Questa estate le temperature nel paese hanno superato i 46°C, e svolgere attività all’aperto è diventato sempre più difficile. Cresce la preoccupazione per i mondiali di calcio del 2022
(foto: STR/AFP/Getty Images)
Poche persone soffrono il caldo come i cittadini del Qatar. Nello stato emiratino che ospiterà i mondiali di calcio nel 2022, il termometro ha raggiunto 46°C questa estate e l’alto grado di umidità rende quasi impossibile svolgere ogni attività all’aperto, specie nelle ore centrali della giornata.
Per risolvere questo problema, l’emirato ha iniziato a utilizzare i condizionatori per raffreddare anche gli ambienti esterni come le strade, i centri commerciali all’aperto e gli stadi che sta costruendo in vista della kermesse sportiva. In uno di questi, l’Al Janoub, sono state costruite per esempio alcune ventole sotto i sedili, più o meno all’altezza delle caviglie degli spettatori, dalle quali esce aria fredda. Nel mercato di Souq Waqif, a Doha, invece si vedono sempre più spesso strutture simili a stufe alte poco più di un metro. Costano dagli 80 ai 250 dollari l’una ma quasi tutti, compresi gli attivisti per il clima, li apprezzano. Come ha detto al Washington Post Neeshad Shafi, direttore esecutivo dell’Arab Youth Climate Movement Qatar, un’associazione di giovani impegnata nel settore ambientale, “è una questione di sopravvivenza. Qui fa troppo caldo”.
Un clima insopportabile
Come ha detto il climatologo Zeke Hausfather al Washington Post, il Qatar è uno degli stati che si stanno surriscaldando più in fretta nel mondo. La temperatura è già aumentata di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali e, secondo alcune stime, si alzerà ancora di 4 o 6 gradi. Questo cambiamento sta rendendo la vita degli abitanti, specie quelli più poveri, sempre più difficile. Centinaia di persone che erano emigrate nel paese e avevano trovato un impiego nel settore edilizio sono morte. Secondo uno studio, almeno parte di questi decessi va imputata al caldo.
L’aviazione militare statunitense ha imposto a una parte del personale che lavora nel paese di fare una pausa di 40 minuti ogni 20 di lavoro per fare in modo che non si disidrati, mentre le autorità del Qatar hanno raccomandato di sospendere ogni attività che si svolge all’aperto dalle dieci di mattina alle tre del pomeriggio.
Date queste condizioni, è difficile fare a meno dell’aria condizionata, ma l’ampio utilizzo che se ne sta facendo rischia di complicare il problema, anziché risolverlo. L’impiego dei condizionatori fa infatti aumentare il consumo di energia che, a sua volta, è responsabile di una maggiore produzione di gas serra responsabili del cambiamento climatico.
Come sottolinea sempre il Post, il Qatar impiega già il 60% della sua energia per raffreddare il paese. Si tratta di una percentuale altissima, specie se la si confronta con quella degli Stati Uniti (15%), dell’India o della Cina (10%).
I timori per i Mondiali di calcio
Le alte temperature che si registrano in Qatar non sono un problema solo per chi vive nel paese ma anche per gli atleti e i tifosi che ci andranno nel 2022 per i Mondiali di calcio. Basti pensare che il mese scorso 28 delle 68 donne impegnate nella maratona che si è svolta nel paese, nell’ambito dei Mondiali di atletica, si sono ritirate prima della fine, e due di esse sono state ricoverate. La gara era stata spostata a mezzanotte, ma la temperatura segnava ancora 30 gradi e c’era un tasso di umidità del 70%.
Il paese degli Emirati vuole evitare di trovarsi di nuovo in questa imbarazzante situazione. Per questo, ha iniziato a installare sistemi di aria condizionata e ha annunciato una serie di misure che dovrebbero limitare l’impatto ambientale legato ai lavori di costruzioni. Tra tre anni, capiremo se ci sarà riuscito. Nel frattempo, il Mondiale è stato spostato di cinque mesi: non si terrà più a giugno, ma bensì a novembre.
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