Spazzata via la concorrenza, è ormai praticamente sinonimo di videoscrittura.
Ha compiuto esattamente quarant’anni lo scorso 25 ottobre uno dei più famosi prodotti di Microsoft, l’elaboratore di testi Word.
Lanciato il 25 ottobre 1983, portava inizialmente il nome di Multi-Tool Word ed era disponibile in versione per Xenix (lo Unix di Microsoft) e MS-DOS.
Nonostante le caratteristiche che poteva vantare, come il supporto alla grafica a 16 bit e al mouse, inizialmente Word non suscitò entusiasmo: all’epoca il mercato era dominato da MicroPro WordStar e Word offriva un’esperienza d’uso molto diversa, a partire dalla disposizione dei comandi.
Con il passare del tempo, però, e grazie alle strategie più o meno chiare di Microsoft, Word riuscì a migliorare e a imporsi: nel 1993 debuttò l’ultima versione per MS-DOS (Word 6.0, saltando le versioni 3, 4 e 5) ma già nel 1989 era nata una versione per Windows, che guadagnerà una vera popolarità a partire dal lancio di Windows 3.0, avvenuto nel 1990.
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Nel corso degli anni, Word è riuscito a causare la sparizione o il serio ridimensionamento di quasi tutta la concorrenza, conquistando l’80% del mercato già nel 1996: il già citato WordStar non è più sviluppato da tempo; WordPerfect (altro grande nome dei tempi passati, oggi nelle mani di Corel) è attualmente fermo alla versione 2020 ma è ancora vivo e vegeto, sebbene un po’ relegato ai margini.
Esistono alternative abbastanza popolari come LibreOffice (o OpenOffice) Writer, Calligra Words, SoftMaker Office e naturalmente Pages per il mondo Apple, ma per la maggior parte degli utenti è Word a essere sinonimo di videoscrittura.
Per approfondire:
D’altra parte, alcune alternative disponibili soltanto online stanno attirando sempre più l’attenzione; è pur vero che una versione di Word accessibile tramite il web è disponibile come parte di Microsoft 365 (anche gratuitamente), ma software come Google Documenti hanno i loro fan che li trovano del tutto soddisfacenti.
Proprio la presenza di programmi concorrenti spesso liberi e gratuiti, per non parlare delle alternative web, spinge a chiedersi se Word riuscirà a restare rilevante per i prossimi 40 anni e se la sua supremazia attuale non sia in fondo dovuta più alla pigrizia degli utenti che non alla disponibilità di funzioni uniche.
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