Grazie ai chip M1 Pro e M1 Max offrono prestazioni del 70% superiori a quelle del chip M1.
Hanno confermato buona parte delle indiscrezioni che s’erano diffuse nei giorni scorsi i nuovi MacBook Pro presentati da Apple, disponibili in versioni da 14 e 16 pollici.
Per esempio, sin dalla prima occhiata appaiono, come ci si aspettava, un po’ più spessi e pesanti dei loro predecessori, e sono anche maggiormente distanziati dal piano su cui vengono appoggiati grazie a piedini in gomma decisamente evidenti.
Apple ha affermato che tutto ciò s’è reso necessario per fare spazio a componenti interni molto più potenti di quelli utilizzati sinora i quali, per questo motivo, richiedono un sistema di raffreddamento più ingombrante; il risultato è un flusso d’aria il 50% superiore a quello ottenibile dal sistema di raffreddamento della generazione precedente.
Il cuore dei nuovi MacBook Pro da 14 pollici è il chip M1 Pro, sostituito nei MacBook Pro da 16 pollici dalla versione M1 Max. In entrambi i casi si tratta di edizioni di alto livello del chip M1 (già visto all’opera su MacBook Air, MacBook Pro da 13 pollici, Mac mini e iMac da 24 pollici), rispetto al quale, secondo le dichiarazioni, offre una potenza maggiore del 70%.
Le CPU delle due edizioni sono identiche, equipaggiate con otto core dedicati alle prestazioni e due core progettato per l’efficienza energetica, mentre la GPU è differente a seconda del modello.
Nel M1 Pro può infatti avere 14 o 16 core, mentre nel modello M1 Max può averne 24 o 32, offrendo prestazioni doppie (nel caso del M1 Pro) o quadruple (nel caso del M1 Max) rispetto alla GPU del M1.
CPU e GPU condividono fino a 32 Gbyte (M1 Pro) o 64 Gbyte (M1 Max) di RAM e dispongono di un Neural Engine a 16 core che dovrebbe essere 8,7 volte più veloce rispetto a quello trovato nel chip M1.
Per quanto riguarda lo schermo, Apple ha adottato dei display Liquid Retina XDR che supportano una brillantezza continua di 1.000 nit (arrivando al massimo a 1.600 nit), una frequenza di aggiornamento di 120 Hz e una risoluzione nativa di 3024×1964 pixel.
Come da tradizione, lo schermo offre un alloggiamento per la webcam (da 1080p), ma questa non si trova nella cornice: Apple ha infatti adottato un design in cui spicca un ben visibile notch, del tutto analogo a quello creato nei display degli iPhone esattamente allo stesso scopo, ossia ospitare l’obiettivo della fotocamera frontale.
I nuovi MacBook Pro da 14 e 16 pollici sono quindi i primi portatili con il notch, e questa particolare decisione di design, che già ha diviso gli utenti quando è apparsa sugli iPhone, sta già facendo discutere i potenziali acquirenti di nuovi laptop di Apple.
Per quanto riguarda la tastiera, non si può non notare la peraltro annunciata sparizione della Touch Bar, al posto della quale è tornata l’usuale riga di tasti funzione, mentre è rimasto un sensore per le funzionalità Touch ID sul lato destro.
Altri graditi ritorni sono quelli della porta Hdmi e dello slot per schede SD; non ci sono invece porte USB-A, ma in compenso si trovano quattro porte Thunderbolt 4.
Le porte USB-C non sono scomparse, e si possono utilizzare per la ricarica. Ma l’edizione 2021 dei MacBook segna il ritorno anche del connettore MagSafe per l’alimentazione, tanto apprezzato e inspiegabilmente eliminato da Apple alcuni anni fa.
Per quanto riguarda la batteria, Apple afferma che si possono ottenere fino a 17 ore di riproduzione video con il modello da 14 pollici e fino a 21 ore con il modello da 16 pollici.
I prezzi, infine, partono dai 2.349 euro richiesti per la versione base del MacBook Pro da 14 pollici e arrivano fino ai 3.949 euro necessari per il MacBook Pro da 16 pollici con il massimo delle opzioni.