Scaduti gli accordi di licenza, i contenuti prodotti da Discovery e regolarmente acquistati tramite il PlayStation Store svaniranno.
L’evoluzione tecnologica degli ultimi ha portato a una progressiva scomparsa dei supporti fisici: nessuno più – o quasi – compra un film in DVD o Blu-ray; nessuno più – o quasi – compra un CD musicale; nessuno più – o quasi – quando compra un videogioco porta a casa un oggetto fisico.
In tutti questi casi si è verificata una vera e propria transizione digitale. Il prodotto diventa fruibile in maniera immateriale grazie alla sottoscrizione di un abbonamento a un fornitore di servizi, si tratti di uno dei vari servizi di streaming per film e musica (da Netflix a Disney+, passando per Spotify) o di uno degli store digitali per videogiochi, come Steam, Epic Games Store o PlayStation Plus.
La teoria – la pubblicità – dice che dal punto di vista dell’utente nulla cambia, se non in meglio: sparisce la necessità di avere una vasta collezione di supporti fisici che peraltro, in quanto tali, possono venire danneggiati o andare persi, e tutto è a portata di clic.
Ovviamente non si fatica nemmeno a vedere la domanda che campeggia dietro a tutto ciò: svanito il possesso dell’oggetto fisico e legando la possibilità di fruire di un contenuto acquistato alla disponibilità di un servizio terzo, ci si può ancora ritenere veramente proprietari di quanto comprato?
Per approfondire:
Diversi casi accaduti nel corso degli anni – dagli eBook cancellati dal Microsoft Store alla musica perduta alla chiusura di Tim Music – sembrano proprio indicare che la risposta a quella domanda sia un sonoro «No», e ora un ulteriore caso viene a confermare l’impressione.
Sony ha infatti annunciato una brutta notizia per tutti gli utenti americani che abbiano acquistato episodi dei programmi prodotti da Discovery (ossia da Warner Bros) dal PlayStation Store.
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«A partire dal 31 dicembre 2023, a causa degli accordi di licenza con i fornitori di contenuti, non sarete più in grado di guardare alcuno dei contenuti di Discovery acquistati in precedenza, e quei contenuti saranno rimossi dall’elenco dei video acquistati» scrive infatti l’azienda giapponese in una pagina web ufficiale del PlayStation Store in lingua inglese, in cui riporta anche un lunghissimo elenco con i titoli dei contenuti che presto saranno rimossi, che vanno da Mythbusters a Il boss delle torte, passando per American Chopper e River Monsters.
Il PlayStation Store ha iniziato a vendere film e spettacoli televisivi nel 2008 e ciò è continuato sino al 2021, quando la concorrenza dei vari servizi di streaming ormai disponibili ha portato Sony a considerare la chiusura del servizio, cessando le vendite.
I contenuti già acquistati, però, sono rimasti sempre disponibili a quanti li avevano comprati: dopotutto, questi utenti, ingenuamente, pensavano che li avrebbero avuti a disposizione per sempre.
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Ora arriva la doccia fredda. Un cambio negli accordi di licenza – i cui dettagli peraltro non sono stati resi pubblici – e i contenuti pagati (comprati, non affittati) spariranno, e ciascuno se ne dovrà fare una ragione poiché al momento in cui scriviamo Sony non ha nemmeno previsto una possibilità di rimborso.
D’altra parte, i termini di servizio del PlayStation Network (di cui il PlayStation Store fa parte) sono chiarissimi, già nella versione italiana («Puoi utilizzare un Prodotto nelle modalità descritte nella licenza, ma non possiedi tale Prodotto») e ancora più nella versione americana, dove si legge anche: «Tutti i contenuti forniti attraverso il PSN sono concessi in licenza in maniera non-esclusiva e revocabile».
L’unico modo di essere sicuri che un contenuto acquistato resti disponibile, se non per sempre, per tutta la durata del supporto su cui si trova, è ottenerlo in un formato fisico; o anche digitale, certamente, posto che si abbia la cura di avere una copia del file che lo contiene priva di DRM e altre tecnologie di protezione.
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Di questo avviso è anche il regista Christopher Nolan il quale proprio di recente, parlando dell’uscita del film Oppenheimer in Blu-ray, ha dichiarato di essere assolutamente favorevole a essa, poiché si tratta di una versione del film «che si può comprare, tenere in casa e mettere su uno scaffale affinché nessun malvagio servizio di streaming venga a portarla via».
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