L'”esplosione del Cambriano”, cioè quell’evento che è considerato il punt o di inizio della moderna vita sulla Terra, “avvenne approssimativamente due mil ioni di anni più tardi di quanto avessimo creduto”, e cioè 538,8 milioni di anni fa. Lo sostiene Ulf Linnemann, direttore della Senckenberg Natural History Coll ections a Dresda, in Germania, che, in collaborazione con un team internazionale di ricercatori, ha condotto uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Te rra Nova”. Durante l'”esplosione Cambriana” tutti gli attuali modelli conosciuti nel regno animale apparvero nel giro di pochi milioni di anni, mentre nello ste sso tempo la cosiddetta “Ediacara biota” (la fauna di Ediacara), cioè un comples so di forme di vita pluricellulare risalenti al Proterozoico superiore (tra 620 e 550 milioni di anni fa) si estinse. Nuovi tratti fondamentali accelerarono la successiva evoluzione e alimentarono la seguente svolta adattiva. “Ad esempio – spiega Linnemann in conclusione – se un organismo divenne sempre più mobile e ca cciatore di prede, in precedenza animali anche meno mobili dovettero elaborare n uovi metodi di proteggersi, che possono aver portato al rapido sviluppo di gusci e scheletri. Una conquista così generò la successiva e, necessariamente, in un breve periodo di tempo”
didascalia: la traccia fossile dello Streptichnus narbonnei, del periodo Cambria no, direttamente sul confine tra Precambriano e Cambriano nel sud della Namibia, attesta l’inizio dell’esplosione Cambriana. Queste complesse tracce fossili sug geriscono organismi molto sviluppati con una struttura bilaterale