Gli elicotteri da soccorso diventano sempre più hitech, per trasformarsi in veri e propri ospedali volanti a misura di paziente: grazie alla realtà virtuale, a sistemi per la navigazione assistita e sensori di nuova generazione, potranno lanciarsi anche nelle missioni più estreme, di notte e in condizioni meteo avverse, per poi assistere il paziente con apparecchiature medicali miniaturizzate in diretto collegamento con l’ospedale. Questo lo scenario che emerge dal congresso internazionale ‘Remote’ degli operatori di elisoccorso, organizzato dalla Siaarti (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva) a Vergiate (Varese) presso lo stabilimento di Leonardo, leader di mercato negli elicotteri per il soccorso con oltre 600 unità operative in 50 Paesi.
“Finora gli elicotteri sono stati adattati a fare le ambulanze del cielo, ma oggi abbiamo le tecnologie per svilupparli rispondendo alle esigenze dei pazienti e del personale sanitario che opera a bordo”, spiega Emanuele Bufano, ingegnere aerospaziale di Leonardo. “Per questo abbiamo iniziato a cooperare con il mondo medico, ad esempio attraverso l’accordo con la Siaarti che ha come obiettivo la crescita delle capacità di missione delle eliambulanze e dell’efficacia dei servizi medici collegati al loro impiego attraverso, per esempio, lo studio di nuove configurazioni interne dei futuri elicotteri, la definizione di nuove linee guida e standard per i medici e la loro formazione”.
Anestesisti al lavoro sulle prime linee guida di elisoccorso, per interventi efficaci come in ospedale
Trasformare l’elicottero in una terapia intensiva mobile, dove assistere il paziente offrendo interventi tempestivi e di qualità seguendo gli stessi standard dell’ospedale: è questo l’obiettivo delle prime linee guida per l’elisoccorso a cui stanno lavorando gli esperti della Siaarti (Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva), che fanno il punto della situazione in occasione del congresso internazionale ‘Remote’ presso lo stabilimento di Leonardo a Vergiate (Varese).
“In Italia e in Europa esistono già vari modelli e indicazioni per l’elisoccorso, ma questa è la prima volta che si fa un lavoro organico con la stesura di linee guida di riferimento basate sull’evidenza scientifica”, spiega Maurizio Menarini, coordinatore delle linee guida e responsabile dell’area di medicina critica e dell’emergenza di Siaarti. “Il nostro obiettivo è definire un modello di elisoccorso simile a una terapia intensiva mobile, come un pezzo di ospedale che si sposta sul territorio per affrontare al meglio anche i pazienti più critici, compresi quelli colpiti da patologie tempo-dipendenti, come ictus e infarto, la cui prognosi è strettamente legata alla tempestività dell’intervento”.
Molti i punti che verranno affrontati nelle raccomandazioni, e che questo weekend saranno discussi insieme agli esperti internazionali riuniti a Vergiate per il congresso ‘Remote’. “Attraverso queste linee guida, che pubblicheremo in estate, vogliamo innanzitutto definire il miglior percorso formativo per il personale sanitario che lavora in elicottero e la dotazione sanitaria e strumentale del velivolo”, sottolinea Menarini. “Poi vogliamo capire come applicare metodologie cliniche in ambienti ostili, ad esempio in alta montagna, valutando sulla base della letteratura scientifica quali trattamenti hanno un reale impatto sulla mortalità e sull’invalidità dei pazienti”.