La prima Ferrari elettrica? Sarà unica sotto ogni aspetto. Parlando con Bloomberg, Benedetto Vigna, amministratore delegato del Cavallino Rampante, ha confermato che il progetto della loro prima sportiva elettrica sta andando avanti secondo i piani. Vigna è anche fiducioso che questo modello possa vendere bene tanto quanto quelli con motore a combustine.
Il CEO Ferrari conferma anche che l’auto sarà presentata ufficialmente nel quarto trimestre del 2025.
Il veicolo, che sarà presentato nel quarto trimestre del prossimo anno, sarà unico sotto ogni aspetto. Siamo sulla strada giusta.
La Ferrari sta costruendo una nuova fabbrica per la produzione a Maranello di motori, inverter e batterie che sarà inaugurata a fine giugno. Per la sua prima elettrica, il Cavallino Rampante non tenterà di replicare il sound dei motori endotermici come, invece, hanno fatto altre case automobilistiche. Questo modello potrà infatti contare su di un sound speciale. In passato, proprio Vigna aveva raccontato che l’azienda sta lavorando su “firme sonore” per i suoi veicoli elettrici “che susciteranno emozioni e rivaleggeranno con quelle notoriamente prodotte dai suoi motori a combustione”.
Benedetto Vigna ha poi affrontato anche il tema della concorrenza delle case automobilistiche cinesi che è di grande attualità. Secondo l’amministratore delegato del Cavallino Rampante questa situazione deve essere un invito all’azione per l’Europa. Vigna aggiunge che si sente parlare di guerra ma per lui si tratta di una bella competizione.
Per me, questo è un invito all’azione per l’Europa. La gente la definisce una guerra, ma per me è una bella competizione.
Le tensioni tra Cina ed Europa crescono man mano che si avvicina la scadenza entro la quale l’Unione Europea dovrà annunciare i risultati dell’indagine anti-dumping sui veicoli elettrici cinesi. Diversi produttori hanno espresso il rischio che le misure protezionistiche si trasformino in una dolorosa guerra commerciale.
Rispetto ad altre case automobilistiche, Ferrari è però meno esposta. Il produttore italiano ha affermato che le sue vendite in Cina non supereranno la quota del 10% che conta comunque di mantenere.
La Cina non è per la Ferrari quello che è per gli altri marchi del lusso. Il mercato in Cina non è ancora maturo.