Com’è mutata la violenza nell’era digitale? Come nasce e quali canali utilizza il linguaggio dell’odio per diffondersi in rete? Chi si nasconde dietro a un profilo ‘troll’ o ad un cyberbullo? Sono le domande a cui risponde ‘Il mondo nuovo – Manuale di educazione civica digitale’ (Fve Editori) che si concentra sull’Hate Management, la “gestione dell’odio e delle relazioni sociali online”. Esce il 15 aprile ed è scritto da Andrea Bellandi Saladini, classe 1993, direttore e fondatore di Accademia Civica Digitale, per la Casa dei Diritti del Comune di Milano ha gestito lo sportello antidiscriminazione. L’introduzione è a cura di Biancamaria Mori, esperta in Gamification e realtà aumentata; la prefazione è di Alessia Sorgato, avvocato, impegnata nella difesa di donne e bambini vittime di violenza.
Analizzando i nuovi fenomeni che si stanno affermando nella nostra società digitale, dal revenge porn al cyberstalking, dalle fake news ai falsi account, il Manuale indaga e chiarisce, con un approccio trasversale, i modi in cui l’Hate Speech è divenuto, in breve tempo, la forma più ricorrente di attacco per esprimere un dissenso nel nostro ‘mondo nuovo’.
Il libro è anche una ricognizione sui rapporti di potere che stanno alla base di una vasta gamma di problemi legati alla digitalizzazione delle nostre vite, problemi interconnessi che diventano questioni: quella dell’identità, del genere, della discriminazione nelle sue multiformi manifestazioni (Body Shaming, Cyberbullismo, Hate Group); ma anche delle post-verità, un sistema di pensiero in cui la verità dei fatti perde d’importanza e credibilità a favore di una realtà narrata, in grado di far leva sull’emotività e sulle convinzioni personali. Il mondo nuovo è insomma “una ricognizione su quell’umanità digitale che fino a pochi anni fa apparteneva all’immaginario visionario del cinema e della letteratura distopica e che adesso è l’ambiente naturale nel quale siamo immersi, paesaggio da comprendere e salvaguardare perché il presente sia una terra abitabile e il futuro una scommessa ancora possibile, un dialogo gentile del domani”.