Grazie alla stampa 3D e a una laringe elettronica.
Grazie agli studi e alle scoperte archeologiche, molto sappiamo della vita degli antichi egizi, ma ci sono elementi che, apparentemente, mai verranno alla luce.
Per esempio, chi può dire come fosse la voce di una qualsiasi delle persone ritrovate mummificate nelle tombe vecchie migliaia di anni?
Fino a poco fa, l’unica risposta possibile per questo quesito era «Nessuno». Ora però un gruppo di ricercatori è riuscito a ricreare la voce di una di quelle mummie, almeno fino a un certo punto.
La mummia in questione è quella di Nesyamun, un uomo vissuto intorno al 1100 aC e che anche da morto ha avuto una certa notorietà in quanto il suo cadavere presenta una lingua curiosamente ingrossata.
Questo particolare ha portato a formulare l’ipotesi che Nesyamun sia morto a causa di una reazione allergica causata da una puntura di ape proprio sulla lingua; altri hanno pensato a uno strangolamento, ma la mancanza di traumi al collo farebbe escludere questa seconda possibilità.
La mummia è stata portata in ospedale e sottoposta a diverse tomografie, che hanno permesso di ricostruire un’immagine tridimensionale della sua gola e della bocca. La mancanza del palato molle è stata risolta ipotizzando una plausibile ricostruzione, è lo stesso è stato fatto per ricostruire una lingua di dimensioni normali.
Con tutti questi dati è stata stampata in 3D una riproduzione dell’intero tratto vocale di Nesyamun, cui è stata aggiunta una “laringe elettronica“. Così è stato possibile provare a costruire un suono.
Tale suono è quello che si sarebbe potuto sentire «quando l’aria dei polmoni esce attraverso la laringe»; Nesyamun non pronuncia alcuna parola, ma ciò che si ode è un suono poco distinto, una sorta di prolungato «Eh».
Gli scienziati che hanno lavorato al progetto tengono a sottolineare come Nesyamun abbia avuto un timbro di voce più acuto rispetto a quello che tipicamente si trova negli uomini di oggi, e ciò si ricava dalle dimensioni del suo tratto vocale e della laringe.
Inoltre, nonostante tutto il lavoro compiuto, i ricercatori avvertono che il suono è pur sempre quello di un Nesyamun mummificato, probabilmente almeno in parte diverso da quello che avrebbe emesso da vivo.
In ogni caso, la possibilità di ricostruire e sentire, seppure con una certa approssimazione, la voce di un uomo morto da 3000 anni desta una certa emozione ed è fonte di un giusto orgoglio per gli autori di questo lavoro.
Nel video qui sotto, il suono ottenuto e alcune immagini.
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