti, o violando i loro computer.
«Gli hacker possono estorcerti denaro, prendere il controllo del tuo computer e fare in modo che tu finisca sempre su siti illegali, e sorvegliare tutto ciò che digiti sulla tastiera» afferma il corso, citando il professore di sicurezza informatica Jens Myrup Pedersen.
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