
Il Dow Jones Sustainability World Index è l’indice annuale che misura la sostenibilità delle imprese globali. In particolare, è interessato il top 10% delle 2.550 maggiori aziende quotate all’interno del S&P Global Broad Market Index, dell’agenzia di rating S&P Global.
Nell’elenco 2024 sono presenti 15 gruppi italiani, segno che nel nostro Paese quello della gestione sostenibile è un tema particolarmente sentito. E messo in pratica: a guardare l’elenco, la riduzione dell’impatto ambientale si ricerca in tutti i settori; da quello assicurativo a quello delle componenti elettriche; dal settore delle utility a quello del lusso.
Si parte con Pirelli, il brand di pneumatici eccellenza del made in Italy, al primo posto nelle categorie Auto Components e Automobiles. Il punteggio ottenuto è pari a 84 punti, significativamente più alto della media di entrambi i settori (29 per le componenti auto e 35 per le auto).
C’è poi Poste Italiane, prima a livello europeo nel settore assicurativo e seconda a livello mondiale, con un punteggio di 90 su una media di 44. Bene anche Intesa Sanpaolo, l’unica banca a poter vantare una presenza continuativa negli indici da 14 anni a questa parte.
Per le componenti elettriche è leader Prysmian, produttore milanese di cavi per energia, telecomunicazioni e fibre ottiche. Durante lo scorso anno, Prysmian ha intensificato il suo impegno per l’ecosostenibilità sotto più aspetti (contrasto delle emissioni, efficienza delle risorse, circolarità). Le emissioni di gas serra Scope 1 e 2 sono state ridotte del 36%, mentre quelle Scope 3 hanno fatto registrare un -13% (sempre rispetto al 2019).
Veniamo ora alla categoria Gas Utilities, dominata da Italgas. Oltre a fare meglio rispetto ai competitor globali, con 91 punti su 100, la compagnia italiana della distribuzione del gas fa meglio rispetto a se stessa, elevando il suo punteggio rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda il lusso, infine, Moncler è prima nel settore Textiles, Apparel & Luxury Goods a quota 90 su 100. L’ottimo risultato si deve all’utilizzo di energia 100% rinnovabile nelle sedi aziendali e al riciclo del 100% degli scarti produttivi di nylon.
Tra gli altri nomi al “top”, Iveco, Leonardo, Saipem, Nexi, Generali, Enel, Hera, Snam e Terna.