Le scene più divertenti, tragiche, malinconiche e divertenti, quelle che ci hanno segnato per sempre: il 21 ottobre la serie anime più bella dell’ultimo quarto di secolo sbarca su Netflix e noi la festeggiamo con un tuffo nei ricordi.
Da oggi, 21 ottobre, entra a far parte della libreria di Netflix Cowboy Bebop, anime e space opera a metà tra western e noir di cui la piattaforma digitale ha prodotto una serie live action composta – per ora – da una prima stagione di dieci episodi pronti al debutto il 19 novembre. André Nemec ha affermato di non voler tentare un remake ma piuttosto di espandere l’universo di questo adattamento occidentale del cartone di culto nipponico raccontando la propria idea del passato dei protagonisti e dei comprimari. La presenza, nel cast elencato su Imdb, di una fantomatica bambina di nome Kimmie Black ci fa pensare che appiopperanno una figlia a Jet, un indizio di una libertà creativa forse troppo libera secondo il folto e fedelissimo pubblico di appassionti dell’anime.
Le immagini del materiale diffuso finora mostrano i volti noti di alleati e villain: da Asimov a Katerina, da Maria Murdock a Gren passando per Abdul Akim, Teddy Bomber, Mad Pierrot e Londes. Ovviamente, ci sono anche la nemesi di Spike, Vicious, e la femme fatale Julia. Cogliamo l’occasione per rievocare i momenti di Cowboy Bebop fanno ormai parte in modo indelebile dei nostri ricordi grazie a questi personaggi e all’atmosfera unica di questo cult fenomenale.
5. Cose strane e buffe – Mushroom Samba e Toys in the Attic
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Cowboy Bebop è il noir nel quale Jet Black sogna Charlie Parker e scopre la corruzione dei suoi colleghi, è la gangster story di Spike romantica destinata a un destino nefasto e ineluttabile, è la cronaca esilarante della convivenza di una sgangherata famiglia di cacciatore di taglie. Abbiamo provato a fare i furbi unendo due episodi – il primo, esuberante omaggio alla Blaxploitation, il secondo mix surreale di Alien e La cosa per ricordarci quanto Jet, Faye, Spike, Ed e Ein siano, insieme, esilaranti. Le allucinazioni provocate dai funghi che fanno saltellare comicamente Ein e scoprire la risposta ultima sull’universo a Jet, la caccia all’aragosta mutante culminata con l’espulsione del frigo contaminato nello spazio (e con l’estirpazione definitiva della creatura, divorata da Ed) sono due esempi dell’incontenibile humour di questa serie.
4. La fine di Asimov e Katerina – Asteroid Blues
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Il primo episodio di Cowboy Bebop racchiude molti degli elementi che ne fanno un’opera inconfondibile: il tema del passato dal quale è impossibile affrancarsi, l’atmosfera piena di malinconia, l’inesorabile sad ending, una colonna sonora eccezionale. Un criminale col nome del più famoso autore di fantascienza e la sua affascinante partner cercano di piazzare una partita di droga trafugata dalla quale anche l’uomo è ormai irrimediabilmente dipendente. L’inseguimento dei due con Spike alle calcagna culmina con la presa di coscienza di Katerina che il sogno di rifarsi una vita felice è solo un’illusione, e lei stessa la spezza con un sanguinoso omicidio suicidio. I primi di tante antagonisti dal destino tragico (seguiti da Gren, Rocco Bonnaro, Chessmaster X, Rosny Spanngen, Mad Pierrot), il primo di tanti epiloghi pieni di amarezza.
3. Il parco dei divertimenti – Pierrot Le Fou
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Il titolo ricorda una pietra miliare della nouvelle vague firmata da Godard, ma il villain Mad Pierrot, più che ricordare il suicida col volto dipinto di azzurro di Jean-Paul Belmondo, sembra un incrocio tra i cattivi di Gotham City come Joker e Pinguino. Galeotto usato come cavia dagli scienziati desiderosi di creare il soldato perfetto, Tongpu impazzisce tramutandosi in un bambino psicopatico, un killer imprevedibile nel quale Spike ha la sfortuna di imbattersi. Il flashback dell’inaudita e asettica crudeltà dei suoi aguzzini e del processo di regressione mentale che lo priva della propria umanità ne fanno una figura troppo disgraziata per liquidarlo come un semplice, raccapricciante mostro. Lo scontro finale tra questo e Spike tra le giostre di un luna park costituisce la scena più spiazzante e laconica, con il folle assassino che piange disperato per il dolore inflittogli da Spike e muore schiacciato dai giocattoli robot in parata.
2. I ricordi di Faye – Speak like a Child e Hard Luck Woman
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Come Spike, Jet e Vicious, anche Faye è ispirata a un personaggio di Lupin III; tuttavia, l’irascibile, manesca e supersexy cacciatrice di taglie non è la classica femme fatale. Sommersa dai debiti accumulati in mezzo secolo di sospensione animata, è ossessionata dai soldi ma ancor più dal desiderio di ricordare il passato dimenticato. Il ritrovamento della Betamax che custodisce il filmino della sua gioventù in Speak Like a Child e il ritorno a casa – in Hard Luck Woman – dove l’aspettano solo un cumulo di macerie e un letto tracciato nella polvere con un rametto costituiscono il punto di partenza e la fine di un viaggio alla ricerca di sé stessa destinato a rivelarsi dolorosamente inutile. Faye si ritroverà con un pugno di mosche, più sola che mai, con un solo posto dove tornare, la Bebop, solo per finire abbandonata anche da Spike.
1. La chiesa – Ballad of Fallen Angels
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Nell’ipercitazionista Cowboy BeBop ha senso che la scena più iconica sia un omaggio all’ancor più iconico capolavoro dell’heroid bloodshed hongkonghese, quel The Killer dall’esasperante pathos nel quale il sicario in bianco con le fattezze di Chow Yun-fat scatenava la propria furia. Ballad of Fallen Angels introduce la nemesi di Spike, sorta di gemello cattivo di Capitan Harlock con tanto di bizzarro volatile sulla spalla e una katana al posto del fioretto laser. Non si può dimenticare il duello tra i due rivali, culminante con il corpo di Spike che infrange la vetrata della chiesa e precipita di sotto mentre i suoi occhi – quello artificiale e quello normale – fissano il vuoto e le note di Green Bird suonano l’elegia al personaggio che venti episodi dopo si sfiderà all’ultimo sangue col nemico.
Bonus: Bam! – The Real Folk Blues
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Dalla morte di Julia alla favola del gatto tigrato, dall’addio a Jet e Faye fino al regolamento di conti con i gangster del Red Dragon e con Vicious: i momenti memorabili del doppio episodio finale sono pieni di sparatorie, sangue, disperazione, solitudine e di quel senso di arrendevolezza verso un destino ineludibile. Scegliamo l’ultima scena: Spike scende la scalinata, punta il dito contro i gangster sbalorditi e spara l’ultimo proiettile di una pistola immaginaria, questa volta sulle note di Blue. You’re gonna carry that weight.
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