Oggi abbiamo avuto un piccolo assaggio di come potrebbe cambiare in futuro il nostro modo di viaggiare in auto. Siamo saliti a bordo della “1000 MAD” (1000 Miglia Autonomous Drive), un auto sviluppata dal Politecnico di Milano in collaborazione con Autostrade per l’Italia e Movyon che consentirà di sperimentare un veicolo a guida autonoma “su strade pubbliche caratterizzate da una grandissima varietà di tipologie e contesti”.
Che effetto fa. Il team del Politecnico di Milano ha infatti modificato una Maserati MC20 Cielo con tutti i componenti necessari per renderla una vettura a autonoma e noi di Focus siamo stati i primi a salirci a bordo per vedere… l’effetto che fa!
Insomma, per l’occasione abbiamo fatto da “supervisori” alla guida, cioè eravamo seduti nel posto al volante – anche perché il posto che nella versione “non modificata” della Maserati sarebbe destinato al passeggero è qui occupato da computer, centraline e le altre diavolerie necessarie a rendere l’auto intelligente, vedi video): ma praticamente, dopo avere inserito il pilota automatico premendo un pulsante, ci siamo semplicemente goduti il percorso.
Robot a 4 ruote. L’auto in pratica è un grande robot dotato di intelligenza artificiale che riceve indicazioni attraverso la strumentazione di bordo: il sistema globale di localizzazione satellitare (che mette insieme il “normale” gps, con il sistema russo GLONASS e quello europeo Galileo) fornisce indicazioni sulla posizione, i sistemi lidar e radar “calcolano” le distanze tra l’auto e gli oggetti che la circondano, infine le videocamere “leggono” la segnaletica stradale (sull’asfalto e nei cartelli).
In base a queste informazioni il computer di bordo elabora una strategia di guida (correzioni sulla traiettoria, variazioni di velocità ecc.) e le mette in pratica attraverso un sistema di attuatori (motorini elettrici) che agiscono sul volante, sul pedale del freno e sull’acceleratore, muovendoli secondo la necessità.
In caso di necessità… Nella nostra prova gli ingegneri del Politecnico avevano impostato un limite di velocità attorno ai 20 km/h e transennato il perimetro in modo che non vi fossero pedoni o ostacoli imprevisti, comunque in caso di necessità è sufficiente toccare il freno o manovrare il volante per riprendere il controllo dell’auto (cosa che, nella realtà, potrebbe accadere anche su “richiesta” dell’auto, se per qualsiasi motivo il sistema dovesse accorgersi di qualche anomalia).
Prima di farci salire a bordo, il team ha impostato la Maserati-robot affinché affrontasse qualche giro di prova, per familiarizzare con la pista.
La sensazione, durante il nostro breve test, è di grande sicurezza, l’auto “guida” fluida, senza sorprese o esitazioni: lungo il percorso, per capirci, non si avverte nessuna differenza rispetto a quando si è in auto con un guidatore esperto e affidabile. Certo, fa solo una discreta impressione vedere il volante che si muove davanti a noi, come se fosse manovrato da un fantasma. È un pochino inquietante all’inizio, ma dopo non ci si fa più caso.
Test in autostrada. Nei mesi scorsi il gruppo che lavora a questo progetto ha già condotto, in collaborazione con Autostrade per l’Italia, le prime prove su strada aperta al traffico, su parte della A26 Genova – Gravellona Toce.
Questi test sono utili per comprendere con quale precisione il veicolo si localizza nel suo percorso, rilevando ad esempio, la segnaletica verticale e orizzontale e la copertura satellitare. La sperimentazione consentirà a Movyon, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia e leader nei servizi di Intelligent Transport Systems, di individuare le azioni e le tecnologie da poter introdurre lungo la rete autostradale, per aumentare la capacità delle auto di “leggere” la strada, viaggiando in totale sicurezza. Alcuni tratti della rete di Autostrade per l’Italia sono già dotati delle tecnologie che
Alcuni tratti della rete di Autostrade per l’Italia sono già dotati delle tecnologie che, un domani, saranno indispensabili per “ospitare” le auto a guida autonoma e che oggi sono necessarie per legge per condurre questi test: si tratta principalmente di dispositivi che rilevano la presenza di “pericoli”, come cantieri o code, e li segnalano con largo anticipo all’autovettura, affinché possa regolare per tempo la velocità senza la necessità di eseguire manovre repentine. Inoltre le autostrade-smart saranno in grado di “assistere” queste vetture affinché possano mantenere lo stesso livello di guida autonoma (cioè senza richiedere l’intervento del conducente umano) anche in assenza del segnale satellitare (come nel caso di una galleria) o in condizioni di scarsa visibilità.
Nel 2023 l’auto ha affrontato la Mille Miglia coprendo parte del tracciato in autonomia, per il 2024 l’obiettivo è quello di percorrerla per la maggior parte senza l’intervento del conducente.
Ci siamo? Certo di strada, è proprio il caso di dirlo, ce ne sarà ancora parecchia da fare ma forse il momento in cui le nostre città e le nostre autostrade inizieranno a popolarsi di auto senza un vero guidatore è meno lontano di quanto sembri.
E con buona pace di coloro che dicono di provare “il piacere della guida” (magari anche di notte e con la nebbia: beati loro!), volete mettere la bellezza di viaggiare in macchina in tutto confort e piena sicurezza?