Finalmente Vivo torna a vendere smartphone in Italia ed inaugura questo ritorno con il nuovissimo Vivo V40. Abbiamo avuto modo di testarlo su un lungo tempo ed oggi vi raccontiamo come è andata la nostra esperienza e di come l’azienda cinese abbia confezionato uno smartphone medio di gamma completissimo ed equilibrato! Il prezzo di listino è abbastanza alto, 599€, ma in linea con i competitor. Quello che ad oggi manca è uno street price aggressivo con uno sconto di circa 100-150€ che renderebbe il prodotto più appetibile all’acquisto.
I rivali diretti Oppo Reno 12 Pro e Honor 200 costano difatti lo stesso, se pensiamo al listino, ma già a poche settimane dalla loro commercializzazione sono in offerta a 100/150€ in meno del Vivo e del loro listino. Vivo dalla sua ci offre una super batteria da 5500mAh assieme ad uno Snapdragon 7 Gen 3, 12GB di RAM LPDDR4x e 512GB di storage UFS 2.2, tre fotocamere da 50MP tra selfie camera, ultrawide e principale, tutte tra l’altro con messa a fuoco. Non solo perchè c’è il supporto all’eSIM e la certificazione IP68. Il display AMOLED arriva a 4000 Nit di picco. Scopriamo quindi in questa recensione come va il nuovo Vivo V40 e cerchiamo di capire i suoi pro ed i suoi eventuali contro!
INDICE
DESIGN E QUALITÀ COSTRUTTIVA
Vivo V40 si presenta bene, anzi benissimo. Sia alla vista che ad un primo contatto sembra avere infatti una bella back cover in vetro opaco, seppur scopriamo solo leggendo la scheda tecnica che in realtà si tratta di plastica. Anche il frame, molto solido e resistente, è in plastica. Il peso è relativamente contenuto, pari a 190g, non molto se pensiamo ai 5500mah all’interno di questo smartphone assieme al sistema di dissipazione da 4023mm2. Al netto dei materiali non nobili abbiamo comunque la certificazione IP68 che sta anche a significare una buona ingegnerizzazione e qualità degli assemblaggi.
Il bump delle fotocamere e quello dedicato al flash led circolare, chiamato Aura Light da Vivo, ha una forma originale ed è leggermente sopraelevato, quanto basta per far traballare leggermente lo smartphone se utilizzato su un tavolo. Sia la back cover che il vetro frontale curvano sui lati lunghi, andandosi quindi ad annegare sotto al frame in plastica. Su di esso troviamo in particolar modo una type-c 2.0 ed un carrellino per due SIM fisiche. All’evenienza possiamo sostituire una SIM fisica con una eSIM. Lo speaker principale inferiore fa il paio con la capsula auricolare per offrirci un ottimo audio stereo.
RICEZIONE, MICROFONI E SENSORE DI PROSSIMITÀ
Ciò che apprezzo di Vivo è che prima di produrre un buono smartphone pensa a fare un ottimo telefono. Cosa significa ciò? L’avere sempre degli ottimi microfoni, una solida ricezione ed una connettività di alto livello. Con questo Vivo V40 potrete andare anche a qualche concerto e registrare un audio che non vi renderà scontenti. La ricezione vi permetterà di avere un segnale stabile anche durante le situazioni più critiche, alla pari del suo cugino Oppo Reno 12 Pro. Il sensore di prossimità è virtuale, ma dai test effettuati ha la stessa precisione di uno fisico, molto meglio di quelli montati su Samsung, Honor e Xiaomi. Il WiFi 6 ed il Bluetooth 5.4 chiudono questo cerchio perfetto.
Cito tra l’altro qui il sistema di speaker con audio stereo di ottimo livello. Non c’è il Dolby Atmos ma un software proprietario di Vivo che svolge la stessa funzione di base. Il volume generale non è dei più alti ma la qualità percepita è ottima. I bassi sono presenti e gli alti non vengono tagliati.
SELFIE, FOTO E VIDEO
Vivo V40 punta moltissimo sul comparto fotografico grazie a tre sensori utili e tutti e tre di alto livello. La fotocamera principale è basata sul sensore ISOCELL GNJ, presentato giusto qualche giorno fa da Samsung. La fotocamera ultrawide e la selfie camera, entrambe con autofocus, sono basate sul sensore ISOCELL JN1, leggermente più datato ma comunque con dimensioni generose pari a 1/2.76″. I competitor con ultrawide da 8MP hanno sensori minuscoli in confronto da 1/4″, praticamente inusabili in notturna.
Partendo dalla fotocamera principale le foto ottenute sono di buon livello, anzi ottimo. Il sensore è da 1/56″ ma integra differenti nuove tecnologie e materiali per avere una miglior gestione del rumore in notturna ed una miglior gamma dinamica. Non solo perché vi ricordo che le fotocamere sono state ottimizzate in collaborazione con ZEISS, anche per avere un coating migliore sulle lenti e dei colori affidabili negli scatti. La cam principale ha OIS ed apertura focale pari a f/1.8. Sono disponibili i RAW sia per questa fotocamera che per la ultrawide.
Seppur manchi un teleobiettivo non se ne sente troppo la mancanza, almeno rispetto a quello 2X utilizzato su Oppo Reno 12 Pro e Realme GT6. Questo perché la fotocamera principale riesce comunque a compensare decentemente uno zoom tale, perdendo ovviamente le proprietà ottiche di uno zoom effettivo e non digitale. Vivo, assieme a ZEISS, porta anche varie simulazioni di modalità ritratto con bokeh digitale “credibile”, non eccessivamente finto. I risultati sono validi, migliori della concorrenza. Purtroppo tutto ciò è sfruttabile soltanto grazie alla fotocamera principale, comunque molto grandangolare e non ottimale quindi per dei ritratti veri e propri.
La fotocamera ultragrandangolare si difende bene, piuttosto bene. Questa grandezza di sensore e apertura focale spesso la ritroviamo anche su molti top di gamma attuali. L’autofocus è presente, anche nel caso vogliate ottenere qualche macro particolare. Rimane comunque una evidente distorsione, come potete notare nella foto all’interno dello stadio. Ciò ovviamente è un limite di queste lunghezze focali così spinte e che sono difficili da utilizzare al meglio. Bene che si possano registare video in 4K
Stesso discorso della ultragrandangolare lo possiamo applicare anche alla selfie camera, avendo stesso sensore e stessa apertura focale. Abbiamo ovviamente una lunghezza focale meno spinta, seppur comunque abbastanza ampia così da poter fare anche foto di gruppo agilmente. Avendo l’Aura Light, quel led particolare posteriore che tra l’altro può automaticamente passare da luce calda a luce fredda, in base al contesto di scatto, spesso ho fatto “selfie” rigirando il telefono e scattando con la fotocamera principale a 24mm. Il risultato è mille volte meglio e qualitativo, come potete notare nella prima sequenza di foto pubblicata.
DISPLAY, FINGERPRINT E FACE UNLOCK
Il display del Vivo V40 è un AMOLED con risoluzione 1.5K da 6.78″. Non troviamo una classica protezione Gorilla Glass ma SCHOTT Xensation. Al netto di una chiarezza ottica leggermente peggiore è un vetro protettivo più resistente alle cadute. Tornando però sul nostro display parliamo di un pannello con refresh rate massimo di 120Hz, ma non essendo LTPO non è dinamico. L’AOD difatti non è fisso. La luminosità al picco raggiunge addirittura i 4500 Nit localmente, mentre nel quotidiano siamo attorno ai 1200 Nit.
I bordi curvi sono una scelta che potrebbe non accontentare chiunque seppur la curvatura non sia eccessiva, quanto basta per rendere i contenuti leggermente distorti ai bordi. All’interno delle impostazioni possiamo abbassare la risoluzione dall’1.5K al FHD per risparmiare un minimo di autonomia in più. Sono presenti tre preset colori, intercambiabili in base a quanto vogliamo rendere vivido o meno il nostro display. Il display supporta ovviamente l’HDR, sfruttabile in app come YouTube, ma su Netflix ancora non è presente la certificazione HDR10+ e HEVC.
Per sbloccare il Vivo V40 possiamo sfruttare l’ottimo sensore ottico per il rilevamento delle impronte, posto sotto al display, affidabile e reattivo. Non solo, perché possiamo sfruttare all’evenienza anche lo sblocco tramite il riconoscimento del volto 2D, grazie alla selfie camera di ottimo livello con autofocus.
SOFTWARE E AGGIORNAMENTI
Il Vivo V40 arriva in Italia con a bordo la FuntouchOS, una interfaccia grafica completamente differente da ciò che Vivo propone sui propri smartphone destinati all’Asia ovvero la OriginOS. Seppur io sia un grande amante della OriginOS cinese, considerazione strettamente personale, ammiro come Vivo a differenza di molte altre aziende abbia pensato ad un software completamente rimaneggiato per il nostro mercato. A differenza di molti competitor difatti qui spariscono funzioni inutili nel nostro mercato, che a quel punto occupano soltanto spazio, e ne vengono aggiunte di nuove specifiche per le nostre esigenze e gusti personali.
Graficamente parliamo di una UI abbastanza semplice, con delle animazioni fluide, degli swipe decisi e facili da effettuare. Le notifiche arrivano in tempo, e ci mancherebbe, ed abbiamo una scelta di personalizzazione grafica estrema tra sfondi, incone, animazioni, colori e AOD. Non manca anche una sezione dedicata alle gesture e feature smart come la sidebar o le finestre flottanti. Ciò che farà storcere il naso ad alcuni potrebbero essere i soli due major update garantiti mentre per le patch di sicurezza abbiamo una copertura di ben quattro anni. Essendo ormai a ridosso di Android 15 avere un supporto soltanto fino ad Android 16 è un po’ poco.
SCHEDA TECNICA
- display: AMOLED 6,78″ 2800×1260 curvo, refresh rate fino 120Hz
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 7 Gen 3
- memoria:
- 256/512GB interna
- 8/12GB di RAM (+8/+12GB virtuali)
- OS: Funtouch OS 14.0 basato su Android 14
- audio: 2x speaker stereo
- resistenza: IP68
- supporto eSIM: fino a 8 profili
- connettività: 5G, WiFi dual band, Bluetooth 5.4, USB-C
- fotocamere:
- anteriore: 50MP, f/2,0
- posteriori:
- 50MP principale, f/1,8
- 50MP ultra grandangolare, f/2,0
- batteria: 5.380mAh, ricarica rapida 80W
- colori: Stellar Silver, Nebula Purple
- dimensioni e peso: 164,16×74,93×7,58mm per 190g
- materiale cover posteriore: plastica composita
PRESTAZIONI E AUTONOMIA
A bordo del Vivo V40 troviamo l’ottimo Snapdragon 7 Gen 3, che abbiamo già testato all’interno della recensione di Honor 200. Anche qui abbiamo delle memorie UFS 2.2, seppur abbiano la velocità di memorie UFS 3.0. Lo storage è pari a 512GB mentre la RAM, LPDDR4x, è da 12GB. Nell’uso quotidiano questo telefono gira quasi come un top di gamma, senza particolari impedimenti. Soltanto nel gaming notiamo qualche limite in più, dovendo in qualche caso fare delle rinunce a settaggi grafici troppo spinti. Nel quotidiano comunque è uno dei SOC più equilibrati in commercio.
Anche le temperature certificano ciò, non essendo mai troppo elevate. In una giornata stress con anche del gaming all’interno non abbiamo comunque superato i 36°C di temperatura batteria, un buon risultato essendo tra l’altro in questi giorni nel periodo più torrido dell’anno. A beneficiare di tutto ciò è anche la batteria, per l’appunto, da ben 5500mAh e con ricarica rapida a 80W. Seppur in questi giorni non abbia avuto delle giornate stress assurde, come mio solito, ho potuto notare come con un uno standard si possano fare anche due giorni o quasi di autonomia, non male. Sono spesso arrivato a sera con il 30-50% di batteria residua seppur avessi 6-8h di display attivo, non male.
PREZZO E CONCLUSIONI
Il Vivo V40 è insomma un telefono privo di punti deboli. Al netto di quanto vi abbiamo raccontato potremmo definire come contro soltanto le memorie e i due soli major update garantiti. Sì, manca l’HDR su Netflix, ma è un qualcosa che dovrebbe risolversi in attesa del lancio ufficiale. Anche mettere il sensore di prossimità virtuale nei contro sarebbe un errore, poiché funziona egregiamente. Per il resto ci troviamo tra le mani un prodotto equilibrato e ben pensato, come dimostrano ad esempio le fotocamere, tutte e tre di alto livello, o la certificazione IP68 e la presenza della eSIM. Il prezzo di listino non è molto concorrenziale, essendo di 599€, ma c’è anche da considerare che parliamo della versione 12/512GB.
Smartphone concorrenti come Realme GT6 nella configurazione base, la più economica, hanno storage più tirati come 8GB di RAM e 256GB di storage. I suoi rivali diretti sono Oppo Reno 12 Pro ed Honor 200 con entrambi che ci vengono a costare 499€. Per gli amanti di Android Stock non possiamo escludere il Pixel 8A a circa 550€, smartphone con un concetto ed un target differente ma che potrebbe rappresentare una alternativa per qualcuno. Nessuno di questi citati però ha l’equilibrio e la completezza di Vivo V40, ma vi aspettiamo qui sotto nei commenti per parlarne!
<!–
–>
VIDEO
[embedded content]
(aggiornamento del 05 luglio 2024, ore 14:50)