Il robot Centauro è l’ultima novità dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, punta di diamante della ricerca sui robot capaci di muoversi in ambienti ostili, come le zone terremotate. La sua parola d’ordine, infatti, non è intelligenza, ma praticità.
Questo robot teleguidato, un ibrido umanoide-quadrupede, è pensato per rendersi utile in situazioni in cui noi umani siamo in difficoltà, per esempio zone colpite da disastri, piattaforme petrolifere, cunicoli (e, in futuro, pianeti lontani), e, .nell’immediato, per collaborare con la Protezione Civile. È insomma un gioiello che combina i materiali più avanzati con le tecnologie della visione, del movimento coordinato e della manipolazione.
Come spiega dettagliatamente l’articolo di Andrea Parlangeli su Focus in edicola, siamo andati a vederlo in anteprima all’Humanoid and Human Centered Mechatronics Lab di Genova, per vedere com’è fatto e come funziona. E Luca Muratore, l’ingegnere abruzzese che ha costruito l’architettura informatica di controllo e che quindi lo guida perfettamente, ha spiegato, per esempio, che Centauro «è alto un metro e mezzo e pesa 93 chilogrammi. Ha 42 motori, di cui sette per ciascuna delle braccia, uno per il torso, sei per ogni zampa, tre per la testa».
«L’autonomia è di due ore, che può essere estesa a quattro aggiungendo batterie supplementari nella zona del ventre», conclude Muratore. Più che sufficiente, insomma, a svolgere gli incarichi per cui il robot è stato pensato.
Il robot Centauro sarà anche presentato al Focus Live, il festival di Focus, che si svolgerà presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo di Milano dall’8 all’11 novembre. Dove Roberto Cingolani, il direttore scientifico dell’IIT di Genova, parlerà di robotica e di nanotecnologie.
Dice Cingolani: «Credo molto in questo progetto perché Centauro ha tre caratteristiche eccezionali: si sposta velocemente su ruote; se il terreno è accidentato si muove come un quadrupede; ha la capacità di manipolare gli oggetti come un essere umano. In pratica, combina il meglio dell’animale e dell’uomo: è un superamento dell’evoluzione naturale! Sono certo che in futuro vedremo molte di queste macchine operare in zone devastate da catastrofi e nello spazio, per esempio sui satelliti o sulla Luna».