Punta all’autarchia informatica l’Unione Europea o, per lo meno, pensa che dovrebbe farlo il ministro delle finanze finlandese Katri Kulmuni.
Durante un discorso tenuto mercoledì scorso ha infatti affermato che è necessario «rendere il nostro continente meno vulnerabile e ridurre la dipendenza da quelle poche aziende [che forniscono i sistemi informatici più adoperati anche in Europa, NdR]».
«Il rischio maggiore che dovremo affrontare in futuro» – ha spiegato Kulmuni – «è la possibilità di interferenze nemiche tramite la gestione delle reti informatiche e dei dati. I concorrenti statunitensi e cinesi sono più avanti di noi».
Pertanto, l’Europa dovrebbe dotarsi di propri strumenti anziché fare affidamento su quelli sviluppati al di fuori di essa e dei quali – resta sottinteso – non ci si può fidare completamente, non solo per restare alla pari con gli altri Paesi, ma anche per trasformarsi in un «pioniere» nel campo dell’intelligenza artificiale e delle reti mobili di quinta generazione.
«In pratica» – ha spiegato il ministro finlandese – «diventare autosufficienti nel cyber-mondo significa, per esempio, creare un sistema operativo europeo, e anche un browser web».
Viene a questo punto da chiedersi se, dato che la preoccupazione di fondo di Katri Kulmuni pare essere la possibilità che i software esteri contengano codice dannoso per la UE, in Finlandia abbiano mai sentito parlare non solo di open source, ma anche di Linus Torvalds, che dopotutto è nato proprio a Helsinki.
Uno dei vantaggi dell’adozione di un sistema a sorgente aperto, come Linux e i software del Progetto Gnu, è che ciascuno può visionare il codice e accorgersi con relativa rapidità di eventuali modifiche malevole: è già successo in passato che una modifica al kernel, introdotta appositamente per creare una falla, sia stata subito scoperta durante la revisione periodica del codice.
Un sistema operativo europeo – ammesso che sia necessario – potrebbe partire proprio da Linux e contribuire così non solo a rassicurare Katri Kulmuni, ma anche a liberare le amministrazioni pubbliche dalla dipendenza da formati proprietari.