Primo atterraggio fallito in tre anni e mezzo per il booster riutilizzabile del razzo Falcon 9 di SpaceX: dopo il rientro in atmosfera del 28 agosto, al momento di posarsi sulla piattaforma robotica che lo attendeva in mezzo all’oceano Atlantico, il booster è stato avvolto dalle fiamme, si è ribaltato ed è esploso. L’incidente, il primo dopo oltre 260 rientri perfettamente riusciti, è ora sotto indagine da parte della compagnia di Elon Musk, che per precauzione ha deciso di rinviare il secondo lancio previsto per il 28 agosto sempre per l’immissione in orbita di nuovi satelliti Starlink.
L’annuncio del lancio di lotti consecutivi di satelliti Starlink su razzi Falcon 9 era arrivato dopo quello del rinvio causa maltempo dell’attesissima missione Polaris Dawn, la prima privata a prevedere un’attività extraveicolare (ovvero una ‘passeggiata spaziale’) nonché la prima dopo le missioni Apollo a spingersi fino a 1.400 chilometri di altezza con umani a bordo.
La prima delle due missioni Starlink previste per il 28 agosto era partita da Cape Canaveral alle 9:48 ora italiana. Per il lancio era stato designato il booster dei record B1062, al suo 23esimo volo, che in precedenza era già stato impiegato con successo per altre 15 missioni Starlink e il lancio di ben due missioni con equipaggio, Inspiration4 e Ax-1.
Il lancio di mercoledì mattina era avvenuto senza intoppi e il razzo era riuscito a immettere in orbita i 21 satelliti che portava a bordo. A 8 minuti e 20 secondi dal decollo, però, è accaduto l’imprevisto: il booster del primo stadio, dopo il rientro in atmosfera, non è riuscito ad atterrare correttamente sulla piattaforma robotica ‘A Shortfall of Gravitas’ che lo attendeva nell’oceano Atlantico. Le fiamme hanno avvolto i motori e così il booster si è ribaltato ed è esploso.
L’ultimo incidente del genere risale al 16 febbraio 2021, quando il booster B1059 del Falcon 9 fallì l’atterraggio sulla piattaforma robotica ‘Of Course I Still Love You’ di SpaceX.
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