“Squadra che vince non si cambia”, questo è il motto di OnePlus per il lancio del nuovo OnePlus Pad 3, ma quale partita sta vincendo esattamente l’azienda cinese? Il mercato dei tablet non è dei più floridi al momento: i notebook economici ormai sono ottimi lato prestazioni, come quello con Snapdragon X, stanno arrivando anche i Chromebook con ARM by Mediatek con SOC top di gamma e spesso chi ricerca un tablet finisce ad acquistare un iPad.
Prodotti come questo OnePlus Pad, l’Honor Magicpad o lo Xiaomi Pad finiscono per lottare a vicenda per una minuscola fetta di mercato e di anno in anno è davvero difficile innovare e rivoluzionare il mercato. OnePlus è conscia di ciò e propone un nuovo OnePlus Pad 3 che non ha l’obiettivo di rivoluzionare nulla.
Il primo messaggio comunicatoci proprio da OnePlus, prima di fornirci il prodotto per questa recensione, è stato proprio “If ain’t broke, don’t fix it” ovvero “Se non è rotto, non aggiustarlo”. OnePlus Pad è uno dei tablet che più ci ha soddisfatto grazie ad un form factor differente dagli altri, una scocca unibody in metallo, un buon display (dalla seconda generazione), una ottima autonomia e delle performace sempre di altissimo livello.
L’azienda difatti, anche con questa terza generazione, non cambia le carte in tavola: il display rimane buono come quello di seconda generazione, ma ora è più grande, passiamo dallo Snapdragon 8 Gen 3 allo Snapdragon 8 Elite, le memorie ora sono UFS 4.0 velocissime, il sistema di dissipazione è leggermente migliorato per star dietro al nuovo SOC, idem la batteria che cresce per compensare la potenza in più e le dimensioni più generose del display e fine. C’è una nuova cover/tastiera e la penna smart rimane quella dell’anno scorso.
Onestamente non trovo errata la scelta fatta dall’azienda cinese, anzi, molto probabilmente considerando l’utilizzo medio di un tablet come questo non c’era neanche troppo il bisogno di questo nuovo tablet. L’unica vera novità è quella legata alle prestazioni quindi, e probabilmente era anche l’aspetto meno essenziale da migliorare. Io, onestamente, avrei puntato tutto su un nuovo display AMOLED, anche al netto di un SOC più economico ma altrettanto potente (come il Dimensity 9400 o 9400e).
In ogni caso il prezzo è poi la chiave di tutto poiché per 599€ ci portiamo a casa la variante 12/256GB, mentre per la 16/512GB arriviamo a 699€. La tastiera che abbiamo utilizzato è prezzata a 169€, una esagerazione considerando che non è neanche retroillluminata. La cover ha un costo di 59€ invece.
Non abbiamo informazioni su nuovi bundle, ma il vecchio modello è sempre stato in commercio con la tastiera “regalata”. Ad oggi il OnePlus Pad 2 costa 499€ con la tastiera inclusa. I 100€ in più sono giustificati? Verifichiamolo subito!
ESTETICA E DESIGN
Il OnePlus Pad 3 arriva in Italia nella sola colorazione “Storm Blue” che stiamo recensendo, la Frosted Silver è relegata soltanto al mercato indiano. Le dimensioni lievitano e non di poco: 289.61mm x 209.66mm e soli 5.97mm di spessore. Proprio lo spessore è l’unica miglioria dimensionale. Il peso arriva a 675g, non poco ma comunque ben bilanciati per un tablet con display da 13.2″ con formato 7:5.
Il tablet è grande e l’unico modo per sbloccarlo è tramite il riconoscimento del volto 2D, non c’è una impronta digitale a supporto.
Cambia e non di poco comunque il design generale: le fotocamere ora si sviluppano in lungo, non sono più disposte all’interno di un oblò, e sono posizionate all’estremo del tablet, non più al centro. Sembra un iPhone XS di qualche anno fa versione tablet. Il design precedente era molto riconoscibile, con dei cerchi concentrici sulla scocca in metallo che si andavano a raccordare attorno all’oblò delle fotocamere. Adesso il OnePlus Pad sembra più un iPad qualunque, che per alcuni potrebbe anche essere un pro.
In ogni caso anche la lavorazione della scocca cambia: ai lati non c’è più un angolo morbido ma uno stacco netto, quasi a 90°. Il tablet risulta quindi più tagliente in mano, meno accomodante, ma è anche vero che su queste dimensioni forse è la scelta giusta per favorire il grip. Rimane la type-c, 2.0, i tasti funzione, le quattro griglie laterali che nascondono gli otto speaker e sul retro ci sono anche i tre pin magnetici per la tastiera.
DISPLAY
“Squadra che vince non si cambia” è uno slogan che forse non utilizzerei parlando del display di OnePlus Pad 3. Io personalmente lo avrei cambiato, sì, con un bel pannello AMOLED. Chiariamolo subito: l’LCD a bordo di questo tablet è buono, più che buono, luminoso fino a 900 Nit di picco nel quotidiano, risoluzione 3.4K su un formato 7:5, una profodità colore 12 bit (8 reali) e un refresh rate fino a 144Hz.
Le specifiche non sono assolutamente male ma era lecito aspettarsi un passo avanti, lo stesso fatto da Honor con il suo MagicPad 2 che ha creato tantissimo entusiasmo proprio grazie all’adozione di quella tecnologia per il display. Se utilizzerete spesso il OnePlus Pad 3 per visualizzare contenuti multimediali, soprattutto film in formato 21:9, potreste rimanere leggermente delusi dalle bande nere che tendono al grigio sopra e sotto o la riproduzione non sempre eccelsa delle zone d’ombra spesso utilizzate in contrasto con quelle ad alte luci in molti film moderni.
Anche i riflessi sono un aspetto chiave: come lamento dalla prima generazione, OnePlus continua a montare un vetro a protezione di questi display che trattiene davvero molti riflessi. Questo aspetto in interna viene mitigato dall’ottima luminosità di picco che però in esterna non è abbastastanza per compensare a questa problematica.
GLI ACCESSORI: PENNA E TASTIERA
Ho utilizzato il OnePlus Pad 3 assieme alla Stylo 2 di precedente generazione, e vi rimando alla recensione del OnePlus Pad 2 per trovare informazioni su di lei, e assieme alla nuova tastiera “smart”. Sto scrivendo proprio questo articolo grazie alla nuova tastiera che fa sembrare sempre di più questo OnePlus Pad 3 un vero “notebook”: i tasti hanno una corsa decente, il feedback che si ha sui polpastrelli non è male ma c’è qualche piccolo limite: il trackpad ha una gestione su Android totalmente differente da Windows, soprattutto sul doppio click, e spesso vi porterà a perdere un po’ di tempo per qualche operazione quotidiana.
I tasti funzione sono molto comodi ma c’è un problema: questa tastiera ci viene a costare 169 euro e non ha un briciolo di retroilluminazione. In tantissime situazioni questo è un limite bello e buono che limiterà l’esperienza a tanti di voi che magari eravate interessati all’acquisto. Troviamo tra l’altro anche un nuovo tasto “AI” che richiama rapidamente Google Gemini. Sicuramente meglio del tasto Copilot, ma per quello ci voleva davvero poco. Meno utile il tasto con la lente di ingrandimento che apre l’app di Google Search, capita di cliccarla per errore, al posto del “ctrl”, ed essere catapultati in una app differente.
PRESTAZIONI ED ESPERIENZA D’USO
Il OnePlus Pad 3 arriva con a bordo il potentissimo Snapdragon 8 Elite, delle velocissime e nuove memorie UFS 4.0 e della RAM LPDDR5x da 12 o 16GB. Per chi è interessato all’acquisto di un tablet simile che possa svolgere anche funzioni di montaggio video è un aspetto da considerare questo passo in avanti: per esportare un video verticale, da utilizzare sui social, in 4K/30fps ad alto bitrate e con durata di circa 1 minuto si impiega una manciata di secondi. Il tablet scalda poco, pochissimo, grazie al nuovo sistema di dissipazione con grafene e vapour chamber, simile a quello osservato sul Realme GT7, e operazioni tali si possono svolgere quindi più volte durante il giorno.
Anche per gli amanti dei videogiochi su Android questo è uno dei migliori tablet da consigliare, anche grazie all’ampio display. Nessun titolo disponibile sul Play Store vi porterà ad avere un thermal throttling e questo è un aspetto chiave. Anche con una emulazione di Switch non si hanno grandi noie ed il mondo dell’emulazione ultimamente è piuttosto florido, quindi lo citiamo per completezza. Durante la scrittura di questo articolo, tramite browser Chrome, con display a massima luminosità e altre 6 schede aperte, abbiamo una temperatura batteria media di 28°C, con una temperatura ambientale di 24-25°C.
La batteria è da 12140mAh e supporta una ricarica rapida fino ad 80W. Quando vi troverete con il tablet completamente scarico ci vorranno quindi “soltanto” 90 minuti per tornare al 100%, non male! Ma la cosa che più di tutti mi ha stupito è l’autonomia: in standby il tablet consuma pochissimo, quasi nulla, e ciò significa poterlo lasciare anche una settimana intera sul vostro tavolo da salotto e trovarlo ancora interamente carico.
Quando si videogioca o si esportano video ovviamente lo Snapdragon 8 Elite mostra tutti i suoi muscoli e la batteria di conseguenza inizia a soffrire, ma neanche troppo: è verosimile raggiungere le oltre 6-7 ore di gioco, anche 8-9 con titoli meno impegnativi graficamente, con questo nuovo OnePlus Pad 3.
Con la visualizzazione di contenuti streaming abbiamo una tempistica simile, con qualche ora in più nel computo totale.
OTTO SPEAKER POSSONO BASTARE
Ascoltare musica o il parlato di un film con questo OnePlus Pad 3 è una vera goduria per le orecchie. Non solo il volume è elevato ma anche la qualità non è da meno. Questo pone ancora più l’accento sull’assenza di un display AMOLED che avrebbe elevato e non di poco l’esperienza multimediale. Anche facendo videochiamate non avrete il minimo problema ad ascoltare i vostri interlocutori e tra l’altro i potenti speaker non intralciano i microfoni integrati.
AGGIORNAMENTI E SOFTWARE
Non abbiamo ricevuto comunicazioni da OnePlus in merito ad una nuova politica di aggiornamento quindi ipotizziamo che il Pad 3 verrà aggiornato per tre Major update e quattro anni di patch di sicurezza, come il precedente modello. Utilizzandoli spesso, anche dopo le recensioni, abbiamo potuto evincere come Android 15 sia arrivato in tempo ed i prodotti ricevono un supporto mensile. Brava OnePlus. Certo che con il prezzo che sale ci aspetteremmo un supporto più longevo.
Ci sono le solite funzioni di intelligenza artificiale, già presenti sul precedente modello, ma non sono rivoluzionarie. Se utilizzate la sbobinatura di note vocali, la gomma magica nella galleria fotografica con IA generativa, il riassunto di testi e simili apprezzerete tali feature sparse nelle varie app del tablet. Parliamo della stessa esperienza degli smartphone top di gamma OnePlus e OPPO riproposta su formato più grande. La OxygenOS 15 “per tablet” poi ha un occhio di riguardo alla gestione delle app affiancate e flottanti. C’è una barra delle applicazioni inferiore, la famosa “dock”, a scomparsa e c’è anche una seconda barra di app e funzioni a scomparsa laterale. Da questa barra laterale si richiamano anche alcune funzioni di AI.
PREZZO E ALTERNATIVE
La competizione nel mondo Android non è molta, ma considerando essa e gli iPad è una vero bagno di sangue per una fetta minuscola del mercato tecnologico, quello dei tablet. I precedenti OnePlus Pad sono stati apprezzati soprattutto da chi aveva uno smartphone OnePlus, OPPO o Realme. Con tali smartphone difatti si riescono a sfruttare alcune funzioni esclusive e ben ottimizzate come la visualizzazione del display dello smartphone sul tablet o la condivisione rapida di foto e documenti con un tap.
Le alternative ci sono, sia più economiche che di pari costo, ma anche per più altospendenti. Ci sono lo Xiaomi Pad 7/Pro e l’Honor MagicPad 2 per dire che si acquistano agilmente sotto i 500 euro, ma ci sono anche i prossimi tablet RedMagic e Lenovo (questo già ufficiale) con a bordo lo Snapdragon 8 Elite ed un costo identico, se non inferiore, a questo OnePlus Pad 3. A breve arriverà anche la risposta di OPPO a questo OnePlus, molto probabilmente portando lo stesso esatto dispositivo con una colorazione diversa. E poi ci sono gli iPad, gli unici tablet che continuano a vendere con buoni margini di guadagno e prestazioni di tutto rispetto.
Ogni anno continuano ad uscire nuovi modelli di tablet, sempre più potenti, ma il software sembra sempre un po’ ancorato. Non parliamo della OxygenOS in questo caso, che cerca di migliorare il più possibile l’esperienza utente, ma di Android: rispetto ad iPad manca un parco giochi come Apple Arcade, manca l’ottimizzazione nel portare i 120fps in tantissimi titoli, mancano applicazioni professionali per video editing e disegno mantenute e curate nel tempo.. insomma mancano i dettagli che continuano a mancare al mondo Android.
Se però i compromessi di un tablet Android sono più che accettabili per voi, di un iPad non ve ne fate nulla perché banalmente avete uno smartphone Android e un computer Windows, ecco che allora il OnePlus Pad 3 può fare al vostro caso, sicuramente se cercate un tablet dalle generose dimensioni e un SOC da vero top di gamma.
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