Esattamente un anno utilizzavo, in vista della sua recensione, l’iPad di settima generazione, o iPad 2019, il primo con iPadOS pre-installato e anche il modello più economico tra quelli prodotti da Apple. 12 mesi dopo mi trovo nella stessa condizione con un prodotto che è migliorato sotto alcuni aspetti, pochi per la verità, e che resta comunque il dispositivo che dovete acquistare se siete alla ricerca di un prodotto versatile proposto ad una cifra tutto sommato accettabile.
Ma per quanto ancora sarà così? Usando questo iPad di ottava generazione mi sono accorto come siano sempre di più i dettagli che, arrivati al 2020, stonano e fanno storcere il naso. Nel tentativo di mantenere una certa distanza dalle altre proposte della gamma, e forse anche di guadagnare il più possibile (del resto mica si vive solo di aria), Apple sta tirando un po’ troppo una corda che certamente non può allungarsi all’infinito. Ma andiamo a vedere con calma cosa ho apprezzato e cosa no.
SOMMARIO
IDENTICO AL PRECEDENTE
Appena spacchettato il nuovo iPad di ottava generazione – o iPad 2020, chiamatelo come vi preferite – ho fatto un piccolo esperimento in redazione: l’ho affiancato al modello dello scorso anno e l’ho dato in pasto ai miei colleghi chiedendo loro di riconoscere quale fosse uno e quale l’altro. Volete sapere il risultato? Nessuno è stato in grado di dare la risposta corretta perché esteticamente i due prodotti sono esattamente identici e l’unico motivo per cui potrei considerare questa come una caratteristica positiva è la continuità nell’esperienza d’utilizzo e la retrocomppatibilità con alcuni accessori. Una magra consolazione se mettiamo sull’altro piatto della bilancia il design ormai obsoleto e il distacco netto con il nuovo Air, decisamente più accattivante.
Le cornici dei lati corti sono un retaggio di un design ormai oggettivamente vecchiotto ma restano “comode” quanto impugniamo il tablet in orizzontale per non incappare in falsi tocchi con il palmo. Una delle due spesse cornici ospita il classico tasto home con Touch ID, mentre l’altra vede la presenza della fotocamera frontale. Con tutto quello spazio avrei voluto vedere il Face ID anche su questo iPad ma così non è stato e l’accesso sicuro è ancora garantito solo dal riconoscimento dell’impronta.
Uno dei due lati corti ospita poi, in corrispondenza della cornice metallica, i due speaker e il connettore Lightning. Resta quindi identica anche la posizione degli altoparlanti che producono un suono qualitativamente buono ma caratterizzato da un effetto stereo che si avverte solo tenendo iPad in modalità portrait. Quando “sdraiato”, infatti, nella posizione che più si addice alla visione di contenuti video, il suono proviene solo da un lato e, per quanto caratterizzato da un buon volume, l’effetto stereo è assente.
Come appena detto rimane anche la porta Lightning e, per quanto si possa anche qui fare un discorso di continuità e retrocompatibilità, resta il fatto che, nel 2020 e con tutto il resto della line-up aggiornata alla USB-C, reputo questa scelta quantomeno discutibile. Anche nell’ottica di una soluzione di fascia “bassa” pensata per le famiglie, per i ragazzi e per la scuola, l’utilizzo di uno standard come la Type-C avrebbe permesso di scambiare file in maniera molto più semplice.
La presenza del jack audio è invece sicuramente una buona notizia, così come restano anche i pin magnetici per la connessione alla Smart Keyboard, ovviamente da acquistare separatamente. Nella versione che abbiamo in prova c’è poi il carrellino per la SIM e la banda nera in corrispondenza delle antenne, ma sono elementi che ritroverete solo nei modelli con connettività LTE:
DISPLAY RETINA NON LAMINATO
Ed eccoci a parlare del display Retina che offre la stessa risoluzione e la stessa dimensione, 10,2 pollici, del modello dello scorso anno. Rispetto ad iPad di settima generazione abbiamo però un pannello che è leggermente più luminoso, a tutto vantaggio della visibilità in esterna. Apple dichiara 500 cd/mq, noi ne abbiamo misurate circa 480, direi comunque sufficienti. Ovviamente trattandosi di un pannello LCD i neri non sono profondissimi ma anche alla massima luminosità abbiamo un contrasto sufficiente e tale da offrire un’esperienza d’uso coerente con il tipo di tecnologia.
Non c’è il TrueTone ma la calibrazione del display resta comunque buona, come da migliore tradizione Apple. Allo stesso modo è garantita la copertura totale dello spazio colore sRGB. Nonostante si tratti quindi di un pannello di ottima qualità, imbracciando questo iPad di ottava generazione si ha la sensazione di tenere tra le mani una soluzione “vecchia”. Anche quest’anno, infatti, il display di iPad non è laminato e il gap tra vetro e LCD porta con sé due svantaggi evidenti.
Il primo risiede nel cosiddetto effetto parallasse. Apple vanta per questo iPad la possibilità di utilizzare la Apple Pencil di prima generazione ma, proprio a causa di questa distanza tra gli elementi la punta dello stilo non poggia mai esattamente dove inizia il tratto, a meno che non sia esattamente perpendicolare al display. Si tratta di un difetto molto fastidioso specialmente se dovete prendere appunti o disegnare. Costava davvero così tanto utilizzare il pannello che era a bordo di iPad Air fino allo scorso anno? Visto l’aggiornamento del design di quest’ultimo non ci sarebbero stati comunque problemi di sovrapposizione e saremmo stati tutti più contenti.
Il secondo svantaggio è invece dato dalla scarsa refrattarietà ai riflessi che è sicuramente causato dall’assenza di un trattamento apposito ma che viene amplificato dalla distanza tra display e vetro protettivo.
PRESTAZIONI E ESPERIENZA D’USO AL TOP
Bene, vi ho raccontato un po’ quello che non condivido per quanto riguarda le scelte fatte da Apple a proposito di questo iPad ma sempre nella più totale sincerità vi dirò anche che in fin dei conti poco importa. L’esperienza derivante dall’utilizzo di iPad di ottava generazione è comunque sempre di altissimo livello e non ho problemi a confermare che siamo sempre di fronte alla migliore interpretazione del prodotto tablet, così come inteso dal vasto pubblico.
Le prestazioni sono all’altezza della situazione in tutte le occasioni e questo è sicuramente dovuto anche alla presenza di un processore aggiornato rispetto alla generazione precedente, comunque ancora validissima. Parliamo di un A12 Bionic accompagnato ufficiosamente (Apple non dichiara mai apertamente questi dati) da 3 GB di RAM, più che sufficienti per gestire in maniera estremamente efficace il multitaskinq e qualsiasi altra richiesta.
Ho provato a lavorare con diverse app aperte in contemporanea, ho spinto al limite il multitasking utilizzando tutti gli strumenti a disposizione ma non ho mai notato un rallentamento, un impuntamento o un lag. L’interfaccia gira sempre fluida, le applicazioni si caricano rapidamente e anche quando utilizziamo due applicazioni affiancate non ci sono incertezze. Insomma, potremmo pensare davvero di avere tra le mani un prodotto top di gamma anche se a tutti gli effetti non lo è.
Rimane invece invariata la memoria di storage della versione base che ammonta a 32 GB e che è assolutamente un quantitativo troppo ridotto, considerando anche che si tratta del taglio più piccolo a cui bisogna sottrarre lo spazio occupato dal sistema operativo.
C’è una fotocamera da 8 megapixel sul retro del tablet ma fidatevi di me, la userete ben poco, sia a causa della scarsa qualità sia per via della scomodità di scattare con un prodotto di queste dimensioni in mano. Non capisco invece perché Apple si ostini a inserire frontalmente un modulo da solo 1,2 megapixel, con prestazioni peraltro discutibili nonostante le molte ottimizzazioni. Probabilmente avrebbe molto senso migliorare la fotocamera frontale che è sicuramente utile in questo periodo per videochiamate e simili. Anche la collocazione resta infelice perché in modalità landscape resta laterale e ci costringe a spostarci per essere inquadrati in maniera ottimale.
Chiudo parlando della batteria, che ripropone le buone prestazioni del modello precedente e che ci permette di raggiungere 4-5 giorni di autonomia con 2-3 ore al giorno di utilizzo fatto prevalentemente di navigazione web, videoscrittura, qualche video in streaming e qualche minuto di gioco. Se utilizzato senza pause per guardare serie TV in streaming su Netflix si arriva invece a circa 10 ore di utilizzo. In confezione troviamo poi quest’anno il caricatore “rapido” da 20W, contro i 12W dell’alimentatore del modello precedente. Risultato? La carica completa si ottiene con poco più di due ore di connessione alla corrente contro le quasi 4 di iPad 2019.
IPAD OS RESTA IL VALORE AGGIUNTO
Si parla tanto di processori, display, fotocamere ma molto spesso a fare la differenza è come tutto questo viene vestito. Mi viene in mente il paragone con una macchina di formula uno: puoi avere il motore più potente ma se non hai aerodinamica nella tua carrozzeria vai lento comunque o rischi di finire fuori strada ad ogni curva. La stessa cosa vale per ogni oggetto tecnologico con cui ci troviamo a interagire: l’interfaccia e l’esperienza utente giocano un ruolo fondamentale e cucirle su misura in base a quello che si ha a disposizione è spesso la scelta vincente. In questo Apple è stata sempre avvantaggiata dall’esiguo numero di prodotti su cui è chiamata a lavorare ma possiamo dire che in questo caso, come in molti altri, non ha sprecato questo vantaggio.
iPadOS è semplicemente quello che serviva per far fare il salto di qualità anche a soluzioni che, come questo iPad, avrebbero ben poco da dire in termini di innovazione. Parliamo di un sistema operativo finalmente realizzato ad hoc per il form factor di un tablet e pensato per colmare il più possibile il gap che separa questi prodotti dai MacBook e dai notebook più in generale. Certo, la strada è ancora lunga ma non siamo mai stati così vicini a poter lasciare il nostro portatile sulla scrivania in molte situazioni.
Quella che abbiamo di fronte quando accendiamo iPad non è quindi più una versione rivista di un’interfaccia per smartphone ma una UI studiata per aumentare esponenzialmente la produttività con il nostro tablet. Per raggiungere lo scopo Apple ha lavorato principalmente su due concetti: multitasking e semplicità d’uso. Da qui nascono strumenti come il menu Slide Over, i widget, il file manager, le app multi-finestra e i browser desktop.
Lavorare con finestre affiancate e flottanti consente di rendere più efficaci tutte le sessioni di lavoro. I widget, per quanto non siano una novità, sono sicuramente comodi per avere a colpo d’occhio tutta una serie di informazioni utili e i browser che aprono di default le versioni desktop delle pagine web offrono un’esperienza di navigazione più vicina a quello che ci si aspetta da un prodotto con un display di queste dimensioni. Infine il file manager, un passo in avanti concreto e importante nella gestione di documenti, foto e cartelle presenti sul tablet. Peccato solo che non si possano connettere chiavette USB o dispositivi di archiviazione esterni come sui modelli Air e Pro.
L’unica cosa di cui mi posso lamentare a livello puramente di software è la mancanza di una modalità multi-utente che consentirebbe di separare gli ambienti di lavoro dei genitori da quelli dei figli, ad esempio, ma anche il lavoro dallo svago. Al contrario di iPhone, infatti, l’iPad è un oggetto molto meno personale, specie all’interno del contesto familiare; e non tutti hanno la possibilità di acquistarne due. Esistono probabilmente app di terze parti in grado di svolgere questo compito ma avere questa funzione integrata nel sistema operativo sarebbe sicuramente un elemento importante. Oltretutto è una funzione che abbiamo già su macOS e sulla Apple TV e quindi non credo richieda uno sforzo così grande per essere implementata anche qui.
CONCLUSIONI
Ed eccoci al momento di tirare le somme e come sempre partiamo dal prezzo. Questo iPad di ottava generazione è l’iPad più economico all’interno della line-up di Apple. Si parte da 389 euro per la versione dotata di 32 GB di memoria di storage che abbiamo però già detto essere troppo pochi. Il taglio di ingresso è quindi a mio modo di vedere quello da 128 GB solo WiFi, che è disponibile a 489 euro. Se volete il massimo della connettività anche fuori dalle mura di casa o dall’ufficio potete optare per una delle versioni con LTE che possono arrivare fino a 629 euro con il top di gamma da 128 GB.
A questo dobbiamo aggiungere i 179 euro della cover con tastiera, fondamentale se volete ampliare le vostre possibilità in termini di produttività e, nel caso in cui lo reputiate un accessorio altrettanto importante, i 99 euro della Apple Pencil di prima generazione. Si tratta sicuramente del tablet Apple più economico ma restiamo ancora lontani dal definirlo low-cost.
Detto questo, resto convinto del fatto che iPad sia la migliore interpretazione di tablet sul mercato e lo è ancor di più da quando offre un sistema operativo dedicato e studiato appositamente per calzare a pennello con il suo form factor. Insomma, potete anche cercare alternative altrove ma vi assicuro che l’esperienza d’uso che avete qui non la ritroverete da nessuna parte. Lo dico da utilizzatore abituale di PC Windows e smartphone Android e quindi assolutamente senza alcun tipo di pregiudizio, anzi.
Se avete un iPad di sesta generazione o precedenti, oppure siete ancora fermi al primo iPad Air e volete aggiornare il vostro dispositivo senza sfondare il muro dei 1000 euro (tastiera e penna incluse), allora questo iPad 2020 è probabilmente la scelta migliore. Al contrario, se siete in possesso del modello dello scorso anno prenderei in considerazione un aggiornamento solo se siete disposti a passare ad un nuovo iPad Air di quarta generazione.
PRO E CONTRO
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