(ANSA) – ROMA, 6 MAR – La sempre crescente quantità di dati che sono ‘contenuti’ nelle automobili e nei suoi sistemi elettronici sta ponendo pressanti quesiti agli addetti ai lavori, soprattutto in vista della revisione della legislazione europea sull’omologazione dei veicoli che avrà luogo nel 2021.
L’eurodeputata francese Karima Delli, dallo scorso anno presidente della Commissione per i trasporti e il turismo, ha affrontato il tema durante la conferenza ‘Seminari del MAP’ non nascondendo la sua sfiducia nei confronti dei costruttori in materia di accesso ai dati. Vi è infatti il rischio che produttori cerchino di controllare l’accesso ai dati del veicolo estraendone una parte attraverso un server, in modo che queste informazioni non siano accessibili agli operatori e ai riparatori esterni. “La mobilità di domani – ha affermato Delli – non può essere fatta senza start-up della mobilità e i dati non dovrebbero essere di proprietà di pochi”.
L’eurodeputata ha ricordato che il parlamento ha pubblicato una relazione nel 2018 che chiedeva alla Commissione europea di legiferare ‘sull’accesso ai dati dei veicoli da parte di terzi’.
E lo scorso 19 febbraio la Commissione ha pubblicato le linee guida per una strategia europea in cui si sottolinea come “l’importanza dell’accesso competitivo ai dati per tutti coloro che sono coinvolti nella mobilità perché l’Europa vuole modellare questo ecosistema europeo sulla mobilità a venire”.
Le prossime misure dovrebbero essere affrontate con i lavori di settembre per preparare una revisione della legislazione europea sull’omologazione dei veicoli ”che avverrà nel 2021 e che toccherà la questione dell’accesso ai dati”. Annunciando che verrà posto l’accento sulla riparabilità del prodotto la Delli ha anche detto che ”Il diritto di accesso alla riparazione del veicolo dovrà essere rafforzato per garantire condizioni di concorrenza eque, stabili, trasparenti e competitive per tutti i fornitori di servizi nel settore della mobilità”.