Realme è un nome a cui stiamo facendo l’abitudine a suon di ottimi dispositivi, ormai da un paio d’anni a distanza di alcuni mesi fa la loro comparsa una nuova infornata di prodotti e fino ad oggi abbiamo sempre incontrato device interessanti e dall’ottimo rapporto qualità prezzo.
Da qualche giorno è disponibile la settima serie sulla fascia medio-bassa: Realme 7 e Realme 7 Pro. Arrivano in Italia ad appena 5 mesi dalla precedente generazione e ne condividono infatti molti aspetti. Non mancano comunque aspetti innovativi, uno su tutti la ricarica rapida a 65 Watt sul Realme 7 Pro che porta per la prima volta questo tipo di tecnologia su smartphone dal prezzo più accessibile.
Nella recensione di oggi vediamo Realme 7 Pro, la prossima settimana invece sarà il turno del fratello minore probabilmente ancor più interessante per rapporto qualità/prezzo, ma ci sarà modo per riparlarne.
SOMMARIO
DESIGN E QUALITA’ COSTRUTTIVA
Realme 7 Pro ha un design molto lineare, schermo piatto e foro nell’angolo in alto a sinistra, il frame e la back cover sono in plastica, non è resistente all’acqua ma è trattato con nanoparticelle idrorepellenti.
Complessivamente l’impatto non è male, certo non brilla per originalità ma il peso di 182 grammi trasmette una buona sensazione di solidità e le finiture sono di ottimo livello riuscendo nell’intento di mascherare l’impiego di materiali poco pregiati. Convincente l’ergonomia, merito anche di dimensioni non particolarmente abbondanti (rimanendo ovviamente in un contesto di padelloni ndr) .
Parlandovi schiettamente non c’è nulla che faccia spalancare gli occhi in questo smartphone, però non posso dire che sia brutto o che sembri economico. E’ equilibrato nelle forme e gradevole nelle colorazioni satinate, ci sta insomma, senza infamia e senza lode.
Due parole positive invece le spendo volentieri per il display Super AMOLED FullHD Plus da 6,4 pollici. Molto luminoso e con una calibrazione cromatica inaspettatamente valida e una copertura del 90% sullo spazio colore NTSC. Un ottimo display relativamente alla fascia di prezzo e probabilmente scelto ad hoc da Realme per contrasto al principale rivale sul mercato ovvero Redmi Note 9 Pro, dotato di un pannello LCD.
L’unica critica che mi sento di spendere per il display riguarda la copertura in Gorilla Glass 3, forse si poteva fare uno sforzo in più e sarebbe anche migliorato l’effetto estetico con un vetro più sottile. Ciò non pregiudica per lo meno la resistenza ai graffi, in cui la terza generazione dei vetri Corning si è sempre dimostrata “un osso duro”.
SCHEDA TECNICA
OPPO e Realme predicano da tempo di essere aziende diverse, un po’ come Xiaomi e Redmi oppure Huawei e Honor, chiamiamoli pure “sottobrand” anche se spesso e volentieri producono smartphone più interessanti rispetto a quelli della casa madre, tutti però hanno in comune una cosa: sono i brand “d’assalto”.
Ciò significa che tendenzialmente acquistando un Realme, un Redmi, un POCO avrete per le mani uno smartphone con caratteristiche tecniche di fascia superiore e un rapporto qualità prezzo invidiabile. Realme 7 Pro non sfugge a questa regola (anche se il fratello minore paradossalmente sembra ancor meglio) e propone una carta d’identità quasi senza sbavature e con qualche compromesso più che accettabile.
Se proprio volessimo trovare una criticità mi verrebbe da dire il processore, che è ottimo, ma per essere considerato superlativo sarebbe dovuto essere della nuovissima generazione (agosto 2020) ovvero uno Snapdragon 732G anziché 720G (ok, siete autorizzati a darmi del matto)
SCHEDA TECNICA
- display: Super AMOLED da 6,4″, rapporto schermo-scocca 90,8%, 90% NTSC Color Gamut, 409ppi, foro con diametro di 3,69mm
- sensore delle impronte digitali: integrato nel display
- SoC: Snapdragon 720G
- memoria:
- 6/8GB di RAM LPDDR4x dual channel
- 128GB interna UFS 2.1 espandibile
- slot: 3 (2x SIM, 1x microSD)
- batteria: 4.500mAh dual 3C Cell con ricarica veloce SuperDart Charge a 65W (da 0 a 100% in 34 minuti)
- connettività: 4G LTE, WiFi 802.11ac, Bluetooth 5.1, USB-C, GPS, Beidou, Glonass, NavIC
- fotocamera anteriore: 32MP, f/2,5, stabilizzazione UIS, nightscape, FOV 85°
- fotocamere posteriori:
- 64MP di 2a gen Sony IMX682, 1/1,73″, 26mm eq., pixel da 0,8um, f/1,8, 10x zoom, lenti 6P
- 8MP grandangolare, 16mm eq., FOV 119°, f/2,3
- bianco e nero, f/2,4
- macro 4cm, f/2,4
- modalità: starry mode, night filter, ultra nightscape video, AI color portrait, UIS e UIS Max, ultra wide angle video
- audio: 2x speaker, Dolby Atmos
- dimensioni e peso:
- 160,9×74,3×8,7mm
- 182 grammi
- OS: Android 10 con realme UI
- colorazioni: Mirror Silver, Mirror Blue
Realme 7 Pro si muove davvero molto bene all’interno dell’interfaccia e tra le applicazioni, non disdegna qualche gioco e per l’uso di tutti i gioni non fa assolutamente rimpiangere un device di fascia medio-alta.
Dove si vede la differenza con i modelli di fascia superiore? Aprendo l’app fotografica, nella velocità di elaborazione delle immagini ad alta risoluzione, aprendo i giochi o le app di navigazione. Parliamo comunque di pochi istanti che non inficiano la complessiva esperienza di utilizzo. Detto in altre parole? Uno smartphone come questo è prontissimo a soddisfare le esigenze della gran parte di noi.
Le chiavi del successo sono le memorie veloci, rendiamoci conto che qui troviamo LPDDR4X e UFS 2.1, tecnologie che erano esclusive dei top di gamma un annetto fa, ben 8 GB di RAM e 128 GB di archiviazione espandibile. What else?
ESPERIENZA D’USO
Nel corso dei giorni in cui ho testato il Realme 7 Pro mi sono reso conto di quanto sia esaustivo per qualunque tipo di esigenza. Esaustivo è la parola giusta perché è molto più che sufficiente, non si tratta cioè del classico buon dispositivo di fascia medio-bassa che funziona discretamente e non crea particolari problemi, no, questo è appagante e conserva sempre un bel margine da qualunque parte lo si guardi.
Il perché è presto spiegato: possiede nei punti chiave ottimi componenti e sacrifica il sacrificabile che non rovina l’esperienza d’uso.
In sintesi: non fa foto stupende (ma ne parleremo dopo), non ha uno schermo ammaliante, non ha una batteria abnorme ma è rapido, ha un software ricco e personalizzabile, è un dual sim che prende bene, ha audio stereo bello tosto, è corredato da una dotazione in confezione che mette in ridicolo tanti altri prodotti da oltre 1000 Euro (qualcuno ha detto iPhone?), ha il jack audio che fa sempre comodo, un lettore di impronte digitali sotto il display preciso e…non costa un rene.
Ecco, la vibrazione proprio non mi è piaciuta, Realme 7 Pro è però in buona compagnia con i suoi diretti rivali e questo lo salva in corner.
Introduco brevemente il discorso sulla Realme UI, ovvero il nome che viene dato al software personalizzato basato su Android 10. Ammetto di essere partito un po’ prevenuto perché non amo affatto quel sapor orientale che alcune UI conservano, tra queste la Color OS, di cui la Realme UI è diretta discendente.
Mi sono dovuto ricredere perché passando oltre ad alcune traduzioni imprecise e ad un po’ di confusione nei menù, Realme 7 Pro si sa far apprezzare per tantissime possibilità di personalizzazione, funzioni avanzate come il DC dimming, svariati metodi di navigazione, un buon AOD, spazio di gioco e soprattutto una stabilità invidiabile.
Tante possibilità sono particolarmente ben curate, una su tutte il tema scuro che non lascia app scoperte o problemi di visualizzazione qua e là, oppure una modalità di lettura con filtro luce blu o bianco e nero, programmabile e personalizzabile nell’intensità.
C’è davvero tanto ed è tutto curato, niente pubblicità o app inutili preinstallate. Bene così, ho scoperto una UI inaspettatamente piacevole.
SUPER DART e AUTONOMIA
Utilizzando l’alimentatore fornito in confezione e relativo cavetto potete ricaricare da 0 a 100% Realme 7 Pro in 34 minuti, testati e confermati. La tecnologia si chiama SuperDart ed è davvero impressionante, oltre che utile in alcune circostanze. E’ la prima volta che arriva su uno smartphone da 300 Euro e per questo, giustamente, Realme spinge proprio su tale caratteristica per promuovere il suo dispositivo (immagine sopra).
Come può funzionare? Il segreto è nella catena di elementi senza soluzione di continuità predisposti per dare il massimo in termini di ricarica. L’alimentatore, il cavetto, la batteria dello smartphone a cui si aggiungono sensori di temperatura e un chip dedicato alla gestione della ricarica.
Per intenderci non basta utilizzare un qualunque alimentatore da 65 Watt per ottenere la SuperDart e non basta uno smartphone qualunque con l’alimentatore del Realme 7 Pro per ottenere la stessa efficienza di carica. Le specifiche ci parlano di una tensione di 10 Volt a 6,5 Ampere ottenuta grazie all’impiego di una batteria divisa in due parti con celle 3C.
La SuperDart tra le altre cose ha il vantaggio di non surriscaldare lo smartphone, preservandone l’integrità nel tempo. A compiere il “lavoro sporco” è infatti l’alimentatore che invece aumenta di temperatura.
E’ davvero necessario tutto ciò? Dipende dalle esigenze, di certo non lo è se siete abituati a ricaricare lo smartphone durante la notte. Diventa più utile se invece caricate semplicemente quando vi serve, per cui senza dubbio vi capiterà di avere pochi minuti a disposizione.
Considerati i 4500 mAh di Realme 7 Pro l’approccio verso la ricarica dello smartphone cambierà, dopo alcuni giorni ho cominciato ad abituarmi alla possibilità di dare una “fiammata” di ricarica ogni tanto, per trovarmi ben presto a perdere il conto delle ore di schermo acceso o dell’autonomia residua. Di fatto è uno smartphone always on per il quale non è più necessario prestare particolare attenzione allo stato della batteria, quando scende un pochetto si attacca 5 minuti alla presa e non ci si pensa più.
L’autonomia è in ogni caso più che buona, parliamo di circa 6 ore e mezza di display attivo con utilizzo medio, in pratica quasi due giornate piene di operatività.
FOTOCAMERA
Come da copione Realme 7 Pro ha 4 fotocamere posteriori, un numero che ormai sembra diventato uno standard da raggiungere a tutti i costi. La principale è da 64 MP F/1.8, c’è poi una ultra-wide da 8 MP F/2.3 con FOV di 119 gradi, una fotocamera macro a fuoco fisso (4 cm) da 2 MP e una in bianco e nero da 2 MP F/2.4 per la profondità di campo (a dir la verità non ho capito fino in fondo a cosa serva).
Le foto vengono sufficientemente bene, ma passatemi il termine sono “da fascia media”. Non aspettatevi qualcosa di straordinario, ma comunque valido se non si hanno particolari pretese. Si notano le lacune quando le condizioni di luce non sono semplici, per esempio con forti contrasti di luce oppure nel punta e scatta in condizioni di intermedie, altrimenti si difende bene grazie soprattutto a colori in stile Pixel, con contrasti accentuati anziché un’esasperazione della nitidezza e un tocco di calore che non guasta. Di notte si destreggia bene anche con la modalità notturna, a patto che non ci sia troppo buio, le macro invece sono appena sufficienti, così come le grandangolari che vanno bene per foto ricordo ma nulla più.
Mi sono piaciuti i selfie, per nulla però con effetto sfocato che crea un alone di luce che nemmeno a mezzogiorno in piena estate.
CONCLUSIONI e ALTERNATIVE
Disponibile da oggi, 13 ottobre, giorno del Prime Day e anche di una promo lancio che sconta il listino di Realme 7 Pro da 319 Euro a 289 Euro.
Il giudizio finale non può che essere ottimo, si tratta di uno smartphone concreto e pratico, ha tutti gli attributi al posto giusto per regalare all’utente una piacevole esperienza d’uso, ha qualche sacrificio sulla fotocamera e sulla qualità costruttiva ma brilla per autonomia e comparto multimediale, con un buon AMOLED e specifiche di spessore.
Insomma, qualche sbavatura ma nel complesso Realme 7 Pro mi è piaciuto molto, un rivale agguerrito di Redmi Note 9 Pro che riesce a superare sul display, comparto multimediale e ricarica, con il vantaggio, ma qui è soggettivo, di essere più leggero e maneggevole. Perde invece sugli extra come la porta IR e la radio FM, l’autonomia nonostante la differenza di capacità è quasi identica, le foto sono paragonabili con qualche spunto migliore per uno o per l’altro in base alle situazioni.
Tra Redmi e Realme cambia completamente il software, entrambi sono ricchi e curati, qui Realme ha fatto davvero un grande lavoro negli ultimi tempi, mentre Redmi con la MIUI la conosciamo benissimo, da anni tra le migliori. Per quanto riguarda le fotocamere sulla carta sono praticamente identiche, cambia la frontale a favore del Realme, la macro a favore del Redmi.
Provati insieme sono quasi sempre alla pari, in notturna però meglio la gestione software di Redmi Note 9 Pro, specialmente con la modalità notturna attivata in condizioni di bassa luce.
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