E’ stato il passaggio più ravvicinato alla Terra degli ultimi 400 anni, quello dell’asteroide di Natale. Approfittando dalla breve assenza della cometa delle feste, 46P/Wirtanen, ‘cancellata’ per qualche giorno dalla Luna piena, l’asteroide 2003 SD220 ha salutato la Terra passando alla distanza di 2,9 milioni di chilometri. Nel 2070 tornerà e sarà ancora più vicino, osservano gli esperti della Nasa.
L’asteroide si è avvicinato alla Terra in sicurezza e la distanza ha permesso di catturare immagini radar della sua superficie che aiuteranno a calcolarne meglio l’orbita. I dati indicano inoltre che è lungo 1,6 chilometri e ha una forma curiosa, che ricorsa la silohuette di un ippopotamo. Sono tre i grandi telescopi puntati sul sasso cosmico: quelli del Goldstone Deep Space Communications Complex, Green Bank e Arecibo.
“Le immagini radar hanno permesso di raggiungere un dettaglio senza precedenti, confrontabile a quello possibile da una missione spaziale”, ha osservato Lance Benner, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa e responsabile delle osservazioni da Goldstone. Le immagini mostrano una sorta di piega sulla superficie che si estende per un centinaio di metri, macchie brillanti e macchie scure spaia di possibili crateri.
Dai primi dati arrivano inoltre le conferme che l’asteroide ruota su se stesso molto lentamente, in circa 12 giorni, e in modo molto complesso e poco comune fra gli altri asteroidi vicini alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Observatory).
Scoperto il 28 settembre 2003 dall’osservatorio Lowell in Arizona, è stato classificato fra gli “asteroidi potenzialmente pericolosi”, ma le nuove misure indicano che non ci sarebbero rischi di un futuro impatto con la Terra.