Distinguersi non è affatto facile nel mondo degli smartphone, tutti ci provano ma pochi ci riescono e anche Oppo non sempre centra questo bersaglio, basti pensare al Reno 6 Pro che assomiglia fin troppo al Find X3 Neo. Diverso invece il discorso per il piccolo della nuova famiglia, il Reno 6, concepito con l’intento di cambiare un po’ i connotati ai soliti dispositivi mobili e portare sul mercato qualcosa di più fresco ma comunque prestante.
Al di fuori non è quindi così scontato, all’interno conta invece su una delle ultime piattaforma hardware MediaTek con supporto al 5G e una dotazione di tutto rispetto per la fascia media. Tanta memoria a disposizione nell’unico taglio disponibile, come ormai siamo abituati a vedere nelle nuove generazioni, e la solita ricarica rapida a 65W come sui modelli più costosi del produttore.
LINEE RETTE E QUALCHE SOMIGLIANZA CON…
Inutile girarci attorno, seppur le dimensioni siano differenti è evidente una somiglianza con iPhone 12/13, i bordi piatti ricordano quelli. Vetro Gorilla Glass davanti a protezione del display e vetro anche dietro, ma con un trattamento decisamente diverso: si chiama Oppo Glow ed è una lavorazione particolare che rende leggermente ruvida e brillante la back cover, piacevole al tatto ma anche alla vista.
Mi piace il feedback tattile, adoro il fatto che non restino fastidiose impronte sul retro e il grip risulta ottimo. Questo carattere più “squadrato” offre poi qualcosa di leggermente diverso per il panorama Android e anche la diagonale del pannello da 6,43 pollici risulta ormai insolita. Si tratta naturalmente di un FHD+ con tecnologia AMOLED e formato 20:9, spinto sui 90Hz massimi se lo si desidera e con una frequenza di campionamento del tocco a 180Hz. Nella parte inferiore, ben posizionato, trova poi posto il lettore d’impronte che vanta una sufficiente rapidità di riconoscimento.
Peso nella media con 182g e profilo sottile, non certo da record visti i suoi 7,6 mm di spessore ma la sensazione è questa grazie alle linee rette già descritte. Si tratta di uno smartphone che si apprezza anche per questi fattori, al giorno d’oggi basta infatti non rientrare nella categoria “padellone” per risaltare nel mucchio.
COME VA
MediaTek ha certamente ridotto la distanza dalla concorrenza negli ultimi tempi e messo in circolazione dei SoC di nuova generazione che tengono certamente testa alle soluzioni corrispondenti realizzate da Qualcomm. Penso in questo caso al Dimensity 900, presentato soltanto lo scorso maggio e già protagonista su alcuni dispositivi mobili; chip octa-core che supporta memorie veloci (seppur qui siano montate delle UFS 2.1), potenza a sufficienza, GPU Mali-G68 e connettività completa.
Nessuno si aspetti qualche record nei benchmark, i numeri sono infatti nella media (se non poco al di sotto) per la categoria ma poco importa, nel mondo reale conta l’ottimizzazione software fatta per far dialogare tutto il sistema e Oppo sembra aver lavorato molto bene.
Poco da recriminare quindi sotto il profilo hardware e consumi tenuti a bada su questo Reno 6, piccolo ma prestante smartphone con cui sono riuscito a fare tutto ciò che serve senza impuntamenti. Sia nel web browsing sia nel comparto multimediale, il Reno 6 non sembra pagare pegno al fratello maggiore 6 Pro e riesce a mantenere sempre un certo grado di velocità di esecuzione delle normali operazioni.
- SoC: MediaTek Dimensity 900 (TSMC a 6nm)
- GPU: Arm Mali-G68 MC4
- Display: AMOLED 6,43 pollici FullHD+ in rapporto 20:9 e frequenza aggiornamento max 90Hz.
- Memoria:
- 8GB RAM LPDDR4x
- 128GB memoria di archiviazione UFS 2.1
- Fotocamere:
- Posteriori: principale 64MP f/1.7+ wide 8 MP f/2.2 + macro 2MP f/2.4
- Anteriore: 32MP f/2.4
- Connettività: Bluetooth 5.2, Wi-Fi 6, USB-C, NFC, 5G SA/NSA
- Sensori: lettore d’impronte su schermo
- Audio: dolby atmos
- Batteria: 4.300mAh con supporto alla ricarica rapida a 65W
- Dimensioni e peso:
- 156,8 x 72,1 x 7,59mm
- 182 grammi
- Sistema operativo: Android 11
A bordo c’è l’ultimissima distribuzione ColorOS 11.3 – in attesa dalla prossima versione “12” che porterà dei veri cambiamenti – quindi solita personalizzazione che ormai ha raggiunto un buon livello sia sul fronte grafico sia su quello funzionale, seppur credo che serva ancora più chiarezza nelle impostazioni.
Giocare è un piacere, la GPU regge infatti anche i titoli più esigenti e i bordi piatti aumentano il comfort, soprattutto quando lo si utilizza in landscape e si appoggiano i palmi delle mani sul frame metallico. Peccato l’audio sia mono, generato da un singolo speaker posto in basso che svolge bene il suo lavoro ma non può essere paragonato a sistemi stereo presenti ormai su moltissimi modelli, anche di fascia media.
La connettività completa comprende la gestione contemporanea di due SIM, io l’ho utilizzato quasi esclusivamente in questa configurazione e non ho riscontrato alcuna anomalia nella ricezione. Forte l’audio in uscita dall’altoparlante nelle conversazioni in vivavoce e vibrazione sufficiente.
AUTONOMIA E RICARICA RAPIDA
Non importa a quale fascia appartenga, Oppo ha sapientemente deciso di portare la sua tecnologia SuperVooc 2.0 anche sui modelli meno pregiati come questo Reno 6, il che significa godere della ricarica super rapida a 65W tramite adattatore proprietario. La batteria non è delle più capienti, si tratta infatti di due unità da 2.150mAh per un totale di 4.300mAh che bastano per concludere serenamente una giornata, e se così non fosse bastano pochissimi minuti per un “pieno di elettroni”.
Pensate che per passare da 0 al 100 percento, con lo smartphone acceso, bastano esattamente 29 minuti e 42 secondi, con uno sprint iniziale che permette di raggiungere il 10% in soli due minuti e il 25% in cinque minuti.
FOTO E VIDEO
Nelle scorse settimane ho potuto sfruttare un palcoscenico d’eccezione per mettere alla prova le capacità fotografiche di questo Reno 6, in occasione del Redbull Cliff Diving di Polignano a Mare ho infatti immortalato la cittadina ed altri magnifici scorci pugliesi. Protagonista il sensore d’immagine principale da 64MP con apertura f/1.7 che riesce a dare dei discreti risultati anche in condizioni di scarsa luminosità.
Cambia il bilanciamento del bianco rispetto alla principale, gli scatti risultano leggermente più caldi e naturalmente scende il livello di dettaglio, la fotocamera grandangolare è infatti una 8MP con apertura f/2.2 che fa bene di giorno ed entra inevitabilmente un po’ in crisi di notte. Nel complesso è comunque una buona soluzione, versatile e divertente; peccato soltanto che sia limitata nei video che non possono essere registrati oltre il Full HD.
Non considero più di tanto la terza fotocamera, ovvero la macro da 2MP che non ho utilizzato praticamente mai, molto standard la frontale con una classica 32MP capace di realizzare buoni autoscatti.
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Mi aspettavo qualcosa di più dai video in generale, soprattutto nella stabilizzazione che è solo elettronica e perde qualcosa rispetto alle precedenti generazioni “Reno” che facevano di questa caratteristica uno dei principali punti di forza. Escluso il limite della grandangolare si riescono comunque a registrare buoni video con colori vividi e un discreto dettaglio.
CONCLUSIONI
Reno 6 è uno smartphone che si sceglie per diversi motivi, tra questi le dimensioni non eccessive e un design caratteristico, certamente apprezzabile. Mi ha colpito positivamente il Soc utilizzato, un plauso quindi a MediaTek che non sempre è riuscita a stare al passo di Qualcomm e a questo giro sta dimostrando di aver lavorato bene sulla nuova generazione 5G.
Ritengo un po’ alto il prezzo di listino, nonostante tutte le buone premesse bisogna infatti riconoscere che 499 euro sono comunque tanti, soprattutto se consideriamo il panorama complessivo di questa seconda metà dell’anno che vede diversi “flagship” deprezzarsi e toccare livelli simili (o comunque di poco superiori). Lo vedo decisamente più a fuoco se proposto a 100 euro in meno, scenario possibile non appena la svalutazione farà il suo corso.
PRO E CONTRO
VOTO 7,6
VIDEO
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(aggiornamento del 07 ottobre 2021, ore 03:17)