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07.05.2025 In Tecnologia, Video Recensione

Recensione Tineco Floor One S9 Artist, è il nuovo riferimento?

Devo ammetterlo, da quando ho iniziato ad utilizzare una lavapavimenti wireless per pulire casa il mio caro vecchio mocio è andato beatamente in pensione. Se cerchiamo quali sono le soluzioni che hanno fatto la differenza nel settore degli elettrodomestici per la pulizia della casa, infatti, questi nuovi strumenti sono senza dubbio una rivoluzione e facilitano di molto le operazioni di pulizia, specialmente in alcuni contesti. E se fino ad oggi avevo guardato alla mia Tineco Floor One S7 Steam come ad un prodotto insostituibile, dopo aver utilizzato per un paio di settimana le nuova Floor One S9 Artist, temo sia arrivato anche per lei il momento di ritirarsi a nuova vita, guadagnando una postazione fissa in taverna per evitare di farci le scale ogni volta. Ma lasciate che vi dica tutto in questa recensione completa.

INDICE

DESIGN, ASSEMBLAGGIO E MATERIALI

Il design della Tineco Floor One S9 Artist cambia in maniera importante rispetto ai modelli precedenti del marchio, anche confrontato con le soluzioni più recenti in versione Stretch, che già adottano la struttura con serbatoio sulla testa della macchina. Si percepisce sin dal primo istante la volontà di differenziarsi non solo sotto il profilo funzionale, ma anche estetico: il corpo macchina è stato totalmente rinnovato nelle forme, con un profilo meno arrotondato e caratterizzato da linee più tese e da un profilo decisamente più filante e meno “goffo”. Non è solamente una questione di estetica: queste scelte migliorano l’ergonomia, semplificano l’accesso alle componenti interne e agevolano i movimenti durante la pulizia.

Dal punto di vista cromatico, Tineco ha optato per un mix di colori che, stando a quando dichiarato, si ispira ai toni cangianti del cielo e dell’aurora boreale, tutto condito da finiture lucide e a specchio per alcuni dei componenti. L’obiettivo di questo re-styling è ovviamente quello di posizionare questo modello nella fascia alta del mercato non solo quando si parla di prestazioni. Tineco, con questa generazione ha lavorato infatti in maniera importante anche su quello che possiamo definire come il valore d’arredo del prodotto. Una attenzione verso i dettagli estetici che può sembrare secondario in un prodotto per la pulizia, ma che assume rilevanza se consideriamo che sempre più utenti lasciano questi dispositivi a vista in ambienti di vita quotidiana. Io stesso l’ho posizionato in salotto; ovviamente in un angolo che non sia troppo visibile, ma comunque in salotto.

Anche se guardiamo alla scelta dei materiali ci troviamo di fronte ad un prodotto di fascia alta in tutto e per tutto: pur trattandosi prevalentemente di plastica, la qualità percepita è assolutamente elevata. Le parti risultano ben assemblate, con tolleranze minime tra i vari pannelli, non ci sono scricchiolii o cedimenti e la struttura risulta sempre rigida e solida. A livello tattile, la plastica non mostra quelle sensazioni economiche tipiche di dispositivi entry-level; anzi, trasmette una sensazione di affidabilità e durata nel tempo.

Un’altra caratteristica che potrebbe essere sottovalutata, ma che si rivela in realtà molto utile, è la presenza del LED RGB nella parte frontale del corpo principale. Questo LED è controllato dalle letture del sensore iLoop. Si tratta di un sistema di feedback visivo in tempo reale: il colore della luce cambia in base alla quantità di sporco rilevata sul pavimento — blu per pavimenti puliti, rosso per zone particolarmente sporche. Parliamo di una soluzione che ha una funzione pratica e non solo estetica: permette infatti all’utente di dosare l’attenzione sulle aree più critiche senza dover controllare osservando in continuazione direttamente il pavimento. Devo dire che confrontando il rilevamento del sensore con l’effettivo grado di sporcizia del pavimento ho notato una buona precisione.

Se devo trovare un difetto, invece, posso identificarlo nell’assenza di una piccola rotella da inserire sul retro; presente in altri modelli e utile per far scorrere meglio la lavapavimenti quando la macchina viene piegata completamente per entrare sotto i mobili. Si tratta di un dettaglio, ma in un contesto di prodotto che si propone come riferimento di categoria, può fare la differenza nell’esperienza d’uso quotidiana.

Un “limite” che è però bilanciato da un altro elemento positivo, che è la capacità della testa di lavaggio di ruotare lateralmente fino a 45° per lato, offrendo una rotazione complessiva di circa 90°. Questo consente all’utente di manovrare agilmente il dispositivo tra sedie, tavoli e altri ostacoli, senza dover compiere movimenti ampi o forzati. Devo dire che la differenza di “guidabilità” rispetto alla mia S7 Steam è notevole e certamente apprezzata.

Infine, la possibilità di coricare la macchina fino a 180° resta una delle caratteristiche che più ho apprezzato in questo S9 Artist. Consente infatti un accesso agevolato sotto tutti i mobili rialzati, permettendo una pulizia più profonda delle superfici normalmente difficili da raggiungere. L’unico dato da tenere a mente in questo senso riguarda proprio l’altezza da terra dei mobili stessi, che deve essere almeno di 13 centimetri.

SERBATOI E GESTIONE DEI LIQUIDI

Uno degli aspetti più importanti in una lavapavimenti combinata come questa è il modo in cui vengono gestiti i flussi d’acqua – sia pulita che sporca – e la capacità dei serbatoi. In questo ambito, la Tineco Floor One S9 Artist si distingue per alcune scelte progettuali intelligenti. Il dispositivo è dotato di due serbatoi separati: uno per l’acqua pulita (capacità 1 litro), e uno per l’acqua sporca (750 ml). La collocazione del serbatoio dell’acqua pulita è sulla testa di lavaggio e aspirazione, una scelta in controtendenza rispetto alla maggior parte dei modelli concorrenti, dove il serbatoio è spesso situato più in alto, sul corpo principale. Questo layout contribuisce ad abbassare il baricentro del dispositivo, migliorando l’equilibrio e riducendo lo sforzo muscolare durante la pulizia prolungata, oltre a spostare peso sul rullo che aderisce meglio al pavimento.

Il serbatoio dell’acqua pulita è facilmente estraibile e può essere riempito comodamente sotto un normale rubinetto domestico, senza la necessità di utilizzare imbuti o strumenti accessori. L’unico limite è l’assenza di un sistema di dosaggio automatico del detergente: l’utente deve aggiungerlo manualmente nel serbatoio, regolando le proporzioni in autonomia.

Più interessante è il sistema del serbatoio dell’acqua sporca. Qui Tineco ha introdotto una novità che migliora l’usabilità rispetto ai modelli precedenti: oltre a una capienza superiore alla media del settore, la vaschetta è stata progettata per separare fisicamente i rifiuti solidi da quelli liquidi. In pratica, all’interno del serbatoio è presente un sistema di filtraggio che blocca capelli, briciole e detriti prima che raggiungano la parte liquida. Questo permette uno smaltimento più semplice e igienico dei residui e, soprattutto, evita l’intasamento precoce dei condotti di scarico e del filtro stesso.

L’accesso al serbatoio sporco è facilitato da un meccanismo di rilascio automatizzato, una sorta di maniglia che fa leva sulla struttura e che consente di rimuoverlo con un solo gesto, senza forzature. Questa caratteristica rende la pulizia quotidiana più rapida e meno sgradevole, un aspetto non secondario se si considera la frequenza con cui questo tipo di manutenzione va effettuata.

Dal punto di vista idraulico, il dispositivo adotta una configurazione a tre camere per la separazione dell’acqua all’interno del circuito di aspirazione. Questa soluzione è particolarmente efficace quando la macchina opera in modalità coricata (180°), per esempio sotto un letto: in altri modelli, in assenza di barriere meccaniche, l’acqua sporca tende a rifluire verso il motore, con il rischio di danneggiarlo. Tineco invece ha implementato una camera intermedia che devia l’acqua verso un compartimento di sicurezza, evitando il contatto diretto con le componenti elettriche.

QUALITÁ DELL’ASPIRAZIONE E DEL LAVAGGIO

La Tineco Floor One S9 Artist si posiziona nella fascia alta del mercato non solo per design e costruzione, ma soprattutto per le sue prestazioni. Del resto, trattandosi di una lavapavimenti l’efficacia di pulizia è indubbiamente il parametro più importante nella definizione del giudizio. Vediamo quindi come si comporta anche da questo punto di vista.

Guardando alla sola scheda tecnica, il motore di aspirazione raggiunge una potenza dichiarata di 22.000 Pascal, un valore tra i più alti della categoria per dispositivi combinati (aspirapolvere + lavapavimenti). Questo dato, però, non è sufficiente da solo a definire la qualità della pulizia: è fondamentale considerare anche come il sistema di aspirazione lavora in abbinamento con il rullo, il sistema di distribuzione dell’acqua e la pressione esercitata dallo stesso rullo sul pavimento.

La spazzola principale è dotata di un rullo rotante che gira a 450 giri al minuto e applica una forza di 18 Newton. Questa combinazione consente un’azione meccanica efficace sia su sporco secco (briciole, polvere, sabbia), sia su residui umidi o appiccicosi (caffè, latte, sughi, fango). Provata su varie superficie, come gres, cotto e parquest, la S9 Artist ha sempre mostrato risultati eccellenti: in particolare, bastano pochi passaggi per eliminare anche le tracce più ostiche di sostanze dense e colorate come salse o bevande zuccherate.

L’unico caso in cui è richiesto un intervento leggermente più prolungato è quello delle macchie secche molto vecchie o aderenti, dove potrebbe essere necessario mantenere il dispositivo fermo per alcuni secondi sul punto oppure effettuare più di un passaggio. In ogni caso, la forza combinata di aspirazione, azione del rullo e flusso d’acqua è più che sufficiente per ottenere un risultato visivamente impeccabile senza passaggi multipli.

Un altro punto di forza è la qualità del lavaggio lungo i bordi e nei punti difficili da raggiungere. La testa ha una struttura simmetrica con bordi ridotti al minimo, che le permette di arrivare a pochi millimetri dai battiscopa, senza lasciare accumuli visibili. Tutto è reso possibile da un design “borderless”, privo di cornici o ostacoli laterali che di solito limitano l’estensione del rullo fino ai margini. Anche negli angoli stretti, la combinazione tra forma della spazzola e rotazione della testa (fino a 45° per lato) permette una copertura pressoché completa.

Il sistema di pulizia integrato nel rullo, chiamato MHCBS (Multi-stage Hair Comb and Brush Self-cleaning), svolge una doppia funzione: da un lato utilizza raschietti interni a pettine per intercettare capelli e peli prima che si avvolgano attorno al rullo; dall’altro impiega un sistema lineare di rimozione dell’acqua sporca, che mantiene il rullo più asciutto durante l’uso. Si tratta di una caratteristica particolarmente utile nelle case con animali domestici o persone con capelli lunghi, dove il rischio di grovigli è reale. Ed effettivamente la presenza di questa sorta di pettine è decisiva, i capelli vengono raccolti e depositati nel serbatoio senza avvolgersi attorno alla spazzola, evitando così la necessità di interventi manuali.

Parlando di superfici particolari quelle più ostiche sono certamente il parquet e il cotto, punti critici per ogni lavapavimenti. La S9 Artist si comporta molto bene in entrambi i casi. Parlando di parquet, l’erogazione dell’acqua è controllata e omogenea, e non lascia eccessi liquidi sulla superficie: questo riduce drasticamente il rischio di danneggiamenti o rigonfiamenti del legno, pur garantendo un lavaggio efficace. Una caratteristica che giova anche sul cotto, dove per via della porosità del materiale è più facile che si formino ristagni o aloni.

Tre sono le modalità d’uso, AUTO, MAX e ASPIRAZIONE. La modalità automatica, governata dal sensore iLoop, è probabilmente la più efficiente per l’uso quotidiano: il dispositivo regola da solo la quantità d’acqua e la potenza aspirante in funzione della quantità di sporco rilevata, ottimizzando anche l’autonomia. Tuttavia, in caso di sporco ostinato o zone problematiche, è sempre possibile passare manualmente alla modalità MAX, che forza tutti i parametri al massimo livello. C’è poi la modalità solo aspirazione, utile per la pulizia spot in presenza di briciole o altri residui secchi per cui non è necessario usare il liquido o il detergente.

AUTOPULIZIA E ASCIUGATURA

Un’altro dei punti di forza di questa Floor One S9 Artist è l’elevato livello di automazione e di efficacia nei processi di pulizia e manutenzione. In particolare, il sistema di lavaggio e asciugatura del rullo – cuore operativo del dispositivo – è stato progettato per funzionare in totale autonomia, riducendo al minimo gli interventi post-utilizzo da parte dell’utente.

Dopo ogni sessione di pulizia, è sufficiente posizionare il dispositivo sulla sua base di appoggio multifunzione, che integra ricarica, lavaggio del rullo e asciugatura. La basetta ha dimensioni abbastanza contenute (31×30 cm) per quanto riguarda l’impronta a terra, ma è decisamente più spessa rispetto ad alcune delle concorrenti. Tuttavia quello verticale è un ingombro che ci interessa relativamente e, considerando le altre dimensioni lo spazio occupato è più che accettabile. Inoltre parliamo di una soluzione che mantiene un profilo essenziale, privo di alloggi per accessori o componenti aggiuntivi. Una scelta che può sembrare un compromesso rispetto ad altri modelli più accessoriati, ma ha il vantaggio mantenere il disegno della soluzione molto più pulito.

Una volta avviata la procedura di autopulizia (tramite pulsante dedicato sul manico), la macchina attiva una sequenza in due fasi: lavaggio interno del rullo e asciugatura ad aria calda. La prima fase prevede l’utilizzo di acqua riscaldata fino a 85°C – temperatura tra le più alte della categoria – per rimuovere residui, sporco e batteri accumulati sulla spazzola e nei condotti interni. È importante sottolineare che l’acqua non viene scaldata da un elemento metallico immerso, come accade su alcuni dispositivi concorrenti, ma attraverso il passaggio forzato di aria calda. Di conseguenza, la temperatura reale del liquido è leggermente inferiore, ma comunque sufficiente a garantire un effetto igienizzante efficace.

La seconda fase, denominata FlashDry, utilizza un flusso di aria calda per asciugare completamente il rullo in circa cinque minuti. Questa operazione è fondamentale per prevenire la formazione di muffe, cattivi odori e batteri, soprattutto in contesti umidi o se il dispositivo viene riposto subito dopo l’uso. Vi posso assicurare che il rullo esce quasi completamente asciutto, molto meglio di quando accadeva con soluzioni precedenti. E oltre a questo il movimento rotatorio in due direzioni permette ai pelucchi del rullo di non schiacciarsi, mantenendo una maggiore efficacia nella pulizia successiva.

In sostanza l’unica operazione da effettuare manualmente è lo svuotamento del serbatoio delle acque scure. Ma come detto in precedenza è un’operazione che si compie molto rapidamente. basta rimuovere il primo filtro cartaceo e poi il secondo in plastica che si estrae facilmente grazie alla maniglia in dotazione.

APP E CONNETTIVITÁ

Come già accadeva per le soluzioni precedenti, anche questa S9 Artist può essere collegato via Wi-Fi all’app ufficiale Tineco, disponibile sia per Android che per iOS. Il processo di pairing è semplice e ben guidato, richiede solo pochi minuti e consente da subito di interagire con il dispositivo in tempo reale.

Le funzioni accessibili da app sono numerose, e non si limitano alla semplice visualizzazione dello stato della macchina. Una delle più utili è la personalizzazione della potenza di aspirazione e del flusso d’acqua, che può essere calibrata in modo indipendente per ciascuna modalità operativa (Auto, Max, Solo Aspirazione, Custom). Questo consente all’utente di adattare la macchina al proprio stile di pulizia e alla tipologia di superficie, cosa che la modalità automatica – per quanto efficace – non consente di fare fino a questo livello di dettaglio.

Un’altra funzione degna di nota è la regolazione della forza di assistenza delle ruote motorizzate. Si tratta di una possibilità rara in questa categoria: l’utente può decidere se aumentare l’effetto “trainante” della macchina, riducendo l’attrito percepito e lo sforzo fisico, oppure attenuarlo per avere maggiore controllo manuale, utile in spazi stretti o per evitare scivolamenti su superfici lucide.

L’app fornisce anche notifiche per la manutenzione ordinaria e avvisi in caso di malfunzionamenti: ad esempio, segnala quando il serbatoio dell’acqua sporca è pieno, quando il filtro necessita di pulizia o quando è il momento di avviare il ciclo di auto-pulizia del rullo. Tutte le notifiche sono localizzate in italiano, così come i messaggi vocali restituiti direttamente dal dispositivo durante l’uso. Questa interazione vocale, benché minimale, è utile e mai invasiva: informa l’utente sui cambi di modalità, sulla carica residua, sullo stato dei serbatoi o su eventuali problemi.

BATTERIA E AUTONOMIA

La Tineco Floor One S9 Artist è dotata di una batteria agli ioni di litio da circa 28.000 mAh complessivi (7 celle da 3.900 mAh ciascuna), un dato che colloca questo dispositivo nella fascia alta in termini di capacità nominale. Se stiamo al dato indicato da Tineco poi, questa batteria dovrebbe essere in grado di garantire un’autonomia di 45-50 minuti in modalità Auto.

Devo dire che nei test pratici non si va tanto lontano, e traducendo in superficie coperta vi dico che ci potete tranquillamente pulire un appartamento da 100-120 metri quadri. Si tratta di una autonomia buona, comunque in linea con le soluzioni migliori da questo punto di vista. Passando invece alla modalità MAX l’autonomia ovviamente cala. Di quanto? Beh diciamo che si scende intorno ai 25-30 minuti; comunque sufficienti per coprire più di un locale con una sola carica.

Il tempo di ricarica completa è di circa 4 ore e mezza, un valore che è nella media per dispositivi con batteria integrata di questa capacità ma che sicuramente rimane molto elevato. Se dovete pulire una casa molto grande, magari su due piani, dovete sicuramente tenere a mente queste tempistiche.

CONSIDERAZIONI

Quinti, ricapitolando, Tineco Floor One S9 Artist è senza dubbio, nella sua categoria, uno dei dispositivi per la pulizia domestica più avanzati attualmente sul mercato. I suoi punti di forza sono numerosi e concreti: un design ergonomico e moderno, materiali solidi, un motore potente supportato da una spazzola meccanicamente efficiente, e un sistema di autopulizia tra i migliori della categoria. A questo si aggiungono una buona gestione software, una base compatta ma funzionale e un’app mobile che permette di controllare finemente diversi parametri. Insomma, c’è tutto quello che serve e anche di più, tanto da avermi convinto a mettere da parte la mia S7 Steam, che mai avrei pensato di abbandonare.

Ma ovviamente tutto questo ha un costo, che in questo caso è abbastanza rilevante. Parliamo di 899 euro come prezzo di listino; una cifra elevata che è però allineata i prezzi di lancio delle soluzioni top di gamma concorrenti e che sicuramente non tarderà a calare in occasione di periodi promozionali vari. Non vorrei esagerare ma, a parere mio, al prossimo Black Friday potrebbe non essere un’utopia trovarla a 749 euro o addirittura meno; e se già così è una soluzione interessante, a quel punto vi direi di tenerla davvero in considerazione.

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