Sono ore del tutto particolari per il nostro Paese (e non solo), l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ci sta costringendo a misure eccezionali perché, vale la pena ricordarlo, la salute dei cittadini viene prima di qualsiasi altra cosa. Nella notte il Governo ha diramato il decreto che già nella serata di ieri aveva iniziato a circolare in forma di bozza, cambia qualche dettaglio ma la sostanza resta e restano anche le restrizioni per parte del nord Italia.
La nostra vita cambierà in queste settimane, è vero, ma è già cambiata da tempo e portato milioni di persone a lavorare da casa, spostarsi meno e ridurre certe normali abitudini. Il punto nevralgico delle nuove misure riguarda proprio i trasporti, si chiede infatti l’assunzione di responsabilità per tutti coloro che vivono nella zona in emergenza nel limitare gli spostamenti e, di conseguenza, anche il diffondersi dei contagi.
Vediamo quindi cosa sta accadendo in tutto il Paese e quali sono le conseguenze sui trasporti, sia dentro sia fuori la zona d’interesse che, come ha precisato il Premier Conte (video di seguito al min 18:05), non si tratta di una “zona rossa” come quella istituita a Codogno e Vo’ nelle scorse settimane e per questo solo a mobilità limitata. Aggiorneremo questo articolo qualora si dovessero aggiungere nuovi dettagli o variazioni. Di seguito la conferenza stampa ufficiale tenutasi nella notte:
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COSA PREVEDE IL DECRETO
Le restrizioni annunciate nella notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono già entrate in vigore e resteranno tali fino al 3 aprile, l’obiettivo è limitare i contatti sociali e i trasporti, soprattutto da e verso le zone più colpite del nord, adesso racchiuse in una macchia rossa dove vive più di un quarto della popolazione italiana:
- LA ZONA IN EMERGENZA: tutta la regione Lombardia e le province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti
- SPOSTAMENTI VERSO E FUORI LA ZONA IN EMERGENZA: sarà possibile muoversi nel rispetto dell’emergenza, il decreto prevede infatti la possibilità di ingresso e uscita da questi territori solo per motivi gravi e comprovati. Si sottolinea che è permesso il rientro presso il proprio domicilio o residenza, chi si trova quindi all’esterno sarà libero di rientrare a casa.
- SPOSTAMENTI INTERNI ALLA ZONA IN EMERGENZA: si dovrà limitare anche la mobilità interna, l’istituzione della zona d’emergenza serve a contenere il contagio verso le altre aree del Paese ma è chiaro che prima di tutto bisogna ridurre contatti e infezioni anche in tali aree. Nel decreto si precisa di “evitare in modo assoluto ogni spostamento all’interno dei territori salvo che per spostamenti motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza.” Si potrà ovviamente andare al supermercato, recarsi a lavoro se necessario e svolgere quelle attività basilari nel rispetto delle regole imposte.
TRENI REGOLARI E AEROPORTI APERTI
Contrariamente a quanto affermato sui social e su alcune fonti d’informazione, non c’è stata alcuna calca nelle stazioni milanesi e chi si è affrettato a prendere gli ultimi due Intercity notte e Frecciarossa è riuscito a farlo sotto il controllo della Polfer che – come riportato anche dal corriere del mezzogiorno – ha confermato non ci siano stati disagi o problemi.
Sul sito di Trenitalia ancora nessuna comunicazione ufficiale, simulando l’acquisto di un biglietto lo si può tranquillamente acquistare e le corse sembrano al momento regolari. Restano comunque le restrizioni, ciò significa che “non c’è un divieto assoluto di movimento ma necessità di motivarlo, quindi una ridotta mobilità – ha detto Conte in conferenza stampa – Non si ferma tutto, ma entrare nella logica che ci sono delle regole da rispettare“.
AEREI A SINGHIOZZO
Interessati dal decreto anche gli aeroporti, Alitalia ha fatto sapere in queste ore che da domani 9 marzo ridimensionerà i voli a Malpensa, Linate e Venezia, ulteriori riduzioni dopo le cancellazioni già imposte da numerose altre compagnie. Ma ad esser colpito più duramente da questa situazione è il principale scalo lombardo, Malpensa, che da domani non vedrà più alcun volo Alitalia in partenza o arrivo dopo l’AZ605 da New York delle 10.40 del mattino. Resta operativo lo scalo cittadino di Linate ma solo con scali nazionali.
- CHI EFFETTUA I CONTROLLI: il Premier Conte, rispondendo a una precisa domanda sul tema, ha chiarito che saranno “le forze di sicurezza, saranno legittimate a fermare i cittadini e chiedere il perché dello spostamento“.
Il testo completo e firmato dal presidente del Consiglio è stato già pubblicato ufficialmente e lo si può consultare qui.
Abbiamo aggiornato la notizia sulla sospensione delle attività di Alitalia a Malpensa e la riduzione dei voli negli altri due scali di Linate e Venezia.