ProtonVpn, una delle Vpn (Virtual Private Network, rete privata virtuale) più apprezzate, diventa open source.
Nata al Cern di Ginevra (culla anche del Web), ProtonVpn ha mosso i suoi primi passi nel 2017 «per fornire agli utenti di ProtonMail un servizio Vpn affidabile, opzione sempre più necessaria considerato l’aumento della censura in Internet».
Le Vpn in generale svolgono infatti un ruolo importante per la diffusione delle informazioni in quei Paesi in cui la censura impedisce o rende pericoloso l’utilizzo di una connessione “normale”.
Molte soluzioni sono però realizzate con codice closed source: i sorgenti non possono essere visti da nessuno (a parte l’azienda stessa che l’ha prodotto) e ciò può far sorgere dei legittimi dubbi circa l’effettiva sicurezza della Vpn stessa, oltre che sospetti sui possibili utilizzi malevoli dei dati degli utenti.
Per fare chiarezza completa, con un post sul blog ufficiale ProtonVpn ha deciso di fare il grande passo e rendere pubblico il proprio codice, sottoponendolo inoltre a un esame condotto da terzi (per la precisione da Sec Consult) affinché venga garantito che la Vpn svizzera rispetta i migliori standard di sicurezza e trasparenza.
ProtonVpn stessa spiega come l’adesione agli ideali dell’open source sia garanzia di qualità: «In quanto ex scienziati del Cern, la pubblicazione e la peer review sono parti integranti della nostra filosofia».
Come per uno studio scientifico, infatti, l’esame del codice da parte del maggior numero possibile di persone facilita l’individuazione dei bug e la scoperta di eventuali modifiche pericolose.
Ricordiamo che ProtonVpn offre diversi piani tariffari, tra cui una soluzione gratuita (che però offre soltanto tre diversi Paesi come “uscita) che può essere utilizzata per mettere alla prova il servizio prima di decidere se acquistarlo.