A un certo punto sembrava usurato. E invece questo genere si è nascosto ovunque per sopravvivere: dalla Finestra sul cortile di Hitchcock fino al nuovissimo Cena con delitto – Knives Out (nelle sale dal 5 dicembre)
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Non sono più anni per i gialli classici, quelli con un assassino che si cela tra i protagonisti e un detective che indaga e deve scoprire chi è (prima che mieta un’altra vittima). È un genere che, a oggi, possiamo permetterci solo se in forma ironica, perché la sua serietà e la sua artificiosità sono ormai inaccettabili, usurate da anni di storiacce e signore in giallo.
Cena con delitto – Knives Out questo fa: cerca di risalire la china di un genere nobile accettandone il ridicolo, abbracciandone le convenzioni e sapendone ridere, cercando comunque di essere serio con i suoi presupposti, con la caccia a un assassino che si nasconde dalle indagini di un detective, con una morte e le sue conseguenze e soprattutto con tutta una folla di personaggi secondari che ravanano nei classici del genere. Ognuno con un movente, ognuno interessato al lascito del defunto. Tra i 10 migliori gialli visti al cinema ci sono alcuni inevitabili classici, ci sono alcuni film innovativi, quelli che fiancheggiano l’horror e quelli che usano il delitto per dire tutt’altro.
10. Uno sparo nel buio
La parodia delle parodie. Prendendo parecchi elementi da tipi di gialli diversi (soprattutto la figura del detective) ed ibridandoli con i polizieschi, Blake Edwards e Peter Sellers creano l’Ispettore Clouseau. Aveva già esordito nel titolo precedente, La pantera rosa, ma era un comprimario. Qui diventa il protagonista ribaltando il senso del film e cambiando la maniera in cui vediamo i gialli seri.
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9. L.A. Confidential
Tre poliziotti diversi uniti da un’indagine con omicidio e molto di più. Scoprono qualcosa di gigantesco, marcio e malato che pulsa dentro Los Angeles, ma soprattutto ridanno lustro al genere cinematografico adattando l’omonimo libro di James Ellroy.
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8. Se7en
Intrecciato, masticato, colorcorretto, intricato e piegato fino a che è impossibile riconoscerlo: c’è un giallo dietro la storia del killer che uccide punendo i sette peccati capitali, ci sono due detective (uno giovane e uno ineffabile) e una conclusione che evita ogni stereotipo e cambia tutto quello che pensavamo sarebbe potuto succedere.
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7. I soliti sospetti
Anche qui, se non fosse per la particolare costruzione a flashback, il film potrebbe essere un giallo tradizionale: un poliziotto indaga su un omicidio che ha coinvolto molte persone e interroga i soliti sospetti, in particolare uno, il più indifeso, che pare avere visto tutto e sapere tutto del misterioso, potente e inafferrabile assassino.
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6. The Ninth Guest
Prima di Dieci piccoli indiani c’era questo film britannico. Un po’ Agatha Christie un po’ Saw in cui 8 persone sono invitate a una cena e rinchiuse in un appartamento. Una voce alla radio comunica loro che moriranno tutti a meno che non riescano a trovare il modo di sfuggire alla morte.
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5. Bianca
La cosa più incredibile del più famoso, citato e amato film di Nanni Moretti è che alla fine sia un giallo. Ci sono continue morti intorno a Michele Apicella, c’è un commissario che indaga e alla fine scopriamo chi è il colpevole e quale sia il suo movente. Ovviamente, il punto del film non è quello, ma è uno dei modi in cui negli anni ’80 qualcuno di molto lontano dal cinema di genere lo usava e iniziava con esso a fare metacinema.
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4. Sei donne per l’assassino
Il titolo formalmente più raffinato di Mario Bava ha un serial killer mascherato che uccide le donne di un atelier. È il vero prodromo del cinema di Dario Argento e di quello che sarà chiamato anche all’estero giallo all’italiana, ovvero il film di assassini violenti che unisce il mistero all’orrore tramite una forma contemporanea di gotico.
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3. 10 piccoli indiani
È il classico della letteratura che diventa classico del cinema. La versione migliore è quella del 1945 di Renè Clair, perché a differenza delle precedenti è molto più asciutta e concreta e a differenza delle successive non si vergogna di essere classico e quindi fedele al testo originale.
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2. La finestra sul cortile
Hitchcock odiava a morte i gialli con assassino da scoprire. La finestra sul cortile è però il suo film che più si avvicina a quel genere, ribaltandone alcuni assunti. C’è un omicidio (di un cane) e ce n’è uno ipotizzato (forse una donna), e ciò che va scoperto non è chi sia l’assassino ma se l’unica persona che può averlo compiuto lo abbia fatto o no, se ci sia stata questa morte oppure no.
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1. Il nome della rosa
Il film tratto dal libro di Umberto Eco è forse l’ultimo giallo classico. Trasportato nel mondo delle abbazie del ’600 qui il genere è preso così di petto da fare impressione; i canoni ci sono tutti, non ne manca nemmeno uno e lo scrittore lo riconosce con una quantità impressionante di citazioni. Però, al contempo è anche modernissimo nei temi, nella trattazione e nel passo. Senza essere ironico dimostra che c’è un margine anche oggi per il giallo. Basta saperlo fare.
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