La Luna promette di diventare un trampolino per un balzo ancora più significativo di quello fatto da Neil Armstrong 50 anni fa. “Sarà un avamposto verso Marte”, ha detto l’amministratore capo della Nasa, Jim Bridenstine. “Siamo pronti a riportare astronauti sulla Luna, stavolta per restarci. Impareremo a vivere lontano dalla Terra e useremo quello che avremo imparato per mandare astronauti su Marte”, ha aggiunto.
Il primo passo sarà la stazione lunare Gateway, per la cui costruzione il governo degli Stati Uniti ha stanziato quasi 23 miliardi di dollari per il 2020. “La Nasa sta studiando l’evoluzione ottimale di Gateway per portare una coppia di astronauti americani sulla Luna entro il 2024”, ha detto Gabriele Mascetti, responsabile volo umano spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il piano è lanciare il primo nucleo della stazione entro il 2022.
Intanto la corsa a Marte è già partita e all’inizio del 2021 si prevede un grande traffico nel cielo marziano. Nel 2020 è prevista la missione ExoMars 2020, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della russa Roscosmos, destinata a cercare tracce di vita perforando per la prima volta il suolo marziano fino alla profondità di due metri con un trapano italiano.
Nello stesso anno la missione Mars2020 della Nasa dovrà prelevare campioni di suolo e rocce per lasciarli sul pianeta in attesa che la futura missione Mars Sample Return li recuperi per portarli a Terra nel 2026-2027. La missione, allo studio di Nasa ed Esa, “sarà la prima a testare la possibilità di un viaggio di andata e ritorno su Marte. Un passo – ha concluso Mascetti – verso un futuro sbarco umano”.