Game Boy, che leggenda. Ripercorriamo agilmente le principali tappe di una delle console portatili più fortunate di sempre.
Lo scorso 21 aprile 2024 ricorreva il trentacinquesimo anniversario del lancio dell’iconico Game Boy, tra le prime console portatili a ‘sbancare’, ad avere un successo definibile con buon diritto travolgente Tutti allora, per intere generazioni, giocavano col Gameboy; era l’accompagnamento inevitabile di tante generazioni di bambini e adolescenti Una tecnologia nata a scopi militari ed esplorativi (la NASA) poi declinatasi inaspettatamente con una derivazione ludica.
La console inizialmente fu lanciata in Giappone; poi giunse il 31 luglio negli Stati Uniti, venduta in combinazione con Tetris. Fu una combinazione formidabile, capace di vendere milioni di copie. Tetris era già noto, ma giungeva in un formato molto piacevole e facile da utilizzare, capace di avvincere l’attenzione di migliaia di bambini annoiati.
Non mancò infine il mercato europeo, con lo sbarco del primo Gameboy il 28 settembre 1990. Vennero proposti titoli come SuperMario Land, Alleyway, Baseball e insomma tutti i giochi ‘di punta’ del periodo. La console era d’altronde piena zeppa di giochi che avrebbero fatto la storia, era ‘stipata’ di materiale ludico. C’era Zelda, ad esempio; Metroid; Pokemon; e solo per citarne alcuni.
Come nacque il Gameboy Nintendo, le ‘mitiche’ origini
Fu la Nintendo Research & Development 1 dell’azienda a progettare la famosa console, utilizzando come ‘base’ il precedente Game & Watch. Il principale responsabile, chiamato Gunpei Yokoi, era un grande sostenitore di utilizzare tecnologie a basso costo, cercando piuttosto di re inventarle, di adattarle a nuovi usi ludici. Si lasciò allora perdere l’idea – all’epoca costosissima – di uno schermo a colori, preferendo un display con tonalità di grigio e al più verde. In cambio il Gameboy disponeva di batterie eccezionalmente longeve.
Una scommessa che risultò, come ormai sappiamo, vincente: Game Gear di Sega venne sbaragliato alle vendite, presto seguito da Atari Lynx. Entrambe le console erano ‘agguerrite’, con un hardware e una grafica superiore alla concorrenza. Ma erano più costose e soprattutto avevano meno giochi; tutti fattori che ne determinarono la potentissima sconfitta. Non a caso il Game Boy Color giungerà appena nel 1998, quasi dieci anni dopo. Senza nessuna fretta, solo quando i costi per la produzione di questi schermi si erano drasticamente abbassati.
Alcuni numeri, in conclusione: il Gameboy è stata la quarta console di maggiore successo nella storia dei videogiochi; ha invece venduto di più un’altra iconica console, la Nintendo Switch con 139,36 milioni. Poco distante dai due concorrenti, la cara, vecchia PS4 con 117,2 milioni.