(ANSA) – ROMA, 25 MAG – Il numero di attacchi che hanno
colpito il settore dell’energia, andati a buon fine, è
raddoppiato negli ultimi quattro anni. A livello mondiale, quasi
metà delle vittime (45%) sono basate in Europa, sia nel 2022 sia
nel primo trimestre 2023. Il malware resta la principale causa
di attacco, passando dal 47% al 78%, con un 66% di crescita in
valore assoluto. Sono alcuni dati che emrgono dal Rapporto
Clusit per il settore.
“È estremamente rilevante che il 13% di incidenti del 2022
hanno come punto di ingresso la presenza di vulnerabilità –
spiegano gli esperti – Gli incidenti con impatto critico passano
da oltre metà, a quasi due terzi. Si noti la totale assenza di
incidenti con impatti bassi. L’impatto di un incidente in questo
settore e possibili conseguenze per la popolazione, intere
città, regioni o stati, sono talmente rilevanti che anche numeri
esigui di incidenti, o una crescita tutto sommato in linea con
gli altri settori di mercato, costituiscono un rischio
inaccettabile per la società civile”.
Il Clusit sottolinea la rilevanza nel 2022 di attacchi a
matrice information warfare, guerra dell’informazione, mentre
nel primo trimestre 2023 raddoppiano gli attacchi a matrice
hacktivism. La crescita rilevata, concludono, è coerente con la
linea di tendenza: l’attenzione dei diversi attaccanti verso il
settore non risulta irrilevante, soprattutto in relazione agli
scenari geo politici del 2022 con particolare riferimento alla
crisi Russo-Ucraina. (ANSA).