
Osservati per la prima volta in azione gli interruttori molecolari che regolano l’intensità dei segnali elettrici necessari alle connessioni fra i neuroni e a funzioni fondamentali come memoria e apprendimento. Sono stati individuati nel cervello di topi vivi e il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, si deve alla ricerca coordinata da Jan Gründemann, del Centro tedesco per le malattie neurodegenerativa (Dzne), e alla quale hanno collaborato esperti di Svizzera, Italia e Austria.
Il meccanismo, che in precedenza era stato osservato solo in colture cellulari e in campioni di cervello, aiuta a comprendere meglio la capacità del cervello di adattarsi e permetterà di studiare più a fondo la malattia di Alzheimer.
La ricerca si è basata su innovative tecniche di microscopia che permettono di osservare la trasmissione dei segnali all’interno dei cervelli di topi impegnati in una serie di test cognitivi.
“I segnali vengono trasmessi da un neurone all’altro tramite le sinapsi, ma è il segmento iniziale dell’assone a decidere se un neurone si attiverà e quanto sarà forte il suo output”, osserva Gründemann. “Sia le sinapsi – ha aggiunto – sia i segmenti iniziali dell’assone influenzano la trasmissione del segnale tra i neuroni e il nostro studio dimostra che entrambi possono essere rilevanti per la formazione della memoria”.
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