La sfida di Xiaomi è doppia: da un lato deve mantenere gli alti standard degli smartphone medio gamma che l’hanno proiettata tra i principali produttori al mondo, dall’altra ha la necessità di affermarsi anche nella fascia più alta, dimostrando – tra le altre cose – anche la capacità di fare innovazione, ma basterà il nuovo Mi 11 5G?
Creare un valore aggiunto è divenuto centrale in questo mercato, ormai costellato di cloni su cloni e specifiche sovrapponibili, per questo motivo è nato ad esempio il Mi 10 Ultra, e per lo stesso motivo la battaglia si sta spostando sempre di più sul fronte servizi e funzionalità. La corsa al “Giga di RAM” in più sembra essersi arrestata, anche quella delle risoluzioni estreme su simili diagonali, insomma è cambiato il terreno di scontro.
Per un brand come Xiaomi, già pluri-apprezzato in casa e fuori dai confini, serve dunque un piano preciso che possa traghettare i milioni di fans verso la consacrazione definitiva; a Shenzhen sperano che tale passaggio potrà portare a fare grandi numeri anche nell’ambitissima fascia più alta. Naturalmente servirà ben più di un singolo terminale e Xiaomi lo sa bene, non a caso si è tornati a parlare anche della celebre e sperimentale serie “Mi Mix”, capace di portare sempre una ventata di novità e innovazioni tecnologiche.
L’OCCHIO POSTERIORE CHE DÀ CARATTERE
Proprio per questa necessità di differenziarsi tutti hanno finalmente ideato qualcosa di diverso sotto il profilo estetico e anche Xiaomi ha voluto distinguersi realizzando un design inedito del gruppo ottico posteriore, con un grosso “occhio” che spicca su tutto. Al di sotto trova infatti posto l’enorme sensore d’immagine da 108MP che risulterà – alla fine di tutto – uno dei veri protagonista di questa nuova generazione, non soltanto per le foto ma anche e soprattutto per i video.
Fedele quindi alle linee pulite e sinuose dei suoi ultimi dispositivi mobili, il Mi 11 5G (che d’ora in poi chiamerò semplicemente Mi 11) è uno smartphone moderno, estremo e con carattere. Impossibile confonderlo con altri competitor se si guarda la bella back cover, con il sistema delle fotocamere che mi ricorda l’ideogramma di Yin e Yang; certo cambia la forma, ma tant’è.
Mi piace molto il vetro posteriore leggermente satinato, opaco, che migliora il grip e lo rende anche meno scivoloso di altri diretti concorrenti come il Galaxy S21+. Attenzione massima per i dettagli costruttivi, il Mi 11 sarà per Xiaomi uno dei principali biglietti da visita di questo 2021 e nulla sembra esser stato lasciato al caso. Lo si nota anche puntando la lente d’ingrandimento sulla serigrafia che esalta la collaborazione con Harman/Kardon nella realizzazione dei due speaker, non certo un partner qualunque.
Importante poi sottolineare le dimensioni notevoli, stiamo infatti parlando di uno smartphone da 6,81 pollici che, tuttavia, sfrutta al massimo la superficie anteriore a disposizione con il display e si mantiene quindi al limite nelle dimensioni complessive. Mettendolo a fianco di un Mi 10 Pro si notano i punti di convergenza ma anche le piccole differenze: il Mi 11 è poco più stretto e un po’ più lungo (formato 20:9), ma è anche più sottile e leggero di circa 12 grammi, un quasi miracolo visto il passaggio generazionale.
CHE DISPLAY!
Sembra quasi che Xiaomi abbia deciso di non fare compromessi sotto certi aspetti e il display ne è l’esatta rappresentazione: assoluto protagonista di questa tornata, il Flexible OLED con pixel a diamante è uno di quelli che strappano un “wow” a prima vista. Oltre ad essere luminosissimo è anche uno dei più fedeli in circolazione, un vero piacere per gli occhi e poco, pochissimo spazio per le cornici in tutte le direzioni compresi i lati, dove il pannello curva quel poco che basta per fornire quella giusta sensazione di aerodinamicità.
Ma è pur sempre uno smartphone, non una supercar, motivo per cui tale curvatura è anche utile per guadagnare qualche porzione di millimetro in larghezza e così migliorare la presa, non affatto scomoda come si potrebbe immaginare.
Oltre 440 nits di media ed un picco dichiarato di oltre 1.500 nits, si tratta di certo di uno dei display più luminosi attualmente presenti sul mercato e le opzioni di personalizzazione sono davvero molteplici. Una fedeltà cromatica notevole con Delta E dei colori pari a 2,21 e copertura sRGB ferma invece al 96,9% secondo le nostre misurazioni.
Ci tengo a sottolineare che l’Always on Display è luminosissimo, visibile anche a molta distanza e naturalmente programmabile a seconda delle preferenze. Io, ad esempio, lo tengo attivo dalle 7 del mattino alle 23, anche perché di notte potrebbe dare fastidio nel buio più assoluto.
LETTORE D’IMPRONTE MULTIUSO
Non basta dire che il sensore biometrico è rapidissimo e bastano pochi istanti per sbloccare il terminale, Xiaomi è andata oltre; questo fondamentale componente – fornito dalla cinese Goodix – è stato infatti aggiornato con una nuova funzionalità che sfrutta la luce per misurare anche il nostro battito cardiaco.
Dalle prove fatte posso affermare che funziona già molto bene e il monitoraggio pare anche accurato dopo averlo confrontato con le misurazioni di alcuni smartwatch abilitati. I risultati sono in linea, tuttavia va precisato che ho dovuto scaricare l’APK dell’applicazione Mi Health (Salute), non presente di default nel mio Mi 11. Una volta scaricata e raggiunta l’apposita sezione, basta poggiare così uno dei polpastrelli per avere in una decina di secondi una stima, decisamente comodo per chi non ama gli accessori da polso e volesse comunque tenere sott’occhio i propri battiti in mobilità.
SNAPDRAGON 888 FA LA DIFFERENZA
Si tratta del primo smartphone che provo con la nuovissima piattaforma Qualcomm ed ero ovviamente curioso di testare con mano tutte le migliorie annunciate, seppur bisogna poi ricordarsi che ogni produttore partner ha la facoltà di variare certe cose e adattare il System-on-Chip alle proprie esigenze. Il pezzo pregiato della casa di San Diego, Snapdragon 888, si è così rivelato per quello che è, ovvero una piattaforma in grado di alzare ulteriormente l’asticella senza buttare una goccia di sudore.
Temperature accettabili anche sotto stress; durante i nostri test (a carico massimo per oltre 15 minuti) la CPU non è mai salita oltre gli 87,9°C e per la batteria non si è invece andati oltre i 47°C. Da notare che, quasi a riposo e con una sola app generica in funzione, a lavorare sono spesso i tre Cortex-A78 con frequenza che varia tra i 2 e i 2,4GHz, mentre restano quasi silenti i quattro Cortex-A55 con clock a 1Ghz (max arrivano a 1.8GHz) e il potentissimo Cortex-X1, appisolato a 844Mhz ma con possibilità di raggiungere i 2,8GHz.
Giocare è un piacere per gli occhi; con questo display così ampio – e la GPU Adreno 660 – è quasi scontato dire che si hanno le chiavi per godersi i migliori titoli del Play Store al massimo dettaglio e, ancora una volta, senza mandare in fiamme lo smartphone. L’unico problema (seppur sia forse esagerato definirlo tale) l’ho riscontrato nella posizione del secondo speaker in alto, semplicemente perché, giocando e tenendo lo smartphone in landscape, è difficile non ostruirlo. A volte ho quindi cercato strane posizioni delle mani per potermelo godere a pieno.
SCHEDA TECNICA
- display: Flexible OLED da 6,81″ WQHD+ quad-curve con True Color e refresh rate a 120Hz, 20:9, 515ppi, supporto DCI-P3, luminosità picco 1500 nit, contrasto 5.000.000:1, AdaptiveSync 30/60/90/120Hz, sampling rate touch 480Hz, HDR10+
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 888
- GPU Adreno 660
- Qualcomm AI di 6a gen
- modem X60 5G
- memoria:
- 8GB di RAM LPDDR5 3.200MHz
- 128/256GB interna UFS 3.1
- sensore delle impronte digitali: integrato nel display con monitoraggio battito cardiaco
- dual SIM: sì
- connettività: 5G, WiFi 6, Bluetooth 5.2, USB-C, NFC, IR, GPS a doppia frequenza
- audio: 2x speaker Harman Kardon, Hi-Res Audio, Hi-Res Andio Wireless
- fotocamere:
- anteriore: 20MP, pixel da 0,8um (1,6um 4-in-1 Super Pixel), f/2,2
- posteriori:
- 108MP principale, Samsung HMX, 1/1,33″, f/1,85, lenti 7P, OIS, AF, pixel da 0,8um (1,6um 4-in-1 Super Pixel)
- 13MP ultra-grandangolare, FOV 123°, f/2,4
- 5MP telemacro, f/2,4, AF, 3-10cm
- flash LED
- batteria: 4.600mAh con ricarica rapida con cavo 55W (100% in 45min), wireless 50W (100% in 53min), ricarica inversa 10W, caricatore 55W GaN incluso
- OS: Android 10 con MIUI 12 (ma arriverà MIUI 12.5 nel secondo trimestre 2021)
- dimensioni e peso:
- 164,3×74,6×8,06mm
- 196 grammi
AUTONOMIA
Nessuna sbavatura neanche sotto questo profilo, la batteria da 4.600mAh è una via di mezzo tra quanto visto lo scorso anno su Mi 10 (4.680mAh) e Mi 10 Pro (4.500mAh). Posso tranquillamente affermare che riuscirà a soddisfare le necessità di qualsiasi utilizzatore; i consumi sono infatti ben modulati e anche nei giorni più intensi si arriva a fine serata con ancora della carica residua, in linea con la concorrenza.
Ma a fare la differenza è anche la ricarica rapida; semmai avessimo poco tempo per ridare vita allo smartphone è l’adattatore GaN da 55W (incluso in confezione) a risolvere rapidamente il problema. Bastano infatti circa 46 minuti per portare il Mi 11 da 0 al 100% e anche la ricarica wireless vanta velocità sostenute se sfruttato con apposito accessorio da 50W; in sua assenza la compatibilità con lo standard Qi è assicurata.
FOTO E VIDEO
Xiaomi ha messo molto l’accento sul comparto multimediale, d’altronde gli smartphone sono ormai sempre più considerati come delle videocamere/fotocamere connesse che altro e il Mi 11 ha di certo aggiunto un po’ di pepe con degli effetti che vi racconterò fra poco.
A rubare la scena è l’enorme sensore d’immagine (1/1,33″) da 108MP che spicca sul modulo posteriore, capace di convincere da solo attraverso foto e video. Le prime sono davvero eccellenti in tutte le condizioni di luce, ricchissime di dettagli anche quando si scatta in automatico e si ottengono scatti da 27MP (6016 x 4512 pixel e 12/14MB di peso) estremamente ricchi di dettagli. Una prova? Guardate cosa succede aumentando lo zoom su questa foto, avvicinandoci tantissimo non si perde quasi un pixel!
In alternativa si può scattare a 108MP ma sinceramente non ne vedo la necessità; notevole anche la resa in HDR nelle situazioni più complesse, insomma il livello di questa fotocamera è davvero altissimo.
A fianco non può mancare la ultra wide camera da 13MP che assicura anch’essa un’ottima resa e colori affini alla principale, dunque continuità assicurata e zero distorsione laterale nonostante si possa acquisire un campo di 123°.
Buona ma con qualche limite la tele/macro da 5MP, preferisco di certo utilizzare la principale (anche con zoom digitale) e sfruttare le sue lenti per ottenere l’effetto desiderato. Infine c’è la frontale da 20MP con apertura f/2.2 che ha dimostrato tanta stoffa anche in condizioni di buio assoluto, aiutandosi ovviamente con il flash (realizzato con schermata bianca accesa su display) a supporto.
EFFETTI “KILLER”
Ed è proprio grazie a questa piattaforma che Xiaomi ha liberato la fantasia e messo a punto alcune funzioni della fotocamera che mi permetto di definire “killer”. In tempo di social network e condivisioni sfrenate di foto e video, infatti, trovo geniali le due nuove categorie nell’app della fotocamera che prendono il nome di “Clona” ed “Effetti da Film”: entrambe permettono di attivare dei divertenti e utili filtri foto e video.
Il protagonista è quindi uno dei componenti più importanti e sto parlando dello Spectra 580, che è anche il primo Qualcomm con triplo ISP (Image Signal Processor). Grazie alla sua capacità di elaborazione in tempo reale è possibile giocare con simili funzioni, sperimentare senza la necessità di complesse operazioni di post editing e sfruttare le fotocamere in un modo tutto nuovo.
I miei preferiti sono “Clona Video” (di seguito un esempio) e “Time freeze”, ma ognuno ha gusti diversi e soprattutto idee più disparate, di certo non mancano le opzioni per farsi due risate in compagnia e creare divertenti clip. Tenete tuttavia in considerazione il limite di registrazione in landscape, nessuno degli effetti “Clona” funziona infatti con smartphone posto in verticale.
[embedded content]
VIDEO
Sarà che ancora qualcosa deve esser messo a punto ma anche l’8K di Xiaomi, dopo quello visto sul Galaxy S21+, mi ha un po’ deluso nel complesso; ben stabilizzato e tanta qualità, ma ho notato una certa lentezza per l’autofocus. Non ne farei un dramma, anche nel 2021 l’8K è più una prova di forza fine a se stessa che una reale necessità.
[embedded content]
[embedded content]
Tutt’altra storia invece per il 4K che, fino a 60fps, riesce ad essere particolarmente incisivo e convincente, sia nella stabilizzazione sia nella qualità complessiva e nell’autofocus, questa volta rapidissimo. Si tratta a mio avviso di uno dei migliori 4K a cui si possa aspirare, l’ottica curata e il sensore luminoso fanno la differenza e l’OIS fa il resto.
AUDIO E RICEZIONE
La firma di Harman/Kardon è una certezza, il suono stereo è discretamente forte, piacevole e soprattutto chiaro anche ad alti decibel, ma attenzione a non scambiare la presa d’aria superiore per un altoparlante. Il secondo speaker, infatti, è incorporato nella strettissima e quasi invisibile feritoia che intercorre tra vetro e chassis in metallo, esattamente al centro nella parte alta del frontale.
Ricezione più che ottima, io l’ho sempre utilizzato con due nano SIM sempre attive e riscontrato copertura adeguata, oltre che la massima compatibilità con le reti 5G laddove disponibili. Dalle impostazioni avanzate è possibile notare anche il supporto sia alle reti NSA sia SA, ma di default è comunque impostato su “automatica” e dunque non richiede alcuna azione (anche perché lo Stand Alone è ancora un miraggio dalle nostre parti).
Vibrazione particolarmente decisa, Xiaomi ha infatti rinnovato il motorino aptico e il feedback che si ha è davvero ottimo, sia per le chiamate sia per la scrittura.
CONCLUSIONI
Il Mi 11 5G è la dimostrazione che per un top di gamma con la “T” maiuscola non servono capitali esagerati, i 799 euro richiesti per la versione base (8/128GB) sono infatti gli stessi del Mi 10 al day one, con la differenza che il nuovo arrivato non sembra avere compromessi di alcun tipo. Rispetto allo scorso anno, infatti, possiamo contare su: un miglior display, più potenza di calcolo e grafica, video 4K ancora migliori, ricarica a 55W, qualche grammo in meno e design più accattivante, moderno.
Insomma un pacchetto decisamente più attraente e, soprattutto, nulla da recriminare rispetto alla blasonata concorrenza che, come di consueto, è partita da più in alto. La MIU 12 è la solita che già ben conosciamo, facilmente personalizzabile, rapidissima e anche molto piacevole se si guardano certi dettagli. Peccato solo non aver avuto subito a disposizione la prossima distribuzione MIUI 12.5 che promette forti ottimizzazione software e una migliore gestione delle risorse, sono curioso di sapere se potrà avere un ulteriore impatto nel migliorare questo smartphone.
Mi 11 è da consigliare senza se e senza ma, certo che le nuove funzioni che animano foto e video impazzeranno sui social e potranno essere anche un traino per spendere qualcosa in più ed avere delle ottime fotocamere, ma anche una piattaforma hardware di primissimo piano pronta a gestirle come non mai.
Xiaomi Mi 11
VOTO 9,3
PRO E CONTRO
<!–
–>
VIDEO
[embedded content]