Honda e Nissan starebbero discutendo nuove possibilità di collaborazione e stando a quanto riportano le fonti giapponesi sul tavolo ci sarebbe addirittura la possibilità che si arrivi ad una fusione che darebbe vita ad uno dei più grandi Gruppi automobilistici in termini di volumi, appena dietro a Toyota e Volkswagen. Pare che nei piani ci sarebbe anche l’inclusione di Mitsubishi di cui Nissan è già principale azionista.
Sebbene Honda e Nissan non abbiano confermato il rapporto, entrambe le case automobilistiche hanno rilasciato dichiarazioni in cui hanno ribadito i loro precedenti impegni per un’ulteriore cooperazione futura.
Secondo quanto riporta la stampa giapponese, pare che presto le due aziende firmeranno un memorandum of understanding su questo nuovo progetto. Dunque, tra non molto ne sapremo molto di più.
Il tutto avviene in un momento molto complesso per il settore automotive che sta attraversando diverse difficoltà. L’avanzata delle case automobilistiche cinesi sta mettendo sotto pressione i costruttori “tradizionali” che sono contestualmente alle prese con una radicale trasformazione dovuta all’avvento dell’elettrificazione che richiede ingenti investimenti.
La costituzione di un’unica holding permetterebbe a Honda e Nissan di ridurre i tempi di sviluppo e di condividere i costi per essere maggiormente competitivi sul mercato. Ricordiamo che diversi mesi fa Honda e Nissan avevano già annunciato un accordo di collaborazione sull’elettrico ma senza che l’intesa portasse a variazioni azionarie.
Poi è successo qualcosa di importante. Come abbiamo visto, Nissan ha ammesso di trovarsi in un momento di crisi tanto da aver predisposto un piano che prevede diverse migliaia di licenziamenti. La casa automobilistica aveva poi fatto sapere di essere alla ricerca di un nuovo investitore stabile e a lungo termine. Tra le opzioni era spuntata proprio Honda.
Dunque, l’eventuale fusione servirà a Nissan per poter sopravvivere e portare avanti il suo piano di crescita. Infatti, secondo Sanshiro Fukao, executive fellow presso l’Itochu Research Institute, questo accordo sembra riguardare più il salvataggio di Nissan ma anche Honda stessa deve cambiare.
Questo accordo sembra riguardare più il salvataggio di Nissan, ma la Honda stessa non si adagia sugli allori. Il flusso di cassa della Honda è destinato a deteriorarsi l’anno prossimo e i suoi veicoli elettrici non stanno andando molto bene. La Honda stessa deve cambiare drasticamente. Potrebbe aver bisogno di scorporare la sua attività motociclistica e dovrebbe stabilire una solida base finanziaria dalle auto. Se queste fossero rese più facili dalla creazione di una holding (con Nissan), allora sarebbe una cosa positiva per la Honda.
Se il loro pensiero non è altro che ‘possiamo farcela unendoci’, non credo che sopravvivranno più a lungo. La velocità delle case automobilistiche cinesi è totalmente diversa. Non siamo più nell’epoca in cui le case automobilistiche si univano, sfornavano profitti attraverso economie di scala e poi li reinvestivano in un piano di ristrutturazione quinquennale. Non hanno tempo per questo.
Dunque, l’eventuale fusione potrebbe portare vantaggi ad entrambe le aziende giapponesi anche se alcuni analisti sono scettici sui risultati dell’operazione. Per esempio, Tang Jin della Mizuho Bank ha commentato:
Honda ha una cultura aziendale unica, incentrata sulla tecnologia, con punti di forza nei propulsori, quindi dovrebbe esserci una certa resistenza interna alla fusione con Nissan, un concorrente con una cultura diversa che ora sta vacillando. Honda stessa non ha risorse di gestione così abbondanti. Si trova di fronte a una sfida importante su come accelerare il suo passaggio all’elettrificazione ricavando denaro da ibridi e motociclette. Nissan, d’altro canto, non ha scelta. L’industria automobilistica sta attualmente attraversando rapidi cambiamenti… quindi se le due aziende non riescono a prendere decisioni e ad attuarle all’unisono e rapidamente, potrebbero non riuscire a tenere il passo con i cambiamenti.
L’analista Seiji Sugiura ha aggiunto:
L’opinione interna di Honda è probabilmente divisa e non monoliticamente favorevole alla fusione. Perché il loro business motociclistico sta andando bene. Per i veicoli a quattro ruote, hanno sicuramente problemi, ma non erano neanche in gravi difficoltà. Nel medio-lungo termine, questo è positivo per l’industria automobilistica giapponese, poiché crea un secondo asse contro Toyota. La rivalità costruttiva con Toyota è positiva per l’industria automobilistica giapponese piuttosto stagnante, quando deve competere con le case automobilistiche cinesi, Tesla e altre.
L’eventuale fusione presenterà dunque sfide importanti considerando le differenze culturali tra le due compagnie. Pensiamo, ad esempio, alla definizione delle quote di controllo all’interno della nuova struttura e alla gestione della governance. Presto, comunque, pare che ne sapremo molto di più.