
“La scoperta che le proprietà
quantistiche possono manifestarsi in sistemi macroscopici
costituisce una vera e propria rivoluzione tecnologica e
concettuale. E’ stato infatti assegnato il Premio Nobel 2025 ai
tre ricercatori che hanno dimostrato per primi che veri e propri
circuiti elettrici possono mostrare le stesse proprietà
quantistiche di, per esempio, singoli atomi, singoli elettroni o
materia su scale spaziali piccolissime”. Claudio Giannetti,
fisico della Materia Condensata, Facoltà di Scienze matematiche,
fisiche e naturali, dell’Università Cattolica di Brescia,
commenta così il Nobel per la Fisica 2025 assegnato agli
americani John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis per
il contributo alla meccanica quantistica.
“Questo non è solo un cambio di paradigma concettuale, cioè
la meccanica quantistica vale, si applica, si utilizza, se ne
vedono le conseguenze, su sistemi macroscopici, ma ha anche
aperto a tutta la rivoluzione del quantum computing – aggiunge
-. Questi circuiti elettrici possono essere utilizzati come
quantum bit, che sono l’analogo quantistico del bit classico.
Questi problemi hanno interesse dal punto di vista della
protezione dei dati (crittografia quantistica) e di tutti i
problemi di ottimizzazione, cioè trovare una funzione che
ottimizza alcuni parametri, con applicazioni soprattutto nel
campo della finanza, dell’ottimizzazione di portfolio in ambito
finanziario, problemi di logistica, problemi che riguardano il
traffico, l’automotive, e molti altri. Questa è la rivoluzione
che sta arrivando coi quantum computer che trovano le loro
fondamenta nella scoperta fatta dai vincitori del Nobel. Un
filone di ricerca molto attuale è quello che cerca di ottenere
proprietà simili non solo a basse temperature e in sistemi
superconduttori, ma anche in sistemi diversi ad alte
temperature. E questo è quello di cui ci occupiamo anche nei
laboratori iLamp dell’Università Cattolica, in cui si cerca di
capire in che modo sfruttare le proprietà quantistiche di
materia su scale macroscopiche, ma anche a temperatura molto
elevata”.
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