Succede, naturalmente, in Giappone, dove sembra che la soluzione a qualunque problema sia un robot: per ridurre le possibilità di contagio ed evitare il pendolarismo l’azienda Telexistence sta sperimentando un inserviente per negozi robotico.
Si chiama Model-T, è umanoide (o quasi) e non è autonomo: viene comandato a distanza da un operatore, anzi un pilota per usare la terminologia aziendale, usando un casco per realtà virtuale e i relativi controller. L’operatore sta a casa, vede in 3D attraverso le telecamere del robot e i movimenti della sua testa, delle sue mani e delle sue braccia comandano quelli del robot, come si può vedere in questo video dimostrativo.
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Questo gli consente di mettere le merci sugli scaffali, sia pure con una certa lentezza, presso un negozio a Tokyo. Non occorre l’intelligenza artificiale. Se l’esperimento avrà successo, Model-T consentirà allo stesso personale di lavorare in negozi fisicamente lontani senza doversi recare in ciascuno di essi.
Allo stesso tempo, questa soluzione di lavoro consentirebbe di impiegare persone che vivono in luoghi lontani e che altrimenti avrebbero difficoltà a trovare un’occupazione. L’importante è che abbiano una connessione a Internet veloce e con poca latenza.