Ormai da anni la strategia commerciale di OnePlus si sviluppa intorno a due momenti fondamentali. Il primo è il lancio dei suoi smartphone di punta in primavera e il secondo è l’arrivo delle versioni aggiornate di questi ultimi, dette anche versioni T, che solitamente avviene in autunno, tra settembre e ottobre. Il 2020 è stato un anno un pochino diverso dal solito perché durante l’estate è arrivato OnePlus Nord (qui la nostra recensione), il tanto atteso medio-gamma, ma anche perchè quest’anno la versione T è una sola.
Rispetto a quanto accaduto negli ultimi 3-4 anni, infatti, OnePlus non ha aggiornato entrambi i suoi top di gamma ma ha riservato questo trattamento al solo modello “base”: non avremo quindi un OnePlus 8T Pro ma soltanto OnePlus 8T. Una scelta corretta? A mio modo di vedere assolutamente sì. Al contrario di OnePlus 8, 8 Pro è infatti ancora un prodotto molto valido e completo, difficile da aggiornare e da migliorare senza stravolgimenti. Ma non perdiamoci in altre chiacchiere e andiamo a vedere come si comporta OnePlus 8T e in cosa è migliorato rispetto al suo predecessore.
SOMMARIO
LA SOLITA, OTTIMA, QUALITÀ COSTRUTTIVA
Specialmente se guardiamo al mondo Android i prodotti OnePlus sono sempre stati tra le soluzioni meglio realizzate dal punto di vista del design, dei materiali e dell’assemblaggio. Questo OnePlus 8T non è da meno e lo si capisce dal primo istante in cui lo si prende in mano. La cornice è in materiale metallico mentre fronte e retro sono in Gorilla Glass e il tutto è realizzato con estrema cura dei dettagli.
Ho apprezzato il trattamento oleofobico del vetro frontale che riesce a evitare lo sporco in maniera molto efficace. Attenzione alla pellicola pre-applicata che non è altrettanto buona e potrebbe quindi trarvi in inganno da questo punto di vista. Bella anche la verniciatura del posteriore che è realizzata in modo da cambiare tonalità a seconda di come viene colpita dalla luce. Si passa da un verde acqua ad un azzurro intenso con giochi di colore piacevoli. Per essere però sincero al 100% vi dirò che preferisco comunque la finitura opaca dei precedenti 8 e 8 Pro.
La cornice, che come già detto è in alluminio, ospita il connettore Type-C 3.1, il carrellino per la doppia scheda Nano SIM, pulsante di accensione e spegnimento, bilanciere del volume e il classico switch fisico per selezionare la modalità d’uso. Sicuramente da segnalare l’ottima qualità della vibrazione, sia in merito alle notifiche che per quanto riguarda il feedback aptico. Quest’ultimo è davvero netto e preciso, tanto che si tratta di uno dei pochi smartphone per cui tengo attivata la vibrazione al tocco.
Sul fondo della cornice trova poi posto anche uno dei due speaker. Il secondo è sistemato all’interno della griglia dietro cui abbiamo anche la capsula auricolare. L’audio stereo prodotto ha un buon volume e una qualità discreta. Come sempre mancano un po’ di bassi ma la dimensione dei driver non permette di andare molto oltre. In generale è un audio godibile e il doppio speaker è sfruttato anche dal vivavoce che risulta pertanto chiaro e limipido. Buono anche l’audio in chiamata grazie ad una capsula che è in grado di restituire un timbro fedele in tutto e per tutto.
Non è un prodotto compatto ma i 6.55 pollici del display sembrano comunque quasi “normali” rispetto ai pannelli a cui ci siamo abituati ultimamente. Il peso è poi di 188 grammi, minore rispetto a quello di molti concorrenti. In generale parliamo di uno smartphone che si trasporta in maniera agevole anche se resta molto difficoltoso l’utilizzo ad una sola mano.
Manca la certificazione IP ma non ci sorprenderemmo se si trattasse di una mancanza soltanto “sulla carta”. Non sarebbe il primo caso di smartphone non certificato, per questioni di costo, ma comunque impermeabile. Bene invece il sensore di impronte sotto al display, sempre rapido e preciso nel riconoscimento e nello sblocco.
AMOLED A 120Hz!
Ve l’ho citato più volte e quindi è giunto il momento di parlarne nel dettaglio, anche perchè è uno degli elementi di discontinuità rispetto al modello precedente. Mi riferisco ovviamente al display che è un AMOLED da 6,55″ di diagonale con risoluzione 2400×1080 pixel e refresh rate di 120Hz. Un passo in avanti rispetto a OnePlus 8 che montava un AMOLED a 90Hz. Nulla di trascendentale a livello di differenze nell’esperienza d’uso ma comunque un upgrade di cui tenere conto anche in ottica di una obsolescenza più lenta.
Si tratta di un pannello di ottima qualità sotto tutti i punti di vista e l’azienda ha lavorato anche per migliorare alcuni degli strati che lo compongono in modo da generare meno riflessi e ottenere una minore emissione di luce blu. A questo si aggiunge una luminosità costante su tutto il pannello di circa 500 cd/mq e un contrasto elevatissimo dovuto ovviamente alla presenza di neri assoluti.
Bene anche la precisione della calibrazione per la quale abbiamo dei valori di Delta E inferiori a 3 sia per la scala di grigi che per i colori e una copertura dello spazio colore DCI-P3 praticamente del 100%. Il picco di luminosità di oltre 1000 nit garantisce un’ottimo supporto all’HDR che qui è presente nello standard HDR 10+.
Rispetto al pannello di OnePlus 8 pro non ci sono alcuni strumenti di ottimizzazione come l’HDR Boost e l’MEMC che lavorano per simulare un effetto HDR dove non presente e per generare dei frame extra rendendo i video più fluidi quando non si va oltre i classici 30 o 60 fps. Capisco la scelta e la condivido; era comunque necessario mantenere una certa distanza rispetto al precedente top di gamma.
4 FOTOCAMERE SENZA ZOOM
La back cover ospita nella pare alta il modulo contenente le 4 fotocamera, di cui però soltanto 3 scattano effettivamente foto. Il sensore principale è un Sony IMX586 da 48 megapixel dotato di lente standard con apertura f/1.7, stabilizzazione ottica e stabilizzazione elettronica. Avrei sicuramente apprezzato un aggiornamento del sensore che è ormai presente sui prodotti OnePlus da un paio di generazioni ma devo dire che, forse proprio per via della reiterata ottimizzazione, le immagini riprese sono molto buone in praticamente tutte le situazioni. Di giorno abbiamo scatti molto nitidi e caratterizzati da colori vivaci, un buon contrasto e una messa a fuoco precisa e veloce.
Bene anche le foto di sera, o comunque in presenza di poca luce. C’è infatti la modalità notturna che contribuisce a migliorare in maniera importante la qualità delle immagini catturate. Al contrario di quanto accade in altre occasioni gli scatti prodotti sono ben bilanciati in tutti i parametri. Buona la nitidezza e la gestione delle alte luci ma soprattutto il bilanciamento del bianco che è sempre corretto.
Modalità notturna che può essere sfruttata anche con la seconda lente, quella grandangolare che ha un angolo di visione di 123 gradi, una delle più ampie disponibili a bordo di uno smartphone. Anche qui come per la fotocamera principale vale lo stesso discorso in merito alle foto notturne. Non vi aspettate foto a giorno anche quando la luce non c’è. Avrete degli scatti sempre equilibrati e con una buona gestione delle fonti di illuminazione e del bilanciamento del bianco. Di giorno nulla da dire. Gli scatti sono buoni e la correzione dell’effetto barilotto è efficace. Diciamo che ormai in questa fascia sarebbe strano il contrario
La terza fotocamera con sensore da 5 megapixel è invece una Macro che ha una lunghezza focale di 3 cm e offre un punto di vista molto particolare, in grado di rendere il comparto più versatile ma sicuramente meno apprezzata di uno Zoom ottico ben fatto. Io la uso molto poco, ma penso sia un’osservazione comune a molti. Rispetto ad altre fotocamere macro, comunque, ho notato una qualità dell’ottica decisamente superiore e colori molto più accesi.
Poco fa ho detto che le fotocamere sono 4 ma soltanto 3 scattano foto. Esattamente così, la quarta fotocamera da 2 megapixel ha un sensore monocromatico ma non viene mai utilizzata per scattare realmente delle foto. Applicando il filtro in bianco e nero, infatti, il modulo che cattura all’atto pratico la foto è comunque quello principale e la fotocamera “dedicata” si limita solo a raccogliere informazioni sulle tonalità per migliorare la qualità della foto e del filtro. Se vi piace scattare foto in bianco e nero può essere una funzione interessante, altrimenti dubito che la utilizzerete molto anche per la poca immediatezza dei passaggi necessari per sfruttare questo modulo.
Frontalmente abbiamo poi un sensore da 16 megapixel di risoluzione che scatta foto di buona qualità in tutte le situazioni. Mi hanno particolarmente colpito le immagini in controluce dove l’HDR risulta particolarmente efficace nel salvare i dettagli sia nelle zone chiare che in quelle scure.
[embedded content]
[embedded content]
Ovviamente possiamo girare video con una risoluzione massima di 4K a 60 fps e la qualità è tutto sommato buona sia per quanto riguarda la stabilizzazione che la nitidezza e la velocità della messa a fuoco. Interessante poi la modalità CINE, che vi permette di riprendere video in 4K in 21:9. La userete? Probabilmente poco, ma è certamente suggestiva e non ruba spazio ad altre funzioni quindi comunque è apprezzabile. Oltre a questo OnePlus ha aggiunto la possibilità di registrare video in modalità ritratto. L’effetto è molto carino ma vi consiglio di utilizzare questo filtro solo nel caso in cui dobbiate riprendere una scena statica, magari con il soggetto che parla alla telecamera, in modo da facilitare il compito dell’intelligenza aritificiale e ottenere un risultato più pulito.
VELOCE, ANZI VELOCISSIMO
All’interno di questo OnePlus 8T abbiamo uno Snapdragon 865. Una scelta che si discosta un pochino dal passato più recente, nel quale i modelli aggiornati offrivano la versione plus del chip Qualcomm, ma che sempre nell’ottica di mantenere un posizionamento corretto mi sento di condividere. Resta comunque un hardware estremamente performante anche perché la piattaforma è accompagnata da 8 o 12 GB di RAM LPDDR4X e da 128 o 256 GB di storage su memorie UFS 3.1, superiori per velocità di lettura e scrittura alle 3.0 che abbiamo in OnePlus 8 e 8 Pro. Vale lo stesso discorso fatto per il refresh rate, la differenza non è abissale ma è comunque un qualcosa in più e se non volete compromessi qui siete accontentati.
Come va quindi? Una bomba, e diciamo che non c’erano molti dubbi. Le app si aprono in una frazione di secondo, girano sempre fluide e il multitasking viene gestito senza alcun problema. I 12 GB di RAM sono oggettivamente tanti e probabilmente non vengono mai saturati. Si riescono a tenere anche 5-6 applicazioni aperte in background alle quali si può tornare con un click senza dover attendere un nuovo caricamento, che sarebbe comunque decisamente rapido.
Ovviamente nessun problema anche con i giochi e con le app più pesanti che qui trovano tutta la potenza di calcolo necessaria per girare al massimo della fluidità, restituendo un’esperienza d’uso sempre appagante e ulteriormente impreziosita, dove supportato, dal display a 120Hz.
SCHEDA TECNICA ONEPLUS 8T
- Display: Fluid AMOLED da 6,55″ 2400×1080, rapporto 20:9, 402ppi, 1.100 nit, refresh rate 120Hz, supporto sRGB e Display P3, Corning Gorilla Glass
- Piattaforma mobile:
- Qualcomm Snapdragon 865
- modem 5G Qualcomm Snapdragon X55
- GPU Adreno 650
- Memoria:
- 8/12GB di RAM LPDDR4X
- 128/256GB interna UFS 3.1
- Sensore delle impronte digitali: integrato nel display
- Dual SIM: sì
- Connettività: 5G SA/NSA, WiFi 6, Bluetooth 5.1 con supporto aptX e aptX HD, LDAC e AAC, NFC, USB 3.1 Gen1 Type-C, GPS L1+L5 Dual Band, Glonass, Galileo E1+E5a Dual Band, Beidou, SBAS
- Audio: 2x speaker stereo, supporto alla cancellazione del rumore, Dolby Atmos
- Batteria: 4.500mAh con Warp Charge 65 (10V/6,5A)
- Fotocamera anteriore: 16MP Sony IMX471, pixel da 1,0um, EIS, f/2,4, FF, video 1080p @30fps, time-lapse, Face Unlock, HDR, Screen Flash, Face Retouching
- Fotocamere posteriori:
- 48MP Sony IMX586, pixel da 0,8um, OIS, EIS, f/1,7
- 16MP grandangolare Sony IMX481, FOV 123°, f/2,2
- 5MP macro 3cm
- 2MP monocromatica
- Dual LED Flash
- PDAF+CAF
- video fino a 4K @30/60fps, time-lapse a 1080p @30fps, 4K @30fps, video editor
- Dimensioni e peso:
- 160,7×74,1×8,4mm
- 188 grammi
- OS: OxygenOS basato su Android 11
- Colorazioni: Aquamarine Green, Lunar Silver
Anche a livello di connettività non si rinuncia a nulla. C’è il 5G grazie al modem X55, anche se sappiamo bene quanto poco utile sia in questo momento in Italia, e c’è il WiFi 6 che invece comincia a diffondersi anche su router di fascia abbastanza economica. Il Bluetooth è in versione 5.1 e ovviamente non manca l’NFC per i pagamenti. A questo proposito vi ricordo di modificare l’app predefinita per i pagamenti al primo utilizzo.
In riferimento alla connettività posso anche dirvi che la ricezione è buona, esattamente come ci si aspetta da un top di gamma. Non ho mai riscontrato problemi di caduta del segnale o simili. Quello che invece non mi ha pienamente soddisfatto è il sensore di prossimità, un pochino pigro in diverse occasioni.
IL PRIMO CON ANDROID 11
OnePlus 8T è il primo smartphone, Pixel a parte, ad essere commercializzato con Android 11 a bordo al day one. Sistema operativo che qui è personalizzato con la nuova Oxygen di cui abbiamo parlato approfonditamente qualche tempo fa. Come sempre siamo di fronte ad una interfaccia che graficamente ricorda molto la stock di Android ma che pian piano si sta arricchendo di strumenti ben fatti e sempre molto utili.
Bello il restyling del menu delle impostazioni che sposta verso il basso tutte le voci per poter essere raggiunte più semplicemente quando utilizziamo una sola mano. Mi è piaciuto anche l’always on in modalità Insight che attraverso una semplice rappresentazione grafica ci offre una panoramica sull’intensità con cui abbiamo utilizzato lo smartphone durante la giornata. Una sorta di estensione della Zen Mode che contribuisce a renderci maggiormente consapevoli dell’utilizzo che facciamo del nostro telefono.
Ma è interessante anche il nuovo strumento di condivisione all’interno dell’interfaccia dell’app della fotocamera. Con una pressione prolungata sull’anteprima dell’ultima foto scattata è possibile condividerla immediatamente sui principali social e con in nostri contatti.
Ed eccoci a parlare di autonomia. All’interno di OnePlus 8T abbiamo un modulo da 4500 mAh, praticamente identico per capacità a quello di 8 Pro. Con una carica completa si porta a termine una giornata lavorativa, anche molto intensa, senza alcun problema e generalmente è possibile anche iniziare il secondo giorno provvedendo alla ricarica una volta raggiunto l’ufficio.
Anche perchè la ricarica è davvero rapidissima. OnePlus 8T supporta la Warp Charge a 65W che completa lo 0-100 in circa 40 minuti. Per evitare di sovraccaricare il sistema e rovinare la batteria prima del dovuto all’interno della scocca troviamo fisicamente due moduli separati che si caricano in parallelo. Segnaliamo invece la mancanza della ricarica wireless.
CONSIDERAZIONI FINALI
Siamo giunti al punto di tirare le somme. Bene, quanto costa questo OnePlus 8T? La versione dotata di 8 GB di RAM e 128 GB di storage è disponibile ad un prezzo di 599 euro mentre la versione 12/256 GB costa 699 euro. Si tratta di cifra a mio modo di vedere corrette e che inserisce in maniera competitiva questo prodotto all’interno di una fascia di mercato comunque molto affollata. Si tratta a tutti gli effetti di uno smartphone completo, ben realizzato dal punto di vista del design e dei materiali e caratterizzato da prestazioni di primissimo livello.
Diciamo che sembra quasi che OnePlus si sia accorta di aver tirato un pochino troppo la corda con il posizionamento dei suoi ultimi top di gamma e sia tornata sui suoi passi proponendo un dispositivo che non è certamente il flagship killer di una volta ma si configura comunque come una proposta decisamente interessante. Bene così, tutto questo gioca a favore di noi consumatori e con il passare del tempo e l’evolversi dello street price non potrà che diventare ancora più conveniente.
PRO E CONTRO
VIDEO
[embedded content]