Android Auto wireless è stato per un certo tempo un essere mitologico. Era capitato lo stesso a CarPlay wireless nella sua gioventù ma il protocollo di Apple ha goduto di un vantaggio non indifferente, funzionava su tutti i modelli di iPhone successivi al lancio e il limite era rappresentato “solamente” dall’auto. Inoltre l’accelerazione nella sua adozione è stata più rapida.
Il collegamento wireless agli smartphone Android, invece, introduce requisiti e ostacoli maggiori lato dispositivi:
- smartphone Android 11.0 con WiFi a 5 GHz, oppure
- smartphone Google o Samsung con Android 10.0, oppure
- Samsung Galaxy S8, S8+ o Note 8 con Android 9.0
Alla data odierna non sono tanti i cellulari compatibili, sebbene il 2021 porterà per molti l’aggiornamento ad Android 11.0 e a quel punto cadrà il muro principale, specie considerando che la frequenza del WiFi a 5 GHz è già utilizzata da diversi modelli disponibili in commercio con il sistema operativo di Google.
LA PROVA CON HYUNDAI I20
La nuova Hyundai i20 non è la prima, in termini assoluti, a proporre CarPlay Wireless e Android Auto Wireless. Il suo vantaggio, però, è che si tratta di un’auto destinata al mercato di massa (non premium) che propone entrambi i sistemi, funzionanti e già dal lancio. Altri produttori e modelli hanno consentito l’utilizzo di AA senza fili ma, ad esempio, la parte relativa ad Android è arrivata in un secondo momento, o con un aggiornamento, o con un lotto di produzione successivo.
Inoltre è curiosa la strategia di rendere questa funzionalità centrale anche a livello di interfaccia: avviata la vettura, l’infotainment ci propone subito un widget che guida anche l’utente più inesperto al collegamento senza cavi USB.
Tutto è facile e immediato: l’esperienza d’uso è fluida e non mostra il fianco a critiche perché anche il passaggio da uno smartphone all’altro (da Android ad Android, da Android a CarPlay e via dicendo) è gestito benissimo; e questa non è una cosa da dare per scontata. Parlo per esperienza personale quando vi dico che sono state diverse le volte in cui ho dovuto perdere diverse manciate di minuti a riavviare e resettare…
L’arrivo di entrambi i sistemi senza cavo su un’auto come la nuova i20 è importante perché sancisce uno standard per il 2021: d’altronde anche Dacia Sandero, un’auto low cost, è in grado di sfruttare Apple CarPlay liberandosi dal cavetto ma ci costringe a usarlo se siamo utenti Android.
Android Auto e Apple CarPlay sono il complemento perfetto per sistemi di infotainment semplici, montati su allestimenti d’ingresso e più economici delle versioni con navigatore integrato.
Oggi però restano incapaci di proporre l’integrazione con la sempre più diffusa strumentazione digitale dove, usando il sistema nativo, abbiamo la possibilità di visualizzare la cartografia così da lasciare lo schermo centrale al passeggero: sappiamo benissimo che lui/lei si metterà a giocare con quello schermo proprio quando ci servirà buttare l’occhio per capire quale tra due imbocchi dell’autostrada scegliere. E il risultato sarà una deviazione di almeno una decina di chilometri perché avremo preso, alla cieca e mentre qualcuno giocava con il touch centrale, quella sbagliata per la legge di Murphy.
Ci sono altre due criticità legate all’utilizzo degli smartphone al posto del sistema operativo di bordo: con le elettriche saremo costretti a rinunciare a tutte quelle funzionalità di calcolo dei percorsi legati alle colonnine. Inoltre i sistemi più moderni sulle auto premium iniziano a diventare non solo quasi competitivi con i comandi vocali, ma anche farciti di assistenti vocali, intelligenza artificiale e servizi connessi; tutte caratteristiche che vengono spesso paghiamo e vengono meno se si utilizza CarPlay o Android Auto.
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