Alla fine l’atteso report del pentagono sugli UAP, ossia i fenomeni aerei non identificati, è finalmente stato rilasciato pubblicamente. Abbiamo in precedenza realizzato uno speciale nel quale provavamo ad ipotizzare il suo contenuto sulla base delle anticipazioni emerse nei giorni precedenti, e quanto detto si è dimostrato molto vicino alla realtà. E se qualcuno tra voi si aspettava qualche grande rivelazione, probabilmente rimarrà molto deluso.
Nessun omino verde all’orizzonte o alieno che dir si voglia! Il report è più noioso del previsto e ancora una volta non offre le risposte concrete e definitive che in molti cercavano. Nessuna analisi dettagliata dei tanti casi come anticipato, ma solamente 9 pagine di dossier ad ampio spettro dove il leit motiv è “servono ulteriori indagini, non abbiamo risposte definitive”.
Ci sono però alcuni interessanti spunti di riflessione che lasciano aperti diversi spiragli, anche quello del fenomeno non identificato, sia aereo che volante, che ricordiamo non dev’essere per forza alieno ma è semplicemente sconosciuto.
La relazione preliminare è stata fornita dall’Ufficio del Direttore dell’Intelligence nazionale (ODNI) in risposta alla disposizione nella Relazione del Senato 116-233, basandosi sui dati raccolti dalla UAPTF, la task force messa in piedi per analizzare il fenomeno UAP.
SONO 144 I CASI UAP ANALIZZATI
Il report ha preso in considerazione 144 casi irrisolti di avvistamenti raccolti tra il 2004 e il 2021, ma si specifica che molti di essi sono ancora oggetto d’analisi allo stato attuale. Di questi, uno è stato identificato con certezza e si trattava di un’errata interpretazione di quello che in buona sostanza era una sorta di palloncino sgonfio vagante (i meme sui social si sprecheranno…), mentre tra quelli rimanenti 80 sono stati rilevati direttamente dai sensori delle strumentazioni militari.
Il fatto che si parli di UAP (unidentified aerial phenomena) al posto dell’abusato UFO (unidentified fliyng object), lo ribadiamo, è un’indicazione fondamentale della possibile natura molteplice di questi avvistamenti. Non per forza si parla di oggetti volanti ma di fenomeni aerei che non hanno spiegazione, e continuano a non averla. Ma c’è un passaggio riassuntivo presente all’interno del report di 9 pagine che ben delinea il tutto.
“La quantità limitata di rapporti di alta qualità su fenomeni aerei non identificati ostacola la nostra capacità di trarre conclusioni definitive sulla natura o l’intento degli UAP”
E si conferma ancora una volta che, vista l’assenza di casistiche chiare, l’errore umano o degli strumenti, oppure un’errata interpretazione del fenomeno, è ancora la prima causa possibile.
In un numero limitato di incidenti, secondo quanto riferito, l’UAP ha mostrato caratteristiche di volo insolite. Queste osservazioni potrebbero essere il risultato di errori del sensore o percezione errata dell’osservatore e richiedono un’analisi rigorosa aggiuntiva.
E dunque è vero che in alcuni casi questi oggetti sembravano muoversi in modo anomalo, la vera domanda è “qualcosa si stava realmente muovendo?“. A questo proposito vengono fornite alcune risposte parziali nelle tipologie di avvistamenti descritte.
TIPOLOGIE DI AVVISTAMENTI
Se i casi in cui questi oggetti si muovono in modo insolito sono “limitati”, il report afferma che nella maggior parte degli eventi UAP registrati ci troviamo di fronte ad oggetti fisici, poiché sono stati rilevati da più tipologie di sistemi e sensori, come radar, infrarossi, mirini ottici, sistemi di puntamento e infine l’osservazione diretta a vista. E questo è un punto fondamentale che necessiterà ulteriori chiarimenti.
Nello specifico si afferma poi sono 18 i casi in cui sono state rilevate caratteristiche di volo insolite. Ad esempio alcuni UAP sembravano muoversi controvento, rimanevano fermi o eseguivano brusche manovre a velocità considerevoli, ma senza segni di propulsione riconoscibili. In alcuni avvistamenti è stata addirittura rilevata la presenza di segnali RF (radiofrequenza) associati.
Per queste tipologie di UAP il report tende a non sbilanciarsi, ma viene ventilata l’ipotesi che possa trattarsi di nuove tecnologie in test da parte di stati nemici. Tuttavia, ancora una volta la conclusione è che saranno necessarie ulteriori indagini da parte di tecnici esperti per arrivare a risposte definitive.
C’è poi un altro dettaglio che viene rimarcato e che vale la pena riportare: sebbene i dati siano troppo limitati per un’analisi dettagliata, il report afferma che molti degli avvistamenti sono stati effettuati nei pressi di campi di addestramento e nelle aree di test statunitensi, e ciò potrebbe essere collegato a un’errata interpretazione dei dati o molto probabilmente a glitch derivanti dall’uso di strumentazioni di ultima generazione, che spesso vengono testate durante eventi simili. Dunque l’errore strumentale e l’errata interpretazione sono ancora in prima linea tra le cause presunte.
IN CONCLUSIONE
Per concludere, l’atteso report non fornisce nessuna delle risposte tanto attese e ancora una volta non afferma mai che tra questi fenomeni non identificati, ci sia lo zampino di qualche civiltà proveniente da un altro pianeta.
Chi sperava in una rivelazione rimarrà fortemente deluso. C’è però un risvolto importante e riguarda la maggior attenzione richiesta nei confronti di questi fenomeni. Vengono riconosciuti e identificati come pericolosi sia per la sicurezza nazionale che per gli stessi militari coinvolti, e come tali dovranno essere affrontati con maggior rigore.
Da qui la volontà di indagare ulteriormente qualunque sia la loro natura, siano essi derivati da errori strumentali o suggestioni, ancor più se dovesse concretizzarsi l’ipotesi che dietro ci siano tecnologie militari straniere. Pertanto, l’UAPTF si auspica che vengano elargiti ulteriori finanziamenti finalizzati alla creazione di un programma di studio approfondito di questi fenomeni UAP, che coinvolga tecnici esperti in grado di fornire risposte definitive. Per adesso, si brancola ancora nel buio, e poi esiste ancora una sezione del report “classificata” che non è stata condivisa. L’UAPTF afferma che anche all’interno di questi file non ci siano prove sufficienti a chiarire i fenomeni, ancor meno a classificarli come UFO.
Chi volesse analizzare la documentazione e leggerla nella sua interezza, potrà trovarla in versione integrale nel link in FONTE.