Come vi avevo promesso dopo l’anteprima succosa della scorsa settimana eccoci con la recensione completa del nuovo Xiaomi Mi 10 Pro 5G. Parliamo del più completo e costoso dei due modelli lanciati lo scorso venerdì sul mercato europeo dal colosso cinese, che nonostante tutte le difficoltà del momento comincerà ad essere distribuito il 7 di aprile. Come sapete ho provato per qualche giorno la versione cinese e dal giorno del lancio europeo ho tra le mani anche il modello che arriverà qui in Italia; diverso per alcuni dettagli comunque importanti.
Parliamo di un prodotto che ha secondo me raggiunto una maturazione tale da poter competere tranquillamente con i top di gamma degli altri brand in tutto e per tutto. Le impressioni sono ottime sin dai primi istanti di utilizzo e ci sono molte caratteristiche che lo pongono tra i prodotti più interessanti nella fascia alta del mercato per l’inizio di questo 2020. Allora non perdiamoci in altre chiacchiere e via con la mia analisi completa.
BEN COSTRUITO E RIFINITO
Iniziamo parlando dell’aspetto estetico, dei materiali e della cura nell’assemblaggio. Sin da quando lo si impugna per la prima volta si ha subito la sensazione di tenere tra le mani un prodotti di fascia premium, realizzato con una struttura solida senza trascurare la cura dei dettagli. Le linee sono assolutamente sobrie e il design è pulito. La colorazione blu opaca a nostra disposizione mi piace davvero un sacco sia per l’impatto visivo che per il fatto che in questo modo le impronte che si lasciano sulla scocca sono pochissime.
La cornice in metallo cromato e in contrasto con la cover posteriore offre uno stacco cromatico molto piacevole e ospita i tasti di accensione e spegnimento, il carrellino per la SIM, mono e senza espansione di memoria, i microfoni, il sensore a infrarossi, la USB Type C 2.0 e i due speaker di cui vi parlerò nel dettaglio più avanti.
Nella cover posteriore trova posto il blocco delle fotocamere che sporge abbastanza rispetto al resto della scocca con due conseguenze da tenere a mente durante l’uso. Se non avete una cover appoggiando lo smartphone sul tavolo andate incontro ad un paio di problemi: il primo è che lo smartphone traballa quando lo toccate per interagire, il secondo è il rischio di graffiare il vetro delle fotocamere che è comunque il primo elemento che tocca il piano d’appoggio. Una classica cover in silicone dovrebbe comunque risolvere entrambi i problemi.
Nella parte frontale si trova poi l’ampio display da 6,67 pollici che per le sue dimensioni generose condiziona l’ergonomia. Non è uno smartphone che potete usare in tranquillità con una sola mano, anzi, se potete preferite sempre una presa più salda e l’utilizzo a due mani. Anche il peso è importante, parliamo di 208 grammi che sono però ben distribuiti lungo tutta la scocca e non causano sbilanciamenti inaspettati.
Non c’è infine nessun tipo di certificazione contro le infiltrazioni di acqua e polvere ma Xiaomi ha rivestito questo Mi 10 Pro con una tecnologia a nanoparticelle (nanocoating) che lo protegge dagli schizzi. In sintesi non potete immergerlo ma sotto la pioggia non avrete problemi.
4 FOTOCAMERE E VIDEO OTTIMI
Come detto poco fa nella parte posteriore dello smartphone trovano posto 4 fotocamere disposte “a semaforo”, le prime tre sono racchiuse in un unico modulo, mentre la quarta è separata e posizionato un pochino più in basso. L’elemento principale offre un sensore da 108 megapixel e lente con apertura f/1.7, seguono due lenti Zoom, una da 12 megapixel con ingrandimento ottico 2X e l’altra, da 8 megapixel, con tecnologia ibrida e in grado di spingersi fino a 10X (di default si scatta a 5X). Chiude il poker una grandangolare con sensore da 20 megapixel e angolo di visione di 117 gradi.
Comincio parlandovi delle foto scattate con la fotocamera principale che normalmente sono a 25 megapixel. Per scattare a 108 megapixel bisogna selezionare la modalità dedicata. Personalmente vi consiglio di attivare lo scatto alla massima risoluzione quando non siete sicuri dell’inquadratura e di tenere quanti più elementi al suo interno. Con tutti quei pixel a disposizione, infatti, potete poi ritagliare l’immagine a vostro piacimento in post-produzione e ottenere comunque dei risultati ottimi per ricchezza di dettagli e definizione.
Detto questo il modulo principale riprende immagini molto buone in tutte le situazioni. La messa a fuoco è rapida, la gestione dei colori riporta sempre a tonalità molto reali e l’HDR funziona bene senza rendere le immagini troppo finte. Scattando con soggetti ravvicinati si crea uno sfuocato piacevole, tanto che spesso la modalità ritratto risulta quasi superflua. State solo attenti al punto di messa a fuoco perchè quest’ultima è precisa ma con un’ottica con apertura così ampia il piano di messa a fuoco è strettissimo ed è facile sbagliare e mettere a fuoco un centimetro più avanti o più indietro rispetto al soggetto.
Buoni anche gli scatti in notturna che sono ovviamente aiutati dall’intervento della modalità notte. Mi è piaciuta soprattutto la gestione dei colori che mantiene un bilanciamento molto naturale. La messa a fuoco non rallenta eccessivamente anche nelle situazioni più complicate e le differenze rispetto agli scatti senza modalità notte attivata sono notevoli; segnale evidente che il software messo a punto da Xiaomi fa un buon lavoro.
ZOOM 2X OTTICO
Passiamo però a parlare delle lenti Zoom che come detto sono due. La prima offre un ingrandimento ottico 2X mentre la seconda utilizza una tecnologia ibrida fino a 10X ma per risultati ottimali vi consiglio di restare sul 5X impostato di default. In tutti e due i casi i risultati di giorno sono di ottimo livello. Si riesce a scattare con un discreto dettaglio in tutte le situazioni e sinceramente non mi sarei aspettato una resa così buona dello zoom ibrido che invece riesce a tirare fuori degli scatti interessanti. Giudicate voi stessi dalle immagini qui sopra. C’è un piccolo trucco, anche se spesso non si vede, il software valuta sempre le condizioni di luce e scatta utilizzando le lenti zoom solo quando queste sono tali da permettere di ottenere un buon risultato. In caso contrario sfrutta il sensore da 108 megapixel, ovviamente croppando le immagini, e la sua lente più luminosa.
ZOOM IBRIDO 5X-10X
Con i due moduli Zoom scattare in presenza di poca luce diventa un pochino più complicato. Si può attivare la modalità notte con il 2X ma non viene usata la fotocamera dedicata, bensì la 108 megapixel con crop. Usando invece le due lenti dedicate fuori dalla modalità notte le foto che otteniamo soffrono di un pò di rumore di fondo che il software tenta di contenere con un filtro di rimozione del disturbo; il risultato è la perdita di qualche dettaglio di troppo. Diciamo che comunque senza modalità notte anche la concorrenza non fa molto meglio. Proprio per questo motivo mi piacerebbe avere la possibilità di sfruttarla anche su ottiche diverse da quello principale.
E chiudiamo con la grandangolare che offre un angolo di visione bello ampio: parliamo di ben 117 gradi. Nonostante questo anche qui Xiaomi ha lavorato bene sulla correzione dell’effetto “barilotto” della lente e anche alle estremità la distorsione dell’immagine è contenuta e in alcune occasioni quasi impercettibile. Per la grandangolare vale lo stesso discorso delle lenti zoom, buone prestazioni di giorno ma la sera i risultati vanno bene per un utilizzo social, nulla di più.
Fotocamera grandangolare che fa anche da Macro. Sì, avete capito bene. Xiaomi ha avuto una trovata intelligente e ha sfruttato la messa a fuoco pressochè infinita di questa ottica che, croppando un pochino il sensore, permette di scattare le foto da distanza molto ravvicinata. I risultati sono simpatici, devo ammettere di averla utilizzata molto poco ma si tratta comunque di una possibilità in più, che rende il comparto ancora più completo e versatile.
TEST 8K 30FPS
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TEST 4K 60FPS
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Prima di passare alla fotocamera frontale parliamo dei video. Xiaomi Mi 10 Pro permette di registrare clip fino ad una risoluzione di 8K a 30 fps. L’esperienza avuta con altri top di gamma del momento non è stata delle migliori e anche qui si può sicuramente fare di meglio, soprattutto per quanto riguarda la stabilizzazione (qui soltanto ottica) che, insieme al framerate non permettono di ottenere delle clip fluide e stabili come lo sono invece in 4K a 60 fps. Quest’ultima è la risoluzione che vi consiglio di utilizzare per tutte le riprese, in movimento e non. Usando queste impostazioni, infatti, abbiamo delle immagini molto stabili, con colori brillanti ma comunque fedeli alla realtà e un’ottima rapidità e precisione nella messa a fuoco così come nella regolazione dell’esposizione. Xiaomi ha lavorato tanto sulla componente video e i risultati sono molto buoni.
Ed eccoci alla fine di questa disamina per parlare della fotocamera frontale, dotata di un modulo da 20 megapixel di risoluzione. Si tratta di un modulo capace di scattare foto di buona qualità di giorno, ben definite, con colori accesi e una buona gestione del controluce. La sera ovviamente la qualità cala un pochino ma si riescono comunque a ottenere dei risultati più che sufficienti, specialmente se l’ambiente non è proprio buio pesto.capace di scattare foto di buona qualità di giorno, ben definite, con colori accesi e una buona gestione del controluce. La sera ovviamente la qualità cala un pochino ma si riescono comunque a ottenere dei risultati più che sufficienti, specialmente se l’ambiente non è proprio buio pesto. Peccato solo che i video si fermino a 1080p 30 fps.
UN BEL DISPLAY E SPEAKER AL TOP
Terminata l’analisi delle fotocamere vi voglio parlare del fantastico display che abbiamo a bordo di questo smartphone. Si tratta di un pannello AMOLED da 6,67 pollici di diagonale con risoluzione fullHD+, rapporto d’aspetto di 19.5:9 e refresh rate a 90Hz. È vero, esistono già soluzioni che offrono refresh rate a 120 Hz su risoluzioni maggiori, e ben vengano, ma vi posso assicurare che 386 ppi sono una densità più che sufficiente, è impossibile riconoscere i pixel a occhio nudo, e le differenze tra 90 e 120 Hz sono molto meno evidenti rispetto al passaggio 60-90Hz. Detto questo sappiamo tutti che il display è l’elemento più dispendioso in uno smartphone e, se utilizzare questa risoluzione abbinata a questo refresh rate ci permette di guadagnare un po’ di autonomia, allora ben venga questo piccolo compromesso.
Sin dal primo impatto comunque si ha proprio la sensazione di avere a che fare con un ottimo display. La luminosità massima è elevata, parliamo di quasi 500 cd/mq a schermo intero ma si arriva vicino agli 800 nit di picco; Xiaomi ne dichiara 1200 e può darsi che in alcune situazioni, in piccole porzioni di display, si possano anche raggiungere questi livelli. Il contrasto è ovviamente elevatissimo perchè ad accompagnare questa luminosità abbiamo dei neri assoluti, come tipico delle soluzioni dotate di tecnologia OLED. Ovviamente non manca il supporto HDR e la compatibilità con lo standard HDR10+ permette di sfruttare anche i metadati dinamici di alcuni contenuti.
Parliamo però di un pannello molto buono anche per quanto riguarda la riproduzione dei colori. Come per la luminosità massima anche qui Xiaomi è stata un po’ generosa nelle specifiche dichiarando dei Delta E inferiori a 1. Io ho misurato con i colorimetro tutte le modalità di riproduzione dei colori disponibili nei preset, e posso dirvi che la più corretta è quella definita “Colori Originali”. In questa modalità i Delta E sono davvero bassi, i grafici qui sopra lo dimostrano. Parliamo di 2.4 per la scala di grigi e 2,04 per i colori. Siamo in tutti e due i casi ampiamente sotto la soglia della tolleranza, che è fissata a 3. Sotto a questo valore l’occhio umano, se non super allenato, non riesce a distinguere differenze rispetto alle tonalità di riferimento.
Vi ho parlato poco fa di preset e ci torno un secondo perchè sono uno degli elementi che mi hanno stupito di questo smartphone. Nelle impostazioni abbiamo infatti la possibilità di scegliere tra tre differenti impostazioni predefinite alle quali se ne affiancano altre 3 sotto quella che viene definita come l’impostazione avanzata. All’interno di questo sotto menu è poi possibile andare ad agire su molti parametri singoli che consentono di variare le calibrazioni pre-impostate. Credo proprio si tratti di uno degli smartphone più completi sotto questo punto di vista.
Insomma, guardare film, video e serie TV con questo smartphone è sicuramente appagante e lo diventa ancora di più quando lo facciamo al massimo volume. Xiaomi ha infatti studiato un sistema di speaker con una resa davvero fantastica. parliamo di due altoparlanti lineari 1216 con camera di risonanza equivalente da 1,2 cc. Queste due casse sono poste in maniera esattamente simmetrica per fare in modo che l’effetto stereo possa propagarsi nella maniera migliore e vi posso assicurare che il risultato è davvero ottimo. Il suono prodotto è corposo, più di quello che ci si aspetterebbe da uno smartphone e la qualità complessiva è molto buona. Alti e medi vengono riprodotti bene e, specialmente se appoggiamo lo smartphone su una superficie piana, sfruttando il piano d’appoggio come ulteriore cassa di risonanza si riescono a percepire anche dei bassi. Non posso dirvi se sia il migliore in assoluto ma sicuramente si inserisce tra i top 3 smartphone da questo punto di vista.
TANTA POTENZA SOTTO LA SCOCCA
E siamo a spendere due parole sul motore di Xiaomi Mi 10 Pro, e si tratta di un motore di tutto rispetto. In termini automobilistici potremmo dire che dentro a questo smartphone abbiamo la Ferrari dei SoC. Ovviamente parlo dello Snapdragon 865, attuale top di gamma Qualcomm, nonchè miglior chipset per smartphone sul mercato. Il tutto accompagnato, nell’unica versione per ora disponibile in Italia, da 8 GB di RAM LPDDR5 e 256 GB di storage su UFS 3.0. Una dotazione da vero top di gamma che porta a delle prestazioni assolutamente all’altezza in ogni situazione.
SCHEDA TECNICA XIAOMI MI 10 PRO 5G
- SoC: Snapdragon 865
- Display: 6,67″ AMOLED, FHD+ 2340 x 1080 pixel
- 90Hz (sampling a 180Hz), 1120 nit (picco)
- HDR 10+JNCD < 5,5 e Delta E < 1,1
- Corning Gorilla Glass 5
- Memoria: 12GB di RAM LPDDR5
- 512GB di memoria di archiviazione UFS 3.0
- Fotocamera posteriore quadrupla:
- video fino a 8K @30fps
- 8MP, 1/4,4″, ottico ibrido 10x, f/2.0, OIS, pixel da 1um
- 12MP, 1/2,6″, f/2.0, ottico 2x, pixel da 1,4um
- 20MP grandangolare, angolo di visione 117°, 1/2,8″, f/2.2
- Sensore principale da 108MP, 1/1,33″, f/1,69, OIS, 8P
- Fotocamera Anteriore: 20MP
- Connettività: 5G SA/NSA, WiFi 6, Bluetooth 5.1, GPS, NFC
- Audio: Hi-Res Audio, doppio speaker lineare 1216 con camera di risonanza da 1,2cc
- Batteria: 4500 mAh
- supporto alla ricarica rapida a 50W
- supporto alla ricarica wireless a 30W
- supporto alla ricarica inversa a 10W
- Dimensioni e peso: 162,6 x 74,8 x 8,96 mm, 208 grammi
- Colorazioni: Starry Blue / Pearl White
- Sistema operativo Android 10 con interfaccia MIUI 11
Sto usando Mi 10 Pro ormai da diversi giorni e vi posso assicurare di non aver mai notato alcuna incertezza o impuntamento. Il sistema gira sempre fluido, lo smartphone è super-reattivo e non scalda mai. Nell’unico giorno in cui mi sono recato in ufficio l’ho utilizzato come navigatore mantenendolo sotto carica appositamente per stressare il sistema di dissipazione con connessione dati, GPS e alimentazione tutto nello stesso momento. Nonostante ciò, arrivati a destinazione, la scocca era appena appena tiepida, chiaro segno che la camera di vapore rivestita in grafite e grafene esegue il suo compito molto bene.
Ovviamente anche le prestazioni con i giochi sono ottime e, dove supportati, i 90Hz fanno sempre la differenza nell’esperienza d’uso che, devo dirlo, è molto buona a 360°, anche nei dettagli. Ed è proprio qui che vediamo la differenza tra i vecchi Xiaomi e questo Mi 10 Pro, nei dettagli. Come ad esempio il motorino della vibrazione, che restituisce un feedback preciso, secco, grazie al movimento sul solo asse longitudinale oppure il lettore di impronte sotto al display che è sempre rapido e infallibile. In queste cose, oltre che nella percezione di qualità di cui vi parlavo all’inizio si misura la maturazione di un prodotto.
Snapdragon 865 non è però soltanto potenza di calcolo bruta ma anche connettività ai massimi livelli e qui non manca davvero nulla. Abbiamo il WiFi 6 o ax di ultima generazione, il Bluetooth 5.1, l’NFC, il GPS completo di tutti i satelliti e ovviamente il 5G. A questo proposito un piccolo aneddoto che vi dà però un’idea della qualità dell’accoppiata modem-antenne. Nella stessa stanza all’interno nostro ufficio, con la stessa SIM Vodafone, questo Mi 10 Pro aggancia il sengale 5G mentre l’ultimo S20 Ultra no.
Aneddoti a parte la ricezione è sempre molto buona, non mi sono mai trovato in difficoltà da questo punto di vista e anche l’audio in chiamata, sia in vivavoce che dalla capsula auricolare è qualitativamente ottimo. Insomma, quello che ci si aspetterebbe da ogni smartphone che, in fin dei conti, nasce proprio per questo.
MIUI 11 E BUONA AUTONOMIA
Ho più volte parlato di ottimizzazione e di esperienza d’uso che in questo Mi 10 Pro 5G è ottima anche per via del software. Parliamo ovviamente di Android 10 personalizzato con la MIUI 11 sulla quale non mi dilungherò troppo perchè non è sicuramente una novità; l’abbiamo già vista a bordo di altri smartphone lo scorso anno e qui è stata soltanto adattata in alcuni dettagli (vedi le impostazioni del display di cui sopra).
Voglio però includere il software in quegli elementi degli smartphone Xiaomi che sono andati migliorando notevolmente nel corso del tempo. Le aziende cinesi hanno da sempre avuto nel software il loro punto debole più importante ma da qualche tempo si stanno muovendo molto bene e quest’ultima release dell’interfaccia Xiaomi mi convince ogni giorno di più. Apprezzo il design pulito, le impostazioni ordinate e la scomparsa di molti fastidiosi bloatware che prima ne tempestavano ogni angolo.
È perfetta? Assolutamente no, ci sono UI più ricche di funzioni extra e altre ancora più leggere, ma qui si è lavorato per trovare un buon compromesso e a mio parere il risultato ottenuto è già notevole. Cosa vorrei vedere in una prossima versione? Sicuramente la possibilità di scegliere se usare o meno il drawer, ma è un parere ovviamente soggettivo e diciamo che l’ottimizzazione raggiunta è già più che soddisfacente.
Un’ottimizzazione che ritroviamo anche nella gestione dell’autonomia. La batteria dentro a questo Mi 10 pro è da 4500 mAh e ci permette sempre di arrivare a sera senza problemi. Anche in queste giornate in cui utilizzo spesso lo smartphone come hotspot o come supporto per le videochiamate con i colleghi non ho mai avuto bisogno di caricarlo durante la giornata. E se per qualsiasi motivo doveste trovarvi in emergenza c’è comunque la ricarica rapida a 50W che vi permette di caricare completamente la batteria in circa 45 minuti. Oltre a questo abbiamo la ricarica Wireless a 30W e la possibilità di abilitare il reverse charging fino a 10W per caricare accessori dotati a loro volta di ricarica wireless.
COSTA TANTO MA VALE
Ed eccoci qui alla resa dei conti dove però dobbiamo per forza di cose parlare anche del prezzo. Questo Xiaomi Mi 10 Pro costa 999.99 euro; una cifra indubbiamente importante, specialmente se pensiamo a come era stato posizionato Mi 9 lo scorso anno che però, se me lo permettete, era bello ma non quanto questo Mi 10 Pro. La cifra è alta e nessuno lo mette in dubbio, non siamo nemmeno qui a giustificare le scelte dei brand ma ci sono almeno due considerazioni da fare.
La prima è che il prezzo di questo Mi 10 Pro non significa che Xiaomi ha smesso di fare prodotti con un prezzo da strapparsi i capelli e Mi 10 Lite ne è la conferma. Oltre a questo bisogna aggiungere il fatto che tirando le somme questo Mi 10 Pro ha davvero poco da invidiare agli altri top di gamma di inizio 2020 e, proprio per questo, l’azienda aveva tutto il diritto di alzare un pochino l’asticella per cercare di portare più in alto anche la percezione del brand in questo segmento premium.
A tutto questo dobbiamo aggiungere il discorso legato allo Snapdragon 865. Qualcomm ha alzato parecchio il costo del suo SoC top di gamma, costringendo i produttori come Xiaomi a rivedere il proprio listino verso l’alto. Chi già partiva da un costo elevato con un margine ampio avrà più possibilità di manovra e, rinunciando a qualche ricavo potrebbe ritoccare meno il prezzo dei top di gamma. Ma chi, come Xiaomi, ci aveva abituato a prezzi spacca-mercato, non potrà più riproporli con tanta leggerezza.
Chiudendo il discorso resta comunque fuori discussione il fatto che la cifra sia importante ma a parer mio non è esagerata e dobbiamo comunque tenere conto dello street price, che è sempre un buon alleato per chi non ha fretta. Mi 10 Pro è già disponibile online per il preordine e in questa fase di lancio, acquistandolo si potrà avere in regalo il kit di sensori smart per la casa. Le spedizioni inizieranno il prossimo 7 aprile.
VOTO: 9.0
Xiaomi Mi 10 Pro
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