L’avanzamento tecnologico nel mercato TV ha conosciuto una notevole accelerazione nel corso degli ultimi anni. Dall’alta definizione siamo passati all’Ultra HD e assistiamo ora all’avvento dei primi modelli con risoluzione 8K. Tutti i produttori stanno spingendo l’acceleratore sul versante della definizione, approfittando anche della sempre maggior diffusione di modelli con schermi molto grandi.
Il modello di cui andremo a parlarvi in questo articolo è lo Z9 di LG, un televisore che si distingue dalla massa per via di due caratteristiche. Si tratta infatti del primo OLED 8K nonché del modello a LED organici con la diagonale più ampia sul mercato. Parliamo dunque di una “primizia” che ripropone gran parte della dotazione già vista su modelli più convenzionali come la serie E9 – QUI la nostra recensione – con ulteriori aggiunte e modifiche apportate per sfruttare meglio tutti i pixel presenti all’interno del pannello.
La piattaforma Smart TV è costituita dall’ormai collaudassimo sistema operativo webOS di LG che qui viene pilotato da un telecomando più rifinito e maggiormente in linea con l’altissima fascia su cui si colloca il prodotto. Non manca poi una generosa sezione audio perfettamente integrata con il design dello Z9. Le aspettative sono quindi importanti, anche in considerazione delle prestazioni a cui LG ci ha ormai abituato da alcuni anni sulla gamma OLED.
Prima di procedere riteniamo doverosa una precisazione: la nostra prova si basa su test condotti in una finestra temporale più ridotta rispetto alle nostre recensioni. Ovviamente spostare un colosso come lo Z9 non è semplice ed è per questo che LG ha organizzato uno spazio apposito per darci la possibilità di toccare con mano le prestazioni di questo TV 8K. Ci sarà quindi qualche approfondimento in meno ma senza sacrificare i punti salienti, comprese le misure rilevate con i nostri strumenti.
Per facilitare la fruizione dell’articolo abbiamo suddiviso la recensione in capitoli. Cliccate sui link qui sotto per saltare direttamente al capitolo corrispondente:
Caratteristiche tecniche e dotazione
Lo Z9 è un prodotto che sicuramente non rischia di passare inosservato. Il pannello OLED WRGB – la tecnologia che ha permesso a LG di imporsi nel mercato TV OLED – misura ben 88″ e può quindi mettere a frutto i 7680 x 4320 pixel di cui è composto. Ormai molto lo sapranno già ma, come si suol dire, “repetita iuvant”. La risoluzione 8K è 4 volte l’Ultra HD (3840 x 2160 pixel) e 16 volte il Full HD (1920 x 1080 pixel). Il design del televisore è fortemente caratterizzato dalla base da pavimento “Art Furniture” inclusa nella dotazione. Si tratta di un mobile bianco vuoto nel mezzo in cui si possono collocare oggetti o le elettroniche (decoder, console, eccetera), anche se è bene non occupare troppo spazio per non pregiudicare le prestazioni sonore. Sul lato superiore destro è riportato il logo “LG Signature”.
Lo schermo vero e proprio si integra alla perfezione con il supporto. La livrea completamente nera crea un riuscito gioco di contrasti. Lo spessore estremamente ridotto – anche se maggiore rispetto ai modelli Ultra HD con diagonali inferiori – e la finitura molto curata utilizzata per il retro lo rendono un prodotto davvero piacevole da osservare anche da spento, da qualsiasi angolazione, grazie anche allo sportello che permette di occultare tutti i cavi. Tutto è all’insegna del minimalismo, compresa la sezione audio da 4.2 canali con una potenza complessiva di 80 W. Lo spettatore che si siede davanti al televisore si troverà probabilmente a chiedersi quale sia l’origine dei suoni, poiché per trovare l’ubicazione degli speaker è necessario guardare all’interno dell’incavo nel supporto da pavimento.
Il telecomando abbinato allo Z9 è un Magic Remote sostanzialmente identico nella sostanza ma molto differente nella forma. La dotazione di pulsanti e funzionalità è la stessa che troviamo anche sugli OLED Ultra HD. L’aspetto è invece completamente diverso. La finitura è in metallo color argento e conferisce all’unità una maggiore sensazione di pregio, in linea con la classe di appartenenza del TV. Si può sempre controllare un puntatore a video e utilizzare il microfono integrato. Non cambia quindi quello che si può fare ma si modifica la percezione dell’utente, che sente di avere tra le mani un telecomando più raffinato, esattamente ciò che ci si aspetta da tecnologia all’avanguardia di questo livello. C’è solo un appunto che ci sentiamo di muovere: l’assenza della retroilluminazione, un’aggiunta che sarebbe stata davvero molto apprezzata.
L’elaborazione dei segnali video è affidata al processore Alpha 9 8K di seconda generazione, ottimizzato per gestire al meglio la risoluzione 8K. La base è la stessa dei modelli Ultra HD ma con alcune differenze. La riduzione del rumore video, ad esempio, è più raffinata. A9 utilizza 6 passaggi contro i 4 degli OLED “convenzionali” e promette quindi una buona qualità dell’immagine anche su contenuti con una risoluzione inferiore a quella nativa. Come sulle serie B9, C9, E9 e W9 viene utilizzato il cosiddetto “machine learning”, solitamente indicato come “intelligenza artificiale”.
Z9 offre ovviamente il filtro “de-countouring“, identificato con la voce “Gradazione cromatica” sulla gamma 2019 e utile per migliorare la transizione tra le sfumature di colore. Le funzioni associate all’AI possono anche intervenire sulla resa sonora. “Suono AI” esegue un upmix in 5.1 (virtuale) partendo da un segnale stereo analizzato in tempo reale. AI Sound Tuning permette invece di calibrare il sistema per compensare l’impatto dell’ambiente. Il TV sfrutta il microfono sul telecomando per individuare la posizione dell’ascoltatore e ottimizzare il suono in base ad essa. I formati supportati sono gli stessi degli altri OLED: Dolby Digital, DTS e Dolby Atmos. É sempre presente anche il supporto alla tecnologia WiSA, uno standard nato per veicolare l’audio multi-canale con qualità lossless (senza perdita di qualità) senza fili | LG, i TV OLED e LCD 2019 supporteranno l’audio multi-canale senza fili |.
Z9 è provvisto di ingressi HDMI 2.1 e può quindi veicolare segnali in 8K fino a 60 Hz con campionamento del colore in 4:2:0 a 10-bit. Per alcune funzioni legate all’8K sarà comunque fornito in futuro un dispositivo esterno denominato 8K Upgrader, un piccolo box che espanderà le capacità del televisore e che verrà fornito gratuitamente. Le principali funzioni associate a HDMI 2.1 sono tutte presenti: HFR (High Frame Rate) con video in Ultra HD fino a 100/120 fotogrammi al secondo, eARC (enhanced Audio Return Channel), Variable Refresh Rate (VRR) e Automatic Low Latency Mode (ALLM).
Naturalmente non poteva mancare la possibilità di visualizzare contenuti in HDR. La compatibilità è quella che LG propone da tempo sugli OLED e i NanoCell: HDR10, HLG per le trasmissioni televisive, Dolby Vision con metadati dinamici e Advanced HDR di Technicolor. Sulla Smart TV non ci sono novità: Z9 arriva con webOS in versione 4.5 e già aggiornato con Google Assistant, Alexa (entrambi in italiano) e AirPlay 2.
Per gli utenti più avanzati e dotati della necessaria strumentazione è disponibile la calibrazione automatica, sempre basata sul sistema introdotto lo scorso anno in collaborazione con Portrait Display. Il TV impiega una 3D LUT (Look-Up Table) – il sistema con cui si corregge la riproduzione dei colori per assicurare la massima precisione – composta da 33 x 33 x 33 punti (35.937 in totale). Il generatore di segnale integrato permette di visualizzare tutte le schermate necessarie ad eseguire una taratura in gamma dinamica standard, HDR10 e Dolby Vision. Come sugli altri OLED 2019 si può intervenire manualmente sul “tone mapping“, l’elaborazione che adatta la luminosità dei contenuti HDR a quella dei TV. Tre banchi di memoria consentono di memorizzare le impostazioni personalizzate per ottimizzare la visione in HDR in relazione alla luminosità effettiva del pannello e a quella dei contenuti.
Nessuna novità per quanto riguarda la tecnologia TruMotion, chiamata ad ottimizzare le immagini in movimento e provvista di “black frame insertion” (BFI), una soluzione che aggiunge fotogrammi neri alle immagini (alternati a quelli presenti nei video) per ridurre la persistenza su schermo e migliorare il livello di dettaglio percepito dall’occhio.
Il TV LG OLED88Z9PLA viene proposto con un listino di 29.999 euro.
Le misure e i consigli per regolare la TV
I menu e le impostazioni messe a disposizione dallo Z9 non si diversificano da quelli che abbiamo avuto modo di conoscere sulla serie E9. Il comportamento è in linea di massima lo stesso e sono quindi le medesime anche le modalità video consigliate. In gamma dinamica standard suggeriamo di selezionare ISF Esperto (Stanza buia) per ambienti oscurati mentre per quelli luminosi ci si deve orientare su ISF Esperto (Stanza luminosa). Per HDR consigliamo invece la modalità Cinema, già piuttosto accurata oppure, in caso serva una spinta in più per contrattare la luce in ambiente, la modalità Home Cinema.
Per i nostri test abbiamo utilizzato la nostra consueta attrezzatura composta da un colorimetro SpectraCal C6 HDR2000, un generatore di segnale DVDO TPG, HDFury Integral, HDFury Vertex, HDFury Linker, il misuratore di input lag realizzato da Leo Bodnar e Calman 5.10 Ultimate.
Per motivi di tempo non abbiamo potuto spremere al massimo tutti i controlli disponibili, arrivando a limare la soglia di errore al minimo possibile. come facciamo abitualmente. Questa precisazione è necessaria per chiarire che un margine di miglioramento è sicuramente presente all’interno dei grafici che andremo a presentare, anche se la soglia di errore è comunque talmente bassa da rendere questo argomento interessante solo per pure ragioni di “accademia” – si può fare di meglio ma di fatto ad occhio sarebbe impossibile accorgersene nella quasi totalità dei casi.
In modalità ISF Esperto (Stanza buia) il TV esibisce una taratura piuttosto accurata. Il DeltaE (l’errore rispetto al risultato ottimale) sulla scala dei grigi medio si attesta mediamente a 2,5 mentre il valore massimo, corrispondente al bianco al 100%, è 3,85. Il valore critico per l’occhio umano, cioè la soglia oltre la quale l’errore diviene visibile senza l’ausilio di strumenti, è 3. Le tre componenti cromatiche primarie (rosso, verde e blu) evidenziano un andamento lineare con scostamenti non eccessivamente pronunciati tra il segnale al 30% e il 100%. L’eccesso più evidente è il rosso e questo si riflette sulla temperatura colore che si attesta al valore di 6.450 (il riferimento è 6.500).
Il gamma è molto lineare fino al 70% e presenta un calo verso il valore di 2,2 tra l’80% e il 90%. Il valore medio è 2,34 mentre il riferimento è 2,4. Come sempre per gli OLED LG consigliamo di disattivare il risparmio energetico e di regolare la voce “Luce OLED” in base alla quantità di luce presente nell’ambiente. Per ottenere valori intorno ai 130-140 cd/m2 – nits si deve impostare un valore compreso tra 44 e 48 circa (ovviamente qualche oscillazione sarà presente da un esemplare all’altro).
Ottima anche la fedeltà cromatica: La copertura dello spazio colore Rec.709 è pari al 99,9% e dunque virtualmente completa. Per quanto riguarda il DeltaE abbiamo registrato i seguenti valori:
- Rosso: 1,5
- Verde: 1,7
- Blu: 1,5
- Ciano: 1,3
- Magenta: 1,7
- Giallo: 2,6
Le saturazioni intermedie – 20%, 40%,60% e 80% – confermano questo ottimo quadro. Solo sul blu al 20% si eccede la soglia critica con un DeltaE pari a 3,3. Il grafico del color checker, che prende in considerazione molte più tinte tra cui gli incarnati, ha evidenziato un DeltaE medio pari a 2,08 e un massimo di 3,94. Complessivamente siamo quindi a livelli molto buoni e sicuramente godibili anche senza eseguire una taratura completa.
Gli strumenti per gli utenti più avanzati sono comunque tutti presenti e consentono di portare le prestazioni a livelli di eccellenza. Non è del resto una sorpresa: tutte le serie OLED LG degli ultimi anni si comportano esattamente in questo modo, dopo un passaggio tra le mani di esperti.
Il comportamento sulla scala dei grigi è praticamente perfetto. Abbiamo ottenuto un DeltaE medio di 0,3 con un massimo di 0,65. Siamo certi che con un po’ di tempo in più saremmo riusciti a limare ancora qualcosa ma come abbiamo già scritto si tratta semplicemente di pignolerie e volontà di spremere il 100% dal pannello. Una soglia di errore così bassa è già garanzia di perfezione praticamente assoluta per l’occhio umano. La temperatura colore a TV calibrato è 6.501 mentre il gamma si linearizza su tutta la scala con un valore medio di 2,398, ad un’incollatura dal 2,4 che costituisce il nostro riferimento.
Anche la riproduzione dei colori migliora. I DeltaE su primari e secondari sono i seguenti:
- Rosso: 1,5
- Verde: 1,2
- Blu: 1,4
- Ciano: 1,4
- Magenta: 1,6
- Giallo: 1,4
Una piccola precisazione sul rosso. Dal grafico si può notare come il “pallino” rimanga un po’ più esterno rispetto al riferimento. Con i controlli disponibili si potrebbe in teoria riportarlo completamente all’interno. Come accaduto altre volte è però sconsigliabile farlo, almeno nel perimetro dei risultati che abbiamo ottenuto nel tempo a nostra disposizione. Il grafico al 100% risulterebbe perfetto ma a discapito delle saturazioni intermedie che finirebbero invece per perdere la giusta saturazione. Sempre rimandando in tema di saturazioni possiamo notare come anche tutti i valori intermedi esibiscano evidenti miglioramenti: l’errore massimo è 2,2, ben al di sotto della soglia critica. Chiudiamo quindi con il color checker: il DeltaE medio è 1,31 mentre il massimo è 3,06.
Il funzionamento dell’ABL (Automatic Brightness Limiter) è sostanzialmente in linea con quello degli altri OLED 2019. Questo sistema limita la massima luminosità quando si visualizzano immagini ad elevato APL (Average Picture Level), una sigla che indica la quantità di informazioni ad alta luminosità presenti nell’immagine: più la percentuale è elevata più le scene sono brillanti. Con un segnale bianco sul 100% dello schermo si ottengono valori tra le 130 e le 130 cd/m2 – nits circa. É quindi sufficiente regolare la Luce OLED intorno a 130 cd/m2 – nits per non incappare in alcuna fluttuazione della luminosità.
La taratura di fabbrica in modalità Cinema HDR è molto buona. Gli scostamenti non sono molto pronunciati e sono tendenzialmente lineari su basse e alte luci (scuri e chiari). La curva EOTF è già vicina al riferimento ed evidenzia solo un lieve incremento della luminosità in alcuni passaggi, niente che non risulti però praticamente trascurabile in condizioni di reale utilizzo. Anche la fedeltà cromatica è in linea col resto delle prestazioni e del resto difficilmente si riscontrano risultati differenti su prodotti così a proprio agio sulla scala dei grigi.
Per quanto riguarda il picco di luminosità, a TV calibrato siamo arrivati a circa 700 cd/m2 – nits, un valore che può aumentare ancora un po’ se il picco si protrae per qualche istante su schermo. Se consideriamo la superficie coperta da uno schermo da 88″ si tratta di un risultato decisamente apprezzabile.
I valori di picco misurati con bianco dall’1 al 100% dello schermo sono i seguenti:
- Schermata all’1%: circa 702 cd/m2 – nits
- Schermata al 2%: circa 701 cd/m2 – nits
- Schermata al 5%: circa 700 cd/m2 – nits
- Schermata al 10%: circa 700 cd/m2 – nits
- Schermata al 25%: circa 389 cd/m2 – nits
- Schermata al 50%: circa 233 cd/m2 – nits
- Schermata al 75%: circa 187 cd/m2 – nits
- Schermata al 100%: circa 131 cd/m2 – nits
La calibrazione è risultata molto semplice. I controlli a 2 punti riescono a sistemare gran parte delle imprecisioni e quelli a 22 punti permettono di ottimizzare definitivamente il risultato. Va comunque tenuto in considerazione che il pannello era quasi sicuramente nuovissimo e con poche ore all’attivo, motivo per cui i valori rilevati dopo un periodo di rodaggio sarebbero sicuramente un po’ diversi – e richiederebbero quindi correzioni differenti.
A taratura eseguita l’andamento sulla scala dei grigi è praticamente perfetto così come la capacità di seguire il riferimento sulla curva EOTF. Gli errori non sono più apprezzabili ad occhio anche se, come abbiamo già specificato, siamo certi che sarebbe possibile migliorare ulteriormente con più tempo a disposizione. La copertura dello spazio colore DCI-P3 è pari al 96,31% xy e 97,79% uv, mentre quella del BT.2020 si attesta al 70,42% xy e al 73,31% uv. Non abbiamo eseguito la misura del volume colore relativo (CIE L*a*b) ma, dati i risultati ottenuti come picco di luminosità e come copertura degli spazi colore, non ci aspettiamo prestazioni molto differenti da quelle esibite dagli altri OLED della gamma 2019.
La misura del nero è impossibile con gli strumenti a nostra disposizione poiché su un TV OLED non si ottiene alcun dato. La gestione delle immagini in rapido movimento si è dimostrata assolutamente identica rispetto al recente passato. La risoluzione percepita varia dalle 300-400 fino a circa 600-700 linee con TruMotion attivo.
Su Z9 non abbiamo utilizzato le funzioni relative alla calibrazione automatica. Per maggiori dettagli su questo argomento vi rimandiamo a questo articolo e alla recensione del TV E9 nel capitolo relativo alle misure.
La Smart TV
Z9 dispone di webOS 4.5 e non presenta alcuna differenza rispetto agli altri prodotti “smart” commercializzati nel 2019 da LG. L’ultima versione del sistema operativo presenta un’interfaccia leggermente ottimizzata per migliorare l’interazione tra TV e utente. La schermata principale presenta ora una secondo livello di icone che si apre quando si posiziona il cursore sulle applicazioni o su alcune delle voci qui riportate. Questa aggiunta è stata introdotta per offrire consigli, per mostrare i video già iniziati e per poter accedere ad alcuni contenuti senza dover necessariamente lanciare prima l’applicazione.
Gli assistenti vocali vengono gestiti direttamente tramite il microfono presente sul telecomando. Google Assistant si attiva premendo il pulsante del microfono mentre per Alexa occorre prima scaricare la relativa applicazione. Una volta effettuata questa operazione è sufficiente tenere premuto il tasto per accedere a Prime Video per avviare l’interazione vocale. Entrambe le soluzioni consentono di interagire con il televisore per richiedere informazioni – corredate da alcune immagini – e per controllare varie funzioni, incluso il controllo di alcuni dispositivi “smart” presenti all’interno dell’abitazione.
La compatibilità con AirPlay 2 permette di replicare lo schermo di qualsiasi prodotto Apple compatibile. Si può condividere lo schermo di un iPhone, aprire una qualsiasi pagina internet, lanciare contenuti multimediali o giocare su uno schermo di dimensioni extra-large. In quest’ultimo caso occorre prestare attenzione alla tipologia di interazione richiesta. Alcuni titoli richiedono di toccare specifiche zone dello schermo per impartire i comandi e farlo mentre si guarda il televisore non risulta sempre facile o immediatamente intuitivo. Come abbiamo scritto nella recensione del NanoCell SM9010 è comunque un’aggiunta sicuramente gradevole che si può rivelare utile in molteplici occasioni.
La disponibilità di applicazioni è molto buona: c’è tutto l’essenziale, da Netflix ad Amazon Prime Video passando per YouTube, Infinity, Chili, Rakuten TV, NOW TV e Spotify. I contenuti 8K sembrano al momento assenti anche sui pochi servizi che potrebbero disporre di qualche video ad una risoluzione così elevata. Abbiamo effettuato una ricerca su YouTube e lo Z9 ci ha proposto al massimo la risoluzione Ultra HD, anche per filmati che su PC dispongono dell’opzione 8K. La situazione dovrebbe migliorare nel prossimo futuro con aggiornamenti software e magari grazie anche all’8K Upgrader.
Non ci sono invece problemi per tutto il resto: tutti i servizi compatibili offrono lo streaming in Ultra HD con HDR10 o Dolby Vision, ove quest’ultimo sia presente. Il formato Dolby si può sfruttare tramite Netflix, Amazon Prime Video e Rakuten TV. Il media-player integrato legge file in HDR, Dolby Vision e quelli con audio in DTS o DTS-HD Master Audio (passa il “core” in DTS).
Per controllare tutte le funzioni si può ricorrere all’applicazione LG TV Plus, disponibile per dispositivi iOS e Android. Il software trasforma smartphone e tablet in telecomandi provvisti di touchpad e di accesso diretto a tutte le app installate sul televisore. Le foto, la musica e i video archiviati sui dispositivi mobili si possono condividere per sfruttarli sul grande schermo.
La prova di visione
Z9 è chiaramente un TV realizzato sulla base della gamma OLED 2019. Le principali qualità sono tutte presenti e ben ravvisabili non appena si poggia lo sguardo sullo schermo. Parliamo del resto di un pannello che, a parte le necessarie modifiche apportate per via della differente risoluzione, non differisce in modo sostanziale dagli altri modelli presenti sul mercato. A colpire sono principalmente due fattori: l’elevata gamma dinamica abbinata alle dimensioni ben superiori alla media. Avere davanti agli occhi uno schermo capace di tali prestazioni ma su una superficie molto più estesa genera un fortissimo senso di coinvolgimento. Se ci si posiziona alla giusta distanza si può tranquillamente parlare di “effetto cinema“, una sensazione che generalmente è appannaggio dei soli proiettori.
La luminosità, pur non essendo superiore rispetto ad altri OLED – anzi, alcuni modelli vanno un po’ oltre – va valutata in relazione agli 88″ esibiti dal televisore. Sfoggiare tali prestazioni, soprattutto con la capacità di coniugare un livello del nero “assoluto” insieme ad ottimi picchi, non è affatto semplice quando si sale tanto con la diagonale. L’impatto sullo spettatore è quindi assicurato e conferma, ancora una volta, come la tecnologia OLED sia assolutamente a proprio agio quando si parla del rapporto di contrasto, come sempre non più misurabile con gli strumenti. Nessun’altra tecnologia è al momento capace di replicare le stesse prestazioni a livello “consumer”.
Anche sull’angolo di visione non ci sono novità sostanziali. Z9 si comporta come gli altri OLED e si può quindi guardare anche da posizioni più angolate. Gli 88″ possono però farsi sentire: lo schermo è infatti tanto largo da poter mostrare qualche tinta che vira leggermente anche da posizioni normalmente più “centrate”. Non si tratta comunque di un aspetto critico: per notarlo occorre guardare le apposite schermate di test con un occhio attento.
L’uniformità dell’esemplare che abbiamo testato ha confermato le impressioni che avevamo tratto durante la prova della serie E9. Sappiamo bene che gli OLED non sono ancora perfetti da questo punto di vista. Utilizzando schermate con grigio uniforme dal 2 al 5% – dunque molto scure – si può ravvisare la presenza di alcune bande verticali (vertical banding) che percorrono tutto lo schermo. In condizioni di utilizzo reale è però molto difficile notarle. Il nostro giudizio resta quindi immutato: sicuramente si possono ancora compiere dei passi in avanti ma riteniamo molto difficile che un utente possa dirsi infastidito durante la visione di film, serie TV, documentari, sport o videogiochi.
La pulizia del quadro nelle scene buie è molto buona, segno evidente che anche l’8K di LG ha beneficiato dei miglioramenti apportati rispetto al recente passato. La differente gestione del dithering – QUI sono disponibili maggiori dettagli – ha eliminato le repentine variazioni di luminosità che potevano verificarsi in alcuni casi e ha ridotto anche la presenza di artefatti, specialmente quelli legati alla compressione del segnale in sorgenti di qualità più bassa. Anche i colori beneficiano di una transizione più graduale e morbida tra le varie sfumature.
Per quanto riguarda la fedeltà nel riprodurre i colori e nell’attenersi a tutti gli standard – caratteristiche importanti per rispettare la visione di chi ha creato i contenuti – Z9 si posiziona su livelli molto alti sfiorando anche vette di eccellenza. Si tratta di un prodotto adatto anche agli utenti più esigenti, quelli che esigono una rappresentazione rigorosa in ogni dettaglio e aderente ai riferimenti. Dilungarsi su questi punti è del resto poco utile: le misure che abbiamo riportato nel capitolo dedicato valgono più di mille parole.
La caratteristica che più ci ha sorpreso è invece legata non al pannello – sulle cui prestazioni nutrivamo pochi dubbi – ma all’elettronica. Un TV 8K e per di più da ben 88″ può esaltare facilmente tutti i difetti presenti nella sorgente, specialmente se questa non è di qualità eccelsa. Sappiamo bene che trovare contenuti affetti da limitazioni legate alla compressione non è assolutamente difficile, basti pensare alle trasmissioni televisive – che devono sempre fare i conti con la limitata banda disponibile – o ai servizi in streaming, che per risultare accessibili ad un’ampia platea non possono sfruttare bit-rate troppo elevati.
Ci siamo quindi approcciati allo Z9 con più di qualche riserva e possiamo dire che quello che abbiamo visto ha superato le aspettative. Il processore Alpha 9 ottimizzato per l’8K riesce a cavarsela anche in frangenti che ritenevamo praticamente proibitivi. Lo abbiamo testato anche sui canali in HD del digitale terrestre guardando programmi come “I Simpson” (Italia 1 HD) e i varietà su Canale 5 HD. Gli algoritmi riescono effettivamente a ricostruire un discreto dettaglio mitigando al contempo alcuni difetti inevitabilmente presenti. La resa è quindi piuttosto convincente e godibile. Ovviamente non bisogna aspettarsi miracoli: per spremere davvero questo prodotto il minimo è un buon Blu-ray o una sorgente in Ultra HD. Si può però spaziare anche su sorgenti di qualità inferiore, una caratteristica per nulla scontata su schermi così grandi.
Ovviamente abbiamo provato anche materiale a risoluzione 8K, rappresentato nello specifico da alcune demo caricate nella memoria integrata. Dalla giusta distanza di visione la resa è davvero spettacolare e ci si può avvicinare molto senza minare la sensazione di coinvolgimento. Il livello di dettaglio è tale da rendere ciò che si guarda una sorta di “finestra sul mondo”. Il pelo di un fatto, le piume degli uccelli e tutti i particolari presenti sul carapace di un crostaceo risaltano a livelli impossibile da raggiungere per dispositivi con risoluzione inferiore. Si percepisce con molta più facilità la distanza tra gli oggetti in primo piano e quelli sullo sfondo e tutto ciò si traduce in una sensazione di tridimensionalità ad oggi non raggiungibile per altre vie. É un peccato che la disponibilità di materiale sia al momento davvero ridotta, ma del resto è stato così anche quando i primi TV HD sono giunti sul mercato e la situazione si è ripetuta poi con gli Ultra HD.
Quando tutti questi particolari si combinano con HDR si raggiunge il massimo picco qualitativo. Z9 è preciso nel gestire i livelli di luminosità, nulla viene enfatizzato o scurito più del necessario. Volendo si può poi abilitare la funzione “Mappatura dei toni dinamica” che analizza le immagini in tempo reale e simula un’elaborazione dinamica dei metadati. Il “tone mapping dinamico” diventa quindi dinamico. L’elettronica adatta la gamma dinamica presente nei video a quella che il TV può realmente esprimere e lo fa sulla base della scena da mostrare a video, anziché basarsi sulle informazioni – i metadati – contenute nella sorgente. Il vantaggio offerto consiste nel superamento dei limiti legati ai metadati statici di HDR10, legati ad un’impostazione che nasce come un compromesso che risulti più o meno adatto per tutta la lunghezza del video.
L’analisi delle immagini in tempo reale compiuta dal processore permette di ottenere benefici evidenti in varie situazioni. I picchi di luminosità vengono in molti casi resi con maggiore efficacia così come la rappresentazione delle basse luci muta, acquisendo un maggiore respiro che con i metadati statici è a volte compromesso da un approccio troppo conservativo che tende a scurire eccessivamente alcuni particolari per non pregiudicare l’altro estremo. Non è sempre tutto perfetto perché in alcune occasioni l’elaborazione dinamica tende ad eccedere comunque in un senso o nell’altro. In genere pensiamo comunque che i benefici siano superiori rispetto alle imprecisioni e facciano pendere la bilancia in positivo.
Un aspetto sul quale speriamo di vedere miglioramenti in futuro è la gestione del movimento. Z9 opera sempre secondo la logica del “sample & hold” e mantiene accesi i pixel durante il passaggio da un fotogramma all’altro. Per questo motivo non si può mantenere la piena risoluzione durante i movimenti rapidi. Le soluzioni messe in atto da LG sono racchiuse sotto la voce “TruMotion” e consentono di personalizzare l’intervento sulla base dei gusti degli utenti, incrementando il livello di dettaglio, la fluidità o entrambi. C’è anche il “Motion Pro” cioè l’inserimento di fotogrammi neri, un’aggiunta che migliora effettivamente il quadro ma che introduce problematiche a nostro avviso difficili da digerire – come su tutti gli OLED. Attivandolo si perde stabilità nelle immagini – in gergo si parla di flickering, lo sfarfallio del quadro – diminuisce sensibilmente la luminosità e si possono scorgere anche alcuni scatti. Questi ultimi sono legati al fatto che il Motion Pro forza l’aggiornamento dello schermo a 60 Hz mentre molti contenuti presenti in Europa, tra cui le trasmissioni televisive, sono a 50 Hz.
La sezione audio è di ottimo livello. I dialoghi risultano chiari, i bassi sono presenti anche se non troppo corposi e profondi e c’è anche un’ottima potenza. Al 70% circa siamo riusciti a far suonare una stanza di dimensioni medio-grandi senza incappare in distorsioni. Gli speaker integrati assicurano quindi una resa soddisfacente anche in assenza di sistemi esterni e pongono questo prodotto ben al di sopra della media, come del resto è giusto aspettarsi da un prodotto di altissimo livello.
Z9 è un prodotto assolutamente adatto anche gli appassionati di videogiochi. L’input lag, il ritardo nella risposta ai comandi, è in linea con le misurazioni che abbiamo effettuato sulla serie E9. Parliamo di circa 13 ms in tutte le modalità, Full HD, Ultra HD con e senza HDR. Questa prontezza nel rispondere ai controlli opera in sinergia con le novità introdotte con HDMI 2.1 e rende gli OLED LG particolarmente adatti per questo tipo di utilizzo.
Conclusioni
Il TV OLED Z9 è un prodotto quasi impossibile da battere sul versante del coinvolgimento audio-visivo. É infatti bene chiarire subito un punto: la ragion d’essere di questo prodotto è racchiusa soprattutto nell’alta qualità del pannello abbinata a dimensioni sufficientemente ampie da generare un “effetto cinema” che generalmente solo i proiettori sono in grado di restituire tra le mura di casa. La gamma dinamica elevatissima unita a una buona luminosità offre uno spettacolo davvero notevole e sfrutta in pieno gli 88″ di questo TV.
La diagonale riesce anche a dare un senso compiuto alla risoluzione 8K che mostra i muscoli quando si utilizza materiale a risoluzione nativa. Il livello di dettaglio è così elevato da risultare molto più incisivo anche rispetto a quanto offerto dai prodotti Ultra HD. É un’esperienza che consigliamo a tutti di provare almeno una volta in qualche punto vendita. Purtroppo non è al momento un aspetto realmente sfruttabile dall’utente medio per via della mancanza di sorgenti così definite. Persino i nostri test hanno di fatto avuto per oggetto solo demo appositamente confezionate poiché reperire materiale differente è pressoché impossibile. Non esistono sorgenti 8K su supporti ottici e anche lo streaming per ora è ancora in divenire – del resto la produzione di contenuti non è di certo un’operazione banale.
Fortunatamente l’elettronica riesce a dare un contributo consistente nel compensare la penuria di materiale. L’evoluzione dei processori video progettati da LG è sotto gli occhi di tutti. I progressi compiuti negli ultimi anni sono stati evidenti e hanno permesso di portare le prestazioni ad un livello superiore. Ciononostante non ci aspettavamo i risultati che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi. Persino il materiale in HD di livello tendenzialmente scadente si può sfruttare traendone una visione godibile. Ovviamente non bisogna aspettarsi miracoli e quindi alcuni limiti vanno tenuti in conto tra cui la presenza di alcuni difetti – del resto riscontrabile già in origine su qualunque schermo – e un dettaglio tutt’altro che clamoroso.
Va però chiarito che si tratta di prestazioni assolutamente encomiabili: spalmare un canale in HD del digitale terrestre (per giunta interfacciato) su ben 88″ e con oltre 33 milioni di pixel è un’operazione si può definire “complessa” se si vuole ricorrere ad un eufemismo. Se si passa sorgenti di migliore qualità, in special modo dai Blu-ray in Full HD per poi salire all’Ultra HD, ecco che il quadro si arricchisce notevolmente e risulta ben più che convincente anche senza scomodare la piena risoluzione dello Z9.
A completare il quadro è una dotazione davvero completa che ripropone tutta l’offerta confezionata per gli OLED Ultra HD arricchendola con una sezione audio di livello superiore. Abbiamo la Smart TV basata su webOS 4.5 con tutte le applicazioni più diffuse e alcune molto più rare come NOW TV. Abbiamo poi gli assistenti vocali Google Assistant e Alexa gestiti direttamente dal telecomando. Non si può poi dimenticare il supporto ad AirPlay 2 e un telecomando ridisegnato per sposarsi con un televisore “premium” sotto tutti i punti di vista, design compreso.
Ovviamente il prezzo è elevatissimo come accade abitualmente per tutti i dispositivi che fanno da “apripista” per nuovi segmenti di mercato. Si tratta evidentemente di un prodotto per pochissimi che sanno di pagare un listino elitario per poter ottenere una primizia molto prima di tutti gli altri “comuni mortali”. Questi pochi fortunati potranno però portarsi a casa, se lo riterranno opportuno, uno dei massimi concentrati di tecnologia del momento, capace di regalare soddisfazioni già oggi e di dare un senso compito all’espressione “home cinema”.
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